(aun).Sono trentuno in Umbria i musei dedicati al tema del tessile o che possiedono nelle loro collezioni manufatti in tessuto, pizzo, merletti, paramenti sacri, abiti, costumi e accessori. Per la loro valorizzazione, la Regione Umbria ha avviato dal 2008 il progetto “Musei che hanno Stoffa” che ora trae nuovo slancio con il progetto di cooperazione interterritoriale, incentrato sulla valorizzazione delle produzioni tessili tradizionali, portato avanti dai Gal (Gruppo di azione locale) Valle Umbra Sud e Sibillini e Trasimeno Orvietano.
“La messa in rete di musei che sono di grande interesse per far conoscere produzioni, tradizioni e saperi di tessuti, ricamo e merletto, si sposa con il progetto dei due Gal per la valorizzazione di percorsi museali e la crescita dei territori” ha sottolineato l’assessore regionale alla Cultura, Fernanda Cecchini, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Donini alla quale sono intervenute la dirigente del Servizio Musei, archivi e biblioteche Antonella Pinna, la direttrice del Gal Trasimeno Orvietano Francesca Caproni e la direttrice del Museo della Canapa di sant’Anatolia di Narco, Glenda Giampaoli.
“Dal Museo della Canapa a quello del Merletto a Isola Maggiore, del ricamo e del tessile a Valtopina alla collezione tessile di Tela Umbra a Città di Castello, solo per citarne alcuni – ha detto l’assessore Cecchini – abbiamo un ricco patrimonio che rappresenta un valore aggiunto per il sistema museale regionale. La collaborazione con i Gal ci consente di promuoverlo e valorizzarlo, non solo per attrarre turisti e offrire loro occasioni per fermarsi più a lungo nella nostra regione, ma soprattutto per gli umbri, per conoscere e mantenere forte la nostra identità”.
“Attraverso ‘Musei che hanno Stoffa’ – ha rilevato Antonella Pinna – abbiamo promosso un circuito tematico, indirizzato a un pubblico di nicchia, che ci permette di raggiungere un pubblico di fruitori non abituali dei musei. Visitatori che vogliamo incrementare, soprattutto guardando ai giovani, promuovendo le attività in programma in particolare attraverso i social media, la pagina Facebook Musei che hanno Stoffa ed Instagram, e attraverso il portale www.umbriacultura.it”.
La dirigente del Servizio regionale ha ripercorso le tappe più significative raggiunte dal 2008, dall’avvio del progetto il cui coordinamento era affidato ai Comuni di Spoleto e Sant’Anatolia di Narco.
“Sono state realizzate schede per ogni museo coinvolto, inizialmente 13 – ha detto – prodotti e giochi per coinvolgere i bambini, incontri e laboratori, interazioni con l’arte contemporanea. È stata organizzata a Spoleto, sito patrimonio dell’umanità Unesco ‘Italia Langobardorum’, una mostra sull’abbigliamento longobardo con il coinvolgimento dei detenuti nella casa circondariale di Spoleto nella produzione dei costumi, mostra che è stata arricchita e quest’anno è stata inserita in una mostra al Museo archeologico di Napoli. Un progetto che ha permesso negli anni di creare interesse su queste realtà museali e su questa tipologia di artigianato artistico e che ora, con la collaborazione dei Gal, riprenderà vigore a beneficio del sistema museali, dei territori e delle produzioni tessili”.
“Mettiamo insieme obiettivi e strategie su cui lavoriamo da anni – ha detto Francesca Caproni, direttore del Gal Trasimeno Orvietano, capofila del progetto di cooperazione con il Gal Valle Umbra e Sibillini – Abbiamo approvato il protocollo d’intesa con cui ci proponiamo di favorire il collegamento fra i nostri territori e le imprese per valorizzare l’artigianato tessile e i percorsi museali in maniera unitaria. Nei nostri territori – ha ricordato – ricadono musei esclusivamente dedicati al tessile, quali il Museo del Merletto a Isola Maggiore, il Museo del Tulle a Panicale, il Museo del ricamo e del tessile a Valtopina, il Museo della Canapa. Alle produzioni tradizionali tessili sono inoltre dedicate manifestazioni di grande richiamo sia a livello nazionale che fuori dai confini nazionali, quali la Mostra del ricamo a mano e del tessuto artigianale a Valtopina e Fili di trama a Panicale. In quest’ultima – ha ricordato – abbiamo lanciato il progetto ‘La via europea del merletto e del ricamo’ per valorizzare l’artigianato artistico di tradizione per i quali i nostri territori e l’Umbria sono vocati e con esso il turismo. Un progetto che ha già riscontrato interesse in Portogallo, Belgio, Finlandia e altri Paesi”.
“Noi Gal ci poniamo un obiettivo ambizioso, unendo anche le risorse” ha rilevato Francesca Caproni, invitando a partecipare ai “primi due appuntamenti in programma quest’anno in cui presenteremo idee e progetti: la diciottesima edizione della Mostra del ricamo a mano e del tessuto artigianale di Valtopina dal 31 agosto al 2 settembre e la sesta mostra mercato internazionale del merletto e del ricamo Fili di trama nel centro storico di Panicale dal 14 al 16 settembre.