Ars Contemporanea 2018 è un connubio di arte, spettacolo e professionalità ma con un tocco di mondanità che non guasta mai ed aiuta a raggiungere un pubblico più ampio ed avere risonanza non solo regionale.
«Ho deciso di puntare tutto su personaggi che abbiano dimostrato nella loro carriera una spiccata sensibilità in favore dell’umanità – ha spiegato Gianluca Brundo – artisti a tutto tondo, grandi professionisti ma che rappresentino l’idea di “nuovo umanesimo” che voglio con forza portare avanti». Nelle quattro giornate del Festival il pubblico verrà in contatto con attori, musicisti, registi e performer di altissimo livello, in grado di offrire ad eventi di qualità artistica, capaci di attrarre e di intrattenere. Gli eventi di carattere eminentemente artistico a pagamento, verranno affiancati da occasioni di convivialità ed incontro aperti agli interventi di tutti presso Palazzo della Corgna.
Venerdì 6 luglio alle ore 11.30, continuano i Caffè Contemporaneo con Roberto Valdes, il pluripremiato regista messicano, il quale ci parlerà anche della sua passione per l’horror. Valdes che ha alle spalle una lunga carriera iniziata in qualità di giornalista e critico cinematografico a Città del Messico, con programmi radio e tv dedicati alla settima arte. Poi la scelta di passare dietro la macchina da presa dopo aver frequentato una scuola di cinema a New York. E finalmente le prime grandi esperienze: la regia di un concerto di Carlos Santana trasmesso dalla principale rete televisiva messicana e la collaborazione al film “007 James Bond/Spectre” come aiuto regista con il difficile compito di gestire le centinaia di comparse.
Alle 21, presso la Rocca, vi sarà la proiezione di Algien di Roberto Valdes, il film che si pone la domanda “cos’è che ci fa andare avanti nonostante tutto?” e “Quando Rumi incontra Francesco”, del regista egiziano Mohamed Kenawi, che ci racconta la vicinanza fra il saggio dell’antica Persia ed il nostro, forse, più amato santo. Come autore, produttore e regista Kenawi ha realizzato numerosi documentari girati in varie zone del mondo, affrontando tematiche che esplorano diversità, minoranze etniche, multiculturalità e diritti umani. «Vengo dal medio oriente e vivo in occidente – ha recentemente dichiarato il regista – ma non mi definisco medio-orientale né occidentale… in realtà forse mi sento straniero in tutte le due zone e questo non è una cosa negativa per me, anzi, mi dà la libertà di guardare, meditare, commentare, criticare e ammirare quel che vedo, senza essere legato o costretto a difendere nessuna delle due realtà». Entrambi i registi saranno presenti e racconteranno al pubblico castiglionese le loro esperienze.
Sabato 7 gran finale. Ugo Frosi, regista cinematografico di grande spessore e Pedro Armocida, direttore del Pesaro Film Fest, nel Caffè Contemporaneo delle 11.30 presso Palazzo della Corgna, parleranno del futuro del cinema italiano. Alle 21 premiazione finale con ospite d’onore Giuseppe Zeno, amatissimo attore in questi giorni in onda con la serie “Tutto può succedere”, e concerto conclusivo della Pejman Tadayon Ensemble, con musiche, canti e balli dell’antica Persia. Il Pejman Tadayon Sufi Ensemble è il primo progetto in Italia ad aver fuso le tre discipline che meglio esprimono, dal punto di vista artistico, l’essenza del Sufismo (musica, danza e poesia). Partendo dai versi in lingua originale dei più rappresentativi esponenti di questa corrente mistico-filosofica, il progetto punta ad esaltare la bellezza e la vastità del repertorio musicale di tradizione persiana, proponendo una miscela di ritmi e di suoni che, pur senza tradirne l’essenza, lo attualizzi e lo avvicini alla sensibilità dell’ascoltatore contemporaneo. L’ensemble riunisce, infatti, artisti di diversa estrazione, la cui formazione è frutto di influenze musicali che spaziano dall’etno-world, al rock, al funk, al jazz, al pop, alla musica classica.