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Magione. ll carteggio Caproni-Sereni vince la prima sezione della XXII edizione del Premio Vittoria Aganoor Pompilj

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La scelta dopo una attenta comparazione che ha visto assegnare anche una menzione speciale all’epistolario di Gioachino Belli curato da Davide Pettinicchio. 156 le lettere arrivate per la seconda sezione
Il carteggio “Giorgio Caproni-Vittorio Sereni, 1947-1983”, a cura di Giuliana Di Febo Severio ( nella foto), Leo S.Olschki editore, vince la prima sezione della XXII edizione del Premio letterario nazionale Vittoria Aganoor Pompilj.
La giuria della prima sezione, composta da: Maurizio Tarantino (presidente onorario) direttore Biblioteca Classense e MAR di Ravenna; Adriana Chemello (presidente), Università di Padova; Isabella Nardi, Università di Perugia; Mario Squadroni, Università di Perugia; Massimiliano Tortora, Università di Torino; Fabrizio Scrivano, Università di Perugia ha anche assegnato una menzione speciale all’epistolario di Giuseppe Gioachino Belli. 1814-1837, a cura di Davide Pettinicchio, Quodlibet edizioni.
Dopo un’attenta comparazione tra i volumi selezionati, la giuria ha deciso di premiare quest’anno il volume Giorgio Caproni-Vittorio Sereni, 1947-1983, con la seguente motivazione:

Il carteggio ricostruisce un «sodalizio» umano e poetico fondato sulla corrispondenza tra due intellettuali che entrano in relazione tra loro attraverso uno «scambio reciproco di doni letterari». La narrazione di questa «vicinanza umana e poetica» tra Giorgio Caproni e Vittorio Sereni assume via via la connotazione di una «comunicazione profonda» dove il discorso si fa «aperto» e intimo («senza essere uditi da nessuno»). Una narrazione su cui si innervano  altre corrispondenze coeve, edite ed inedite, abilmente recuperate dalla curatrice. Per Sereni le corrispondenze con Anceschi, Bertolucci, Saba, Antonia Pozzi, Zanzotto, Luzi, Giudici. Per Caproni quelle con Betocchi, De Robertis, Luzi e Sbarbaro. A queste si affianca, con funzione complementare una corrispondenza «implicita – sommersa e frammentaria» rappresentata dalle «biblioteche d’autore» e dal dialogo serrato tra i due attivato dalle rispettive recensioni, dalla lettura condivisa delle reciproche opere. Senza dimenticare la ricostruzione dell’«epitesto privato», vale a dire le parole degli stessi poeti affidate a conversazioni alla radio, interviste, autocommenti, dichiarazioni varie, ecc.
L’ampio saggio introduttivo della curatrice Giuliana Di Febo Severo analizza con intelligenza e passione il legame intellettuale ed umano e il complesso dialogo morale intercorso tra due forti personalità quali Caproni e Sereni che nel colloquio epistolare si sentono liberi di esprimere non solo i personali entusiasmi ma anche le rispettive insicurezze generatrici di svolte esistenziali.
Un carteggio interessante perché rivela in molti passaggi sia l’opera in fieri del poeta Sereni, i suoi segreti compositivi, sia la portata delle sue iniziative editoriali in cui intende coinvolgere l’amico Caproni, restituendoci la voce profonda di entrambi, l’investimento umano e la «disponibilità alla condivisione» che corre attraverso questo intenso scambio epistolare.
 Il Carteggio, nonostante l’ampio arco cronologico considerato (1947-1983), consta di 77 documenti epistolari, di cui 42 di Caproni e 33 di Sereni; è corredato da un «regesto», da un Indice dei nomi, luoghi, titoli, che cooperano a rendere agevole per il lettore l’attraversamento del volume. Le annotazioni ai testi sono ricche di informazioni storico-critiche che guidano chi legge dentro la folta costellazione della poesia italiana degli anni ’30-’40 e del secondo dopoguerra. La Giuria del premio riconosce e valorizza il lavoro di curatela di Giuliana Di Febo Severo, condotto con scrupolo e rigore filologico che contribuisce a lumeggiare due protagonisti della poesia italiana del secondo Novecento. Siamo di fronte a lettere che parlano di poesia, che sono abitate dalla poesia e dall’intensa umanità dei due interlocutori”.

Tra le 156 le lettere arrivate per la seconda sezione la giuria, composta da Vittoria Bartolucci (presidente onorario) poetessa; Mino Lorusso (presidente) giornalista; Fabio Versiglioni, presidente Associazione Editori Umbri; Giovanni Dozzini, scrittore; Costanza Lindi e Elena Zuccaccia, Studio editoriale Settepiani; Maria Grazia Virgilio e Monica Fanicchi, libreria Libri Parlanti; ha portato in finale, tra premiati e segnalati, le lettere di: Silvia Caramellino di Arcidosso (Gr) con la lettera “Ma quanto ci mette l’amore”; Angela Cimini di Atessa (Ch) con la lettera “Quando tu guarderai il cielo”; Giulia Maliverno Ricceri di Piombino (Li) con la lettera  “Vedere le voci”; Roberto Morpurgo di Bulgarograsso (Co) con la lettera “Mi giunsero”; Luca Notarianni di Itri (Lt) con la lettera “Barboncino”; Cristina Roggi di Trieste con la lettera “Quiescant Omnia”.

L’ordine sarà reso noto il giorno della premiazione che si terrà a Monte del lago, Magione, domenica 6 settembre, ore 18 piazzetta Sant’Andrea, nell’ambito del Festival delle corrispondenze.