Nel quadro delle primarie per la candidatura a sindaco di Castiglione del Lago, promosse dal Pd, dopo le posizioni di Mariella Spadoni e di Alessio Meloni pubblichiamo la lettera aperta, che, il terzo candidato, Matteo Burico, ha inviato agli elettori castiglionesi.
Lettera aperta ai castiglionesi
L’urgenza di guidare una coalizione e un progetto capace di portare tutto il centro sinistra e le migliori energie della società civile alla guida del Comune per i prossimi cinque anni mi ha spinto a presentare la mia candidatura alle primarie del 3 febbraio 2019.
Mi sono candidato perché credo nella bella politica, quella capace di stare vicino alla dimensione umana, perché amo il mio paese e per dargli una guida che possa realmente incarnare i valori del cambiamento e del rinnovamento, per catalizzare le idee, i progetti e le persone in grado di portare il nostro Comune verso il futuro e per aprire una fase nuova di ascolto e partecipazione attiva, al fine di scrivere un programma capace di soddisfare le esigenze dei cittadini, prima che della politica.
Un programma delle persone, fatto di cose concrete, realizzabile e capace di valorizzare il nostro ambiente e le nostre ambizioni.
TURISMO, SVILUPPO e CULTURA saranno queste le parole chiave per creare LAVORO, per realizzare un’alleanza tra meriti e bisogni e creare un’opportunità alle nuove generazioni, perché non debbano più lasciare Castiglione del Lago e perché gli ultimi abbiano perlomeno la stessa dignità dei primi, anche sostenendo le persone e le associazioni che si adoperano ad aiutare chi è in difficoltà.
Scuola, sport e associazioni, per realizzare la società di domani, per creare campioni di vita, per dare le gambe alle idee e alla voglia di spendersi per il prossimo e per la propria comunità.
Salute, benessere e servizi per migliorare la qualità della vita, concentrando i nostri sforzi per difendere il nostro ospedale, rafforzarne il centro diagnostico e richiedere la lunga degenza, un vero e indispensabile sostegno alle famiglie.
Avendo come primo obiettivo quello della realizzazione del nuovo distretto socio sanitario, il potenziamento del Pronto Soccorso, delle caserme dei corpi di Polizia, Protezione Civile e Vigili del Fuoco, in luoghi congrui alle nuove esigenze operative e logistiche.
Serve un cambiamento, dobbiamo dire grazie per l’impegno e il lavoro svolto fino ad ora ma oggi, abbiamo bisogno di un cambio di passo coraggioso: prendendo il meglio del passato e ricostruire il senso di appartenenza al nostro paese e al nostro lago, che dovremo valorizzare e difendere, anche lottando con i vincoli imposti da leggi che ne impediscono lo sviluppo, perchè le leggi le fanno gli uomini e gli uomini le possono cambiare: soprattutto per la manutenzione delle sponde antropizzate e di interesse turistico.
Vogliamo un paese bello, vivibile e capace di integrare le esigenze di chi vuole investire per l’utilità economica e sociale, nel rispetto della bellezza, dell’ambiente, del paesaggio e della nostra storia, per non dimenticarci da dove veniamo ma soprattutto per sapere dove vogliamo andare.
Abbiamo la responsabilità di essere il comune più grande del lago e vogliamo continuare a contribuire al processo dell’Unione dei Comuni del Trasimeno, ma dobbiamo valorizzare anche la nostra posizione di confine con la Toscana, stabilendo un collegamento e un confronto con i comuni di Chiusi, Montepulciano e Cortona, per trasformarci da territorio ai margini dell’Umbria a baricentro tra due regioni.
Dobbiamo riscoprire l’orgoglio delle nostre tradizioni, l’orgoglio di vivere in un territorio bellissimo, l’orgoglio di sentirci castiglionesi, per tornare ad essere ascoltati e considerati a livello regionale, per tornare ad essere felici di vivere a Castiglione del Lago.
Occorrerà essere pragmatici, concentrando le risorse per mantenere e non deturpare quello che abbiamo ma senza rinunciare a sognare a un progetto grande, capace di farci grandi.
Primo tra tutti concentreremo le risorse per la qualità delle strade e della viabilità, rivendicando a gran voce l’immediata soluzione al dissesto delle strade di competenza provinciale. Non ci accontenteremo mai delle briciole che cadono dal tavolo.
La nostra prima industria è il nostro lago Trasimeno, le nostre colline, i nostri borghi, la nostra campagna e nel rispetto di questi pilastri dobbiamo incentivare e dire sì a chi vuole investire su di noi e creare opportunità di lavoro e sviluppo, perché come dice anche Papa Francesco: “Senza lavoro si può sopravvivere ma per vivere occorre il lavoro”.
Lavoro e reddito dignitoso, insieme ad un controllo efficace e alla prevenzione del disagio sociale sono la garanzia della sicurezza dei cittadini e del paese, perché senza la sicurezza lo sviluppo non è possibile.
Ma non possiamo ignorare la sofferenza e il disagio, perché abbiamo bisogno di una sicurezza reale e non dell’illusione di vivere sicuri. Mai più quindi la concentrazione del disagio che si trasforma inevitabilmente in delinquenza e degrado.
Ce lo ha detto chiaramente anche il Presidente della Repubblica Mattarella nel discorso di fine anno: “Sicurezza c’è se tutti si sentono rispettati”.
Insieme costruiremo un’Amministrazione di tutti e per tutti, un’Amministrazione di persone, di castiglionesi, capace di incarnare un progetto di cambiamento che non può più attendere.
Il futuro non ci aspetta. Prendiamocelo.
Matteo Burico