Ieri, con il tramonto la piazza davanti la stazione di Chiusi ha cominciato a riempirsi di cittadini venuti da Chiusi ma anche dai paesi toscani vicini e dalla zona umbra confinante. Era previsto l’arrivo e la prima fermata del Frecciarossa dell’Alta Velocità. Roma in un’ora e Milano in tre.
A salutare l’evento oltre a Juri Bettollini sindaco di Chiusi, grande anfitrione, più pimpante che mai e vera locomotiva di questo primo risultato raggiunto, sono arrivati diversi sindaci toscani ed umbri. C’erano tra gli altri, Fausto Risini di Città della Pieve e Matteo Burico di Castiglione del Lago. C’erano anche il senatore Nencini, l’assessore toscano ai trasporti Ceccarelli, il consigliere regionale Scaramelli. Dei parlamentari umbri era presente il senatore Briziarelli. Grande assente, l’Ente Regione Umbria. Ma la cosa non ci stupisce più.
C’era un popolo, come nei grandi eventi. La fermata del Frecciarossa, l’Alta Velocità a Chiusi, ricorda un po’, storicamente, l’arrivo della Direttissima e dell’Autostrada degli anni sessanta e settanta. Lo possiamo chiamare “Il treno della speranza”. Un treno cui questa “Terra di Mezzo” dove viviamo chiede di dare una mano importante per rilanciare , qualificare e dare un futuro alla propria economia. Soprattutto tramite una crescita del turismo e dei collegamenti interni. Da Chiusi partiranno autobus per Siena e per le città vicine, ed ogni biglietto acquistato per fermarsi a Chiusi potrà contenere una serie di opportunità collegate alle bellezze della zona ed alle strutture ricettive locali.
Ne ha parlato con forza e calore Bettollini nel suo intervento di apertura dell’assemblea pubblica che è seguita all’arrivo del treno alle nove e dieci, accolto dalla banda e dai marciapiedi dei binari gremiti e festanti.
Un intervento per ricordare la strada percorsa in questi ultimi anni. L’idea iniziale della costruzione stazione della Mediaetruria che è servita a candidare l’area ad un progetto di stazione ma soprattutto a segnalare la volontà di esserci, di questa zona, nelle scelte più importanti che sarebbero state fatte dalla ferrovie e dai governi nazionali e regionali, nel campo dei trasporti ferroviari e dell’Alta Velocità. Così è stato. Accantonato, per il momento il progetto della nuova stazione, si è puntato all’adeguamento della stazione attuale di Chiusi per puntare poi alle fermate . Sono stati investiti sei milioni di euro e si è strappata una prima disponibilità al governo precedente ed ai vertici precedenti delle Ferrovie, qualche mese prima della fine della legislatura. Poi con il nuovo governo si è tornati alla carica e finalmente anche con i nuovi vertici delle Ferrovie è stata ottenuta questa sperimentazione. Stagionale, rivolta al turismo, con una corsa mattutina verso sud ed una notturna verso nord.
Con la speranza appunto, di vincere la scommessa e potere avere anche qualcos’altro. L’Alta Velocità, moderne comunicazioni, pari opportunità fra le diverse aree del paese ha detto, giustamente Bettollini, non sono nè di destra , nè di sinistra. Sono diritti dei veri protagonisti della politica, sono dei cittadini. I Governi nazionali e regionali sono avvertiti.
E’ quello che hanno detto di sperare tutti gli intervenuti. E’ quello che sperano gli operatori economici della zona. E’ quello che speriamo noi che abbiamo a cuore gli interessi di queste nostre terre.
Da domano si cominceranno a contare i passeggeri, a vedere i flussi di crescita e saggiare la validità della azioni di supporto. Nulla è scontato. Ma godiamoci intanto questo importante primo risultato e godiamoci il fatto di essere in una partita importante e di poterla giocare. Potevamo essere solo spettatori di partite giocate da altri. Come è accaduto spesso nel passato recente.
Gianni Fanfano