Home Politica Passignano. Confronto fra i due candidati sindaco Moio e Pasquali

Passignano. Confronto fra i due candidati sindaco Moio e Pasquali

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(Rassegna stampa dal Corriere dell’Umbria di  Felice Fedeli e Alice Guerrini) Cinquanta minuti di confronto costruttivo, mai sopra le righe. Toni civili apprezzati dal nutrito auditorio che non ha lesinato applausi ad Alessandro Moio (lista “Passignano nel cuore”) e Sandro Pasquali (lista “Per Passignano”). Ieri i due candidati sindaco si sono confrontati nella sala consiliare del Comune, nell’incontro organizzato dal Corriere dell’Umbria.

Turismo, frazioni, ex Sai, Comunità Montana i temi affrontati. Ma andiamo in cronaca diretta. Come cambierà Passignano se lei sarà sindaco?

Moio: “Partiremo con servizi più incisivi per famiglie e imprese, porremo particolare attenzione alle eccellenze della zona industriale e al turismo: una miniera d’oro poco sfrutta ta. Attiveremo un ufficio turistico e allestiremo una stagione estiva adeguata puntando su cultura e sport. Altro punto fondamentale, la sicurezza: sarà da rivedere l’attuale gestione della polizia municipale. E’ la prima cosa che farò se eletto sindaco. Faremo interventi su arredo urbano, verde pubblico, ripenseremo una nuova viabilità sul lungolago e spazi aggregativi per giovani e famiglie. Su temi caldi come i debiti della ex comunità montana, ragioneremo nell’interesse della comunità”.

Pasquali: “Dovremo essere tutti più sicuri e perciò investiremo in videosorveglianza, maggiore presenza delle forze dell’ordine a partire dalla municipale. Poi sicurezza stradale e nuove infrastrutture: dalla rotonda a Passignano est, al proseguimento dei marciapiedi, fino a un nuovo lungolago che l’ammini strazione uscente ha progettato. Aree di parcheggio esterne per turisti e bus di collegamento, salvaguardia dei residenti al centro del paese. Ci occuperemo di asilo nido, tempo pieno e nuove strutture per anziani”.

Qual è la ricetta per una promozione integrata del Trasimeno?

Pasquali: “II Trasimeno è sinonimo di bellezza e qualità, abbiamo i tramonti più belli del mondo, un bel biglietto da visita. Occorre unire il territorio, partendo dell’Unione dei comuni e attivare un ufficio unico per intercettare i bandi europei e portare soldi al Trasimeno. Il turismo sarà un volano fondamentale per l’economia, insieme a cultura ed ambiente, senza tralasciare le aree industriali ed artigianali di altissimo livello. Trasimeno come marchio turistico, recettivo, enogastronomico, agricolo dove il nostro protagonismo di paese che si affaccia sulle acque sia accompagnato da un forte mandato elettorale dei cittadini. Castel Rigone inoltre con il progetto di borgo digitale potrebbe essere il prototipo II particolare di avanguardia italiana per ciò che riguarda il marchio territoriale coniugando storia, innovazione tecnologica e tradizioni”.

Moio: “II lago deve smettere di essere terra di conquista, buono solo come serbatoio di voti. Siamo uno dei maggiori comprensori turistici della regione: facciamoci sentire. L’unione dei comuni, così com’è, costa e non offre servizi, per essere utile deve trovare una sua dimensione ed evitare di essere un nuovo carrozzone in sostituzione delle Comunità Montana. Va chiesta alla Regione la delega sul Trasimeno, con le risorse necessarie a gestirlo. La manutenzione delle sponde, la lotta ai chironomidi, la ripresa dei dragaggi e la tutela dell’ambiente nel suo insieme sono le basi da cui far rinascere il territorio. Quanto alla promozione turistica va fatta per l’intero comprensorio, ognuno degli otto comuni ha le proprie eccellenze rapportandosi con gli operatori turistici”.

Quanto contano le frazioni?

Moio: “Andrò a Castel Rigone una volta alla settimana. Speriamo di non annoiarli…”.

Pasquali: “L’ufficio del sindaco sarà operativo almeno una volta ogni 15 giorni a Castel Rigone”. S

Inutile girarci intorno, a tenere banco è la questione ex Sai, come sarà gestita?

Sandro Pasquali ha le idee chiare: “L’area è di proprietà privata. Appena insediati convocheremo i proprietari per capirne le volontà. Se gli impegni dovessero venir meno cercheremo nuovi sistemi di investimento in Italia e in Europa, coinvolgendo le istituzioni e i privati. Il primo passo sarà comunque la messa in sicurezza e il decoro dell’area. Nei progetti dovremo parlare di una nuova viabilità, e di risarcimento dei passignanesi partendo da qualche struttura pubblica”.

Alessandro Moio dal canto suo non è da meno: “E’ dal 2003 che le campagne amministrative per il rinnovo del sindaco discutono del futuro dell’ex Sai: basta proclami elettorali e promesse. La prima cosa da fare è mettere in sicurezza l’area. Poi bisognerà iniziare a far abbattere dai proprietari ciò che rimane dei capannoni che deturpano l’ingresso al centro di Passignano. Sul piano della progettualità, anche se l’area è privata, l’amministrazione può giocare un ruolo importante per creare le condizioni per uno sviluppo che veda la partecipazione di soggetti pubblici e privati, non solo locali”.

Una lezione di civiltà. II faccia a faccia davanti a un pubblico numeroso e maturo è emblematicamente riassunto nella stretta ai mano Ira Sandro Pasquali e Alessandro Moio –