(Cittadino e Provincia) Non è la prima volta che la Banca della Memoria del Trasimeno, che ha sede a Palazzo Baldeschi a Paciano, venga presa a modello da esperti e studiosi che si occupano di rivitalizzazione dei centri minori attraverso i saperi e i patrimoni culturali immateriali. L’ultima volta in ordine di tempo è accaduto nei giorni scorsi, quando dell’esperienza di TrasiMemo si è parlato a Pontremoli (MS), nell’ambito del convegno “La rigenerazione nei borghi e nei centri storici minori. Conoscenza, partecipazione e valorizzazione”.
Del progetto umbro ha riferito Daniele Parbuono, docente presso la Chongqing University of arts and sciences in Cina e l’Università di Perugia, che conosce profondamente il progetto pacianese per aver contribuito, grazie alle sue competenze in ambito antropologico, alla nascita e costituzione.
”Quello di Pontremoli – riferisce Parbuono – è stato un importante appuntamento. Invitato a raccontare le buone pratiche di TrasiMemo, ho notato grande interesse e apprezzamento per il lavoro svolto, tanto che una futura tappa della riflessione si potrebbe svolgere proprio a Paciano”.
“Siamo lieti – commenta Cinzia Marchesini, vicesindaco di Paciano – che sempre più TrasiMemo sia considerato un esempio da analizzare. I saperi immateriali conservati a Palazzo Baldeschi sono stati per noi occasione di studio e progettazione di nuovi usi in chiave contemporanea. Ci sono nuovi modi di abitare i paesi a rischio di marginalità, creando reti di accoglienza per turisti attraverso il turismo esperienziale, didattica immersiva per le scuole, spazio alla creatività dei volontari e progetti terapeutici fondati sui patrimoni conservati nei musei demoetnoantropologici”.