“Gest vorrebbe far ricadere sui cittadini le proprie responsabilità, con la riduzione dei servizi e l’aumento dei costi. Il gestore (partecipato al 70% da Gesenu) ha infatti recentemente comunicato il taglio dei conferimenti dei rifiuti: ultimo atto di una condotta basata unicamente su comunicazioni unilaterali”.
E’ questa la dura presa di posizione dei sindaci dell’Unione dei Comuni del Trasimeno sulle criticità riscontrate nella gestione del sistema dei rifiuti.
“Gesenu e Gest forse dimenticano che tutto ciò dipende unicamente dalla mancata realizzazione delle opere di adeguamento degli impianti, causata dalle interdittive antimafia e dai relativi commissariamenti adottati dal Prefetto per presunte condotte illecite del gestore stesso. Per il sito di Borgogiglione fu proprio Gest ad indicare ai Comuni come indubbiamente più percorribile e vantaggiosa la soluzione che invece si è rivelata impraticabile e antieconomica, evento già da allora immediatamente segnalato da Trasimeno servizi ambientali (Tsa). Proprio sullo statuto di Tsa gli attuali sindaci hanno apportato la modifica (con la netta opposizione del socio Gesenu) che ha fatto venir meno la figura di amministratore unico, per tanti anni occupata continuativamente dalla stessa persona che aveva anche incarichi dirigenziali in Gesenu e ad oggi indagato per gravi reati a danno delle comunità”.
I sindaci ricordano come “da oltre due anni i Comuni del comprensorio del lago abbiano denunciato la perdurante violazione del contratto di gestione da parte di Gest, stante la mancata trasmissione della documentazione attestante i costi sostenuti dai Comuni. Così come – proseguono – sui proventi derivanti dalla commercializzazione della raccolta differenziata, su cui dopo anni di sferzanti risposte negative e indicazioni di soglie inesistenti, anche l’ex Ati 2, sollecitata da alcuni comuni tra i quali in primis quelli del Trasimeno, ha confermato la legittimità della richiesta degli Enti locali”.
“La questione più delicata – sottolineano i sindaci – è però rappresentata dalla gestione degli impianti. Gest e Gesenu lamentano l’aumento dei costi derivante dal conferimento fuori regione di alcune tipologie di rifiuto. Su questa vicenda stupisce anche il contegno tenuto dal vicesindaco del comune di Perugia, il quale chiama in causa il Trasimeno e Tsa, evidentemente ignorando o non considerando quanto accaduto con le interdittive antimafia e con le recenti sanzioni a carico di Gesenu, partecipata per il 40 per cento dal capoluogo”.
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