Home musica “La Storia del Punk” di Stefano Gilardino a Chiusi

“La Storia del Punk” di Stefano Gilardino a Chiusi

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LA GRANDE STORIA DEL PUNK, DALLE ORIGINI ALLO SCOPPIO DEL 1976, FINO ALLE ULTIME EVOLUZIONI STILISTICHE DEGLI ANNI DUEMILA.

L’associazione culturale Gruppo Effetti Collaterali – Gec – di Chiusi presenta SABATO 17 MARZO CHIUSI alle ore 18.00 al  Seasons – Restaurant wine cafè una presentazione di un libro con presente l’autore. Seguiranno dalle ore 19,00 delle selezioni musicali i rigorosamente rock e punk a cura di “Crazy Rhythms”

L’incontro con Stefano Gilandino sarà moderato, introdotto e intervistato da Chiara Colli (Edizioni Zero, Il Mucchio SelvaggioRadio Città Futura) e Stefano Pifferi, (ricercatore universitario, scrive di musica su Sentireascoltare)

L’iniziativa è in collaborazione con il Comune della Città di ChiusiBiblioteca Comunale e Informagiovani Città di ChiusiChiusinvetrina CCN – Chiusi Scalo ed il tutto fa parte della “Rassegna Libriamoci” {Sezione Gec and book} Il libro racconta e celebra il Punk , un genere musicale entrato poi nella storia della musica e non solo

“Nessun futuro” cantava Johnny Rotten mentre i Clash rispondevano a tono con “No a Elvis, no ai Beatles e ai Rolling Stones”.
Il 1976 è stato l’anno zero della storia del rock, quello in cui la musica è ripartita da capo, con nuove energie e influenze inedite. Il punk rock, al contrario del suo slogan più celebre – nessun futuro, appunto – ha dimostrato invece di averne uno molto brillante e non solo in campo musicale.
Memore delle proprie radici, quelle di Stooges, Velvet Underground, New York Dolls e MC5, il punk ha cambiato il corso della storia con Sex Pistols e Clash nel Regno Unito e Ramones negli Stati Uniti, prima di evolversi in decine di sottogeneri altrettanto rivoluzionari.
Dal post-punk all’hardcore, si è arrivati negli anni Novanta a conquistare le classifiche di tutto il mondo grazie a una formula che ha unito l’aggressività e la rabbia proprie di quel genere con le melodie pop che appartengono solo alle grandi canzoni. E allora è toccato a Green Day e Offspring commercializzare una musica ribelle che pareva impossibile da vendere e che, invece, ha saputo riconquistare il suo ruolo naturale, scomodo e provocatorio. Ancora oggi, il punk rock sembra davvero la colonna sonora perfetta per un mondo sempre meno a misura d’uomo

Cosi scrive l’autore che verrà sabato a Chiusi ospite dell’ Associazione Gec, Stefano Gilardino noto scrittore e giornalista musicale, che ha iniziato la carriera in proprio, creando la fanzine punk hardcore Senza Nome, all’inizio degli anni Ottanta. È stato redattore di importanti riviste italiane come “Rocksound”, “Speciale Punk”, “Onstage Magazine”, “Dinamo” e “Vida”, e collaboratore di “XL/Repubblica”, “Rolling Stone”, “Bam! Magazine”.
Ha scritto il libro “100 dischi ideali per capire il punk” (Editori Riuniti, 2006) e collaborato alla stesura delle schede di “1000 concerti che ci hanno cambiato la vita” di Ezio Guaitamacchi (Rizzoli, 2010).
Nel 2015 ha fondato l’etichetta Intervallo, dedita alle ristampe di sonorizzazioni sperimentali italiane degli anni Settanta. Vive e talvolta si diverte a Milano.

 

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