Sono stati presentati oggi i risultati della terza campagna di scavo condotta a Castiglione del Lago dall’ateneo americano “DePauw University” dello stato dell’Indiana in collaborazione con il Comune di Castiglione del Lago, “The Umbra Institute“, l’associazione Archeo Trasimeno, naturalmente con l’autorizzazione e sotto il controllo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e l’impresa archeologica Intrageo.
La campagna archeologica “Villa Project 2017”, realizzata in una zona a poche centinaia di metri dalle sponde nord-orientali del lago di Chiusi, nei dintorni delle frazioni di Porto, Gioiella e Vaiano era iniziata il 29 maggio ed è connessa allo studio dello sviluppo del territorio in età etrusco-romana: nelle aree limitrofe sono stati trovati i resti di una cisterna databile al periodo augusteo, che doveva servire un insediamento rustico.
Le indagini hanno visto all’opera, per sei settimane, circa quindici studenti americani di Umbra Institute, sotto la direzione scientifica dei professori Rebecca Schindler e Pedar Foss della DePauw University, del professor Giampiero Bevagna di Umbra Institute, con la concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la supervisione del dott. Giovanni Altamore della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e il contributo tecnico di Intrageo, Impresa Archeologica di Todi. Le ricerche, iniziate nel 2015 con la realizzazione di una ricognizione di superficie della zona e di un GIS archeologico, hanno evidenziato un’occupazione estesa dell’area inquadrabile entro un arco cronologico che va dal II sec. a.C al III sec. d.C.
«La distribuzione e la tipologia dei materiali di superficie hanno identificato un insediamento di notevoli dimensioni – ha spiegato Giovanni Altamore della Soprintendenza – probabilmente dotato di almeno due principali strutture distinte, disposte rispettivamente a sud e a nord dell’area. Si tratta probabilmente di insediamenti rurali di pregio, anche con un complesso termale, che indicano ricchezza e benessere. Questa è una novità interessante in quanto il territorio è conosciuto per ritrovamenti funerari di età etrusca mentre qui siamo già sotto il dominio di Roma fra la fine della Repubblica e il periodo imperiale fino al III secolo d.C. Direi un nuovo tassello e un passo in avanti nella conoscenza del territorio».
Quest’anno le ricerche si sono concentrate nel settore occidentale dell’abitato, reso interessante anche per la consistente presenza di bolli di fabbrica, e hanno messo in luce una serie di strutture ben conservate e di notevole pregio. Sono stati effettuati due distinti saggi stratigrafici in una zona dove il terreno presenta un considerevole dislivello. Il primo saggio evidenzia nella parte sommitale le diverse fasi di vita del sito con strutture sovrapposte, che dimostrano le trasformazioni d’uso dei vari ambienti durante tutto il periodo insediativo. Ne emerge un quadro complesso che conferma le ipotesi effettuate nelle precedenti indagini, caratterizzato da una planimetria generale del sito particolare e articolata su più livelli o terrazzamenti, che rimandano a puntuali confronti con importanti e sontuose unità abitative di età romana. Il secondo saggio ha messo in luce la “pars urbana” del sito destinata all’”otium del dominus”, identificabile con un complesso termale di notevoli dimensioni che conserva porzioni di pavimentazioni realizzate a mosaico decorato con motivo geometrico nero su fondo bianco.
Pietro Fiorentini, presidente di Archeo Trasimeno, ha messo in luce la funzione dell’associazione nello stimolo alla conoscenza del territorio da parte dei cittadini, attraverso iniziative culturali, gite, passeggiate e collaborazioni con le scuole: «Noi intendiamo valorizzare la nostra storia e la nostra cultura per farne anche un volano economico. Cultura è anche economia e il nostro sviluppo attraverso la piena valorizzazione di questi aspetti. Ottimi i risultati che abbiamo ottenuto con l’Istituto Superiore Rosselli-Rasetti che stanno lavorando su realizzazioni multimediali e il 3D».
«Vogliamo continuare su questa strada – ha dichiarato il sindaco Sergio Batino – che sta dando risultati inaspettati. Stiamo lavorando per intensificare i rapporti con la Soprintendenza e con l’Archeo Trasimeno. I dati elaborati promettono importanti prospettive future e gettano le basi per un progetto di ricerca di lunga durata di rilevanza internazionale già per il prossimo mese di giugno 2018. La campagna archeologica, inoltre, contribuirà in prospettiva all’ampliamento dell’Antiquarium comunale di Castiglione del Lago e alla valorizzazione turistica di tutto il territorio».