È stato un abbraccio collettivo, quello che, nella giornata di domenica 17 Febbraio, la comunità di Chiusi ha riservato alla figura di Roberto Carloncelli. La Fondazione Orizzonti gli ha intitolato il “ridotto del teatro”, ovvero la sala interna al Mascagni nella quale vengono organizzati incontri, laboratori per ragazzi e piccole rappresentazioni.
«È una cosa che io personalmente ho fortemente voluto e desiderato, alla luce della mia amicizia personale e della stima verso il lavoro di Roberto», ha detto Gianni Poliziani, direttore artistico della Fondazione, «soprattutto per l’impegno profuso fino alla fine dei suoi giorni per la Fondazione Orizzonti. Mi è parso giusto proporre l’idea al Sindaco, che ha accettato con entusiasmo e ha voluto che tutto si svolgesse il giorno del mio spettacolo al Mascagni, quasi come un ideale passaggio di consegne».
«Roberto non ha mai smesso di lavorare per Chiusi, fino all’ultimo momento» ha detto Juri Bettollini, sindaco di Chiusi e presidente della Fondazione Orizzonti, «Di fronte alla malattia ha avuto la forza interiore di continuare a lavorare, pensando alla sua città. Roberto è un esempio di come di fronte alle difficoltà la vera grande medicina è l’entusiasmo di fare, per amore della vita, anche quando sembrano non esserci più speranze».
La cerimonia si è svolta al termine dello spettacolo pomeridiano “L’Uomo, la Bestia, la Virtù” che ha visto il tutto esaurito al Teatro Mascagni. Un pubblico che ha applaudito commosso, al ricordo di Roberto Carloncelli, il cui nome adesso è fissato nelle due targhe poste agli ingressi della sala interna al teatro di Chiusi. Il trombettista Roberto Fabietti ha suonato e dedicato “L’Arcobaleno” di Adriano Celentano, che nel testo contiene la frase «mi manchi tanto amico caro davvero / e tante cose son rimaste da dire / ascolta sempre solo musica vera/ e cerca sempre se puoi di capire». Questo il senso della canzone uscita dall’ottone di Fabietti, in ricordo di Carloncelli.
Tommaso Ghezzi
Ufficio Stampa – Fondazione Orizzonti d’Arte