“Sul progetto Acea per un impianto di recupero fanghi biologici prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane a Chiusi occorre l’immediato avvio di un confronto aperto con cittadini, associazioni ed esperti”. A chiederlo è il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Giacomo Giannarelli. “Nell’aprile dello scorso anno – spiega l’esponente del M5S – la giunta si era impegnata a concertare con il Comune di Chiusi e Acea ambiente srl la nascita di un dibattito pubblico legato all’opera. Ma oggi, a distanza di oltre un anno, ancora non si è mosso nulla. Ecco perché, tramite una mozione approvata di recente in Quarta commissione, sono tornato a chiedere l’avvio di un percorso partecipato”.
Il progetto parte dall’acquisto da parte di Acea dell’area dell’ex Centro carni nel territorio comunale di Chiusi. Si tratta di una zona di circa 9 ettari di estensione per un investimento di due milioni e 800mila euro. “Un impianto – evidenzia Giannarelli – destinato a trattare 80mila tonnellate all’anno di fanghi biologici di risulta della depurazione delle acque reflue tramite un processo che è definito come carbonizzazione idrotermale”. Nell’attesa dell’avvio dell’inchiesta pubblica il Movimento 5 stelle della Toscana ha chiesto e ottenuto “La sospensione della procedura di Valutazione d’impatto ambientale in merito all’opera: prima – conclude Giannarelli – vogliamo che i cittadini di Chiusi siano tutelati nel loro diritto di esprimersi, così come indicato negli atti (a oggi disattesi) deliberati dal Consiglio regionale nell’aprile 2018. Solo in seguito all’iter partecipato l’impianto potrà vedere la luce”.