Nel Pd è iniziata la campagna congressuale che dovrebbe portare questo partito alla definizione di una linea politica e di una proposta di governo alternativa all’attuale maggioranza Lega e 5stelle. In Umbria al momento sono noti i nomi dei tre candidati alla segreteria ed i relativi schieramenti di altri esponenti di spicco della attuale “nomenklatura “ democratica, cioè, Bocci, Verini e Pensi. Meno noti sono i contenuti della proposta politica per l’Umbria e per le singole aree territoriali. Ancora meno noti sono i contenuti e le proposte per un’area area territoriale insinuazione critica, che ci interessa e cioè il Trasimeno, il Pievese e l’alto Orvietano. Questo che riportiamo sotto è un articolo che fotografa abbastanza fedelmente ciò che sta avvenendo in Umbria.
Al momento, ufficialmente, il Pd del Trasimeno è silente. O meglio da un parte ci sarebbero alcuni protagonisti già in campo. Simona Meloni di Piegaro fa parte della squadra di uno dei candidati, Pensi, sindaco di Gualdo Cattaneo ed esponente della corrente di Leonelli, insieme ai sindaci della Valnestore , Panicale, Piegaro e Paciano. Dall’altra va detto che in via ufficiale l’atteggiamento della direzione PD locale, sembrerebbe corretto, di recente infatti ha emesso un comunicato in cui indica tre priorità per la propria terra: sanità, infrastrutture e lago. Ci sarebbe da attendere adesso un confronto con i tre candidati su queste tematiche ed altre, e la definizione di una sorta di “Lettera di impegni” con tutti o con quel candidato che si rivelerà più ricco di idee e di proposte, per l’area e per una regione che va radicalmente e profondamente riformata, soprattutto per quanto riguarda le priorità e le politiche territoriali. Il tempo è scarso, ma il Pd in questi mesi gioca la sua esistenza e l’esistenza di questa dimensione territoriale, che in mezzo a tante contraddizioni si è data da decenni. Oltre che naturalmente la guida di sette comuni.
Un confronto a viso e finestre aperte e forse anche a muso duro. Questo credo si augurerebbero molti democratici o semplici cittadini che fosse il comportamento ed il terreno di confronto anche nei prossimi appuntamenti nei circoli, di questo partito, che ad oggi continua ad essere maggioritario in questa zona. Così dovrebbe essere. Ma forse non sarà così. Perché nonostante il silenzio ufficiale circa i nomi, circola già la voce che nel Trasimeno verrà data l’indicazione di votare Verini. Non si sa bene in virtù di cosa. Seguiremo gli sviluppi. (g.f)
Rassegna stampa dal Corriere dell’Umbria di Alessandro Antonini
Ecco la nuova geografia delle alleanze in casa dem alla luce delle tré candidature per la segreteria regionale
E’ proprio un gioco delle coppie quello che si consuma nel Pd umbro alle prese con la corsa alla segreteria regionale. Alleati storici che si separano nello spazio di 24 ore. Soprattutto l’inedito asse Marini-Bocci, i nemici-amici, con l’ex sottosegretario in campo, ha sparigliato le carte. A partire da Umbertide, dove si rivedono vicini il consigliere regionale Guasticchi e l’ex deputato Giuliettti. Con Marini e Bocci anche il sindaco di Corciano Cristian Beiti che si allontana dalla senatrice di casa Ginetti, che invece va a sostenere il duo Pensi-Meloni. Anna Ascani lascia Leonelli per sostenere Bocci.
Le coppie scoppiano, le alleanze si modificano, nello spazio di 24 ore. La stessa giunta regionale perde pezzi: il risiko per la corsa alla segreteria regionale del Pd stravolge la geografia interna dei dem. Soprattutto l’inedito asse Marini-Bocci, i nemici-amici, con l’ex sottosegretario in corsa, ha sparigliato le carte. Riunendo insieme mondi fino all’altro ieri in guerra fra loro. A partire da Umbertide, dove si rivedono vicini il consigliere regionale Marco Guasticchi e l’ex deputato Giampiero Giuliettti. Si erano ritrovati nella battaglia, poi persa contro la Lega, alle ultime amministrative, ma era una tregua armata. Con Marini e Bocci anche il sindaco di Corciano e presidente Auri Cristian Betti: che segna così una separazione storica nel feudo di Brunel le Cucinelli con la senatrice Nadia Ginetti, che invece va a sostenere il ticket dei cosiddetti giovani, il duo Andrea Pensi e Simona Meloni.
Torniamo alla compagine dell’ex Margherita alleata con la governatrice: nel gruppo dei supporters ci sono Andrea Cernicchi (passato ormai da tempo con Bocci) e Sauro Cristofani, lettiano. Arruolati il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Prosciutti, pezzi dei sindacati (alla convention di martedì a Ponte San Giovanni c’erano Francesco Ferroni della Cisl e Marco Cotone con Maurizo Molinari della Uil) e volti storici della vecchia guardia come Brunelle Castellani, Calogero Alessi e Carlo Liviantoni. Ci sono anche giovani come la deputata in carica Anna Ascani, che rompe il patto generazionale con Giacomo Leonelli e si rimette col vecchio amore (politico) Bocci. In bilico un pasdaran della governatrice: Alfio Todini sindaco di Marsciano ancora non ha deciso con chi stare. La giunta Marini risponde presente per tré quinti: Luca Barberini, Fernanda Cecchini, Antonio Bartolini. Escludendo il socialista Giuseppe Chianella, c’è uno saranno vuoto: quello della vicepresidenza di Fabio Paparelli. Che infatti prende le distanze dalla sua presidente (forse anche perché non può tollerare nel gruppo la presenza del consigliere regionale, sua nemesi, Eros Brega) e appoggia il deputato Walter Verini, che ha sciolto le riserve e assicura che correrà. Il veltroniano doc incassa anche l’appoggio di Marina Sereni, anche lei ex de- putata (già vicepresidente della Camera e dirigente nella segreteria Martina), di Carlo Emanuele Trappolino da Temi, pure lui ex del Parlamento. E ancora: Gianluca Rossi, già senatore di Terni, orlandiano. Così come l’altra orlandiana e ex senatrice perugina Valeria Cardinali. Pro Verini il consigliere perugino Bori. Questi sono alcuni nomi dei cento e rotti che sostengono il tifernate.
Con Pensi e Meloni i citati Ginetti e Leonelli, ma anche i giovani sindaci di Piegare, Panicale e Paciano. E ancora i primi cittadini di Bevagna, Trevi, Pietralunga, Fabro, Castel Ritaldi e San Venanzo. Più vicesindaci e consiglieri. Entro il 7 novembre vanno depositate le firme (almeno 150). I circoli si esprimono dal 10 al 25 novembre. Il 16 dicembre le primarie: con ballottaggio se nessuno arriva al 50%.
*titoli del Corriere Pievese