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Commenti e complotti al Caffè letterario

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Passignano sul Trasimeno. E’ stata Fernada Fraioli, magistrato, intervistata dal giornalista (e scrittore, Alvaro Fiorucci, la protagonista del Caffè letterario dell’Isola del Libro di sabato primo luglio, all’hotel Kursaal di Passignano sul Trasimeno. Al centro dell’incontro il volume “L’asterisco”, nel quale Fernanda Fraioli ha raccolto gli articoli scritti per l’omonima rubrica tenuta settimanalmente sulle pagine del “Corriere dell’Umbria”. Una rubrica nella quale commenta i fatti di cronaca con una prosa particolarmente incisiva. Si ha così a disposizione, per così dire, la cronaca vista con gli occhi di un  magistrato.

E naturalmente dagli articoli emerge la passione del magistrato per l’osservazione del mondo, la sua volontà di approfondire, capire e spiegare argomenti d’attualità. Da quelli di stretta cronaca nera, femminicidi in particolare, fino a riflessioni di più ampio respiro sulla società, le nuove generazioni, i social network e i fenomeni di costume.

“L’esigenza di scrivere è qualcosa di incomprimibile – ha raccontato la Fraioli nel corso del caffè letterario – non so se sono nata prima io o la voglia di scrivere. Tutto ciò che faccio e che devo fare si basa su qualcosa di scritto. Quando il Corriere mi ha chiesto una collaborazione, ho posto la condizione di non scrivere di diritto, perché ne scrivo tutto il giorno, né di politica. Volevano proprio questo e allora ho detto di sì”.

La presentazione del libro ha poi dato avvio a un dibattito con il pubblico presente su vari temi, traendo spunto da quelli affrontati dal magistrato. Tra gli altri, l’educazione dei figli e il ruolo delle donne, sul quale secondo la Fraioli c’è ancora da lavorare. “Fino a poco più di cinquant’anni fa – ha commentato Fraioli – non avrei potuto fare il lavoro che faccio. Penso all’articolo ‘Le donne magistrato non fanno più paura’, pubblicato nel 1963, che riporta gli atti parlamentari contro la legge che poi quell’anno venne approvata, che parlavano delle donne come esseri in preda alle tempeste ormonali. Sento ancora lamentele simili in ambito sanitario, so che in sala operatoria le chirurghe hanno grandissime difficoltà ad affermarsi”.

Domenica 2 luglio è stata invece la volta del libro “Congiure e complotti. Da Machiavelli a Beppe Grillo”, scritto a quattro mani da Alessandro Campi, professore associato di Storia delle dottrine politiche all’Università degli studi di Perugia e autore di numerosi articoli e saggi, e da Leonardo Varasano, giornalista, studioso e attualmente presidente del Consiglio comunale di Perugia. Nel loro libro si parla di teorie del complotto e soprattutto di immaginario complottista: “Il fatto che i complotti siano quasi sempre costrutti fantastici e immaginari, che non a caso nascono come reazione a eventi storici traumatici, non impedisce che nella storia la lotta per il potere – come Machiavelli più di altri ha spiegato nelle sue opere – sia stata spesso condotta ricorrendo a trame segrete, colpi di mano violenti e macchinazioni. Si tratta allora di distinguere, sul piano storico e analitico, tra congiura e complotto”.

 

 

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