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Ufficioso. La Regione fa ricorrere la USL contro il Tar. Vedremo cosa ne pensano gli elettori.

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Pare che anche i sopralluoghi, fatti di recente,  di cui ha dato notizia l’agenzia di informazione regionale per le piazzole dell’elisoccorso “nell’Ospedale di Norcia” e nella “Casa della Salute” di Città della Pieve, rientrino nella strategia tesa a trovare argomenti per rafforzare il ricorso che la Regione Umbria ha chiesto di fare alla USL 1, contro la sentenza del Tar che ha disposto la dotazione di un pronto soccorso per Città della Pieve e dei servizi annessi.

Ora la palla, anche se ufficialmente  non risulta ancora niente, passa ai Sindaci di questa zona, passa alla forze politiche di questa zona e a quelle regionali, passa in primo luogo al Pd, che detiene il potere di governo e di scelta in Umbria ed in queste zone, passa ai candidati che circolano numerosi, tra mercati e cene da queste parti, ma passa soprattutto, come avevamo chiesto che fosse, da queste pagine di giornale,  agli elettori che si esprimeranno il 4 marzo.

Perché è vero, che il 4 marzo si tratta di elezioni politiche generali, che eleggono un parlamento e non un consiglio regionale, ma i collegamenti sono evidenti a tutti. Primo fra tutti: è legittimo che una Regione disattenda clamorosamente le indicazioni legislative e programmatorie nazionali? E non ci riferiamo soltanto al caso delle zone svantaggiate cui fa riferimento la sentenza del Tar. Ci riferiamo al rapporto abitanti posti letto, ospedali e diverse tipologie di ospedali, che in Umbria è completamente disatteso ovunque. Meno che nel Trasimeno e a Città della Pieve. Le “anomalie” sono il pane quotidiano dei governi umbri, dagli ospedali, agli aeroporti, ai “Frecciarossa”. C’è solo un territorio dove occorre essere spietatamente rigorosi. Il nostro. Il Trasimeno – Pievese. Solo che, questa volta, la “musata” potrebbe essere dura.  (g.f)