Com’era la musica al tempo degli etruschi? Alcuni ricercatori da semplici frammenti sono riusciti a ricostruire l’Aulos di Chianciano i cui suoni saranno riproposti in occasione di una conferenza/performance sonora, lunedì 27 maggio 2019 alle ore 18.00, presso la sala Thesan del Museo comunale archeologico di Chianciano Terme. Sarà, così, possibile scoprire vari aspetti della cultura musicale degli etruschi. L’Aulos è un flauto che veniva suonato nelle rappresentazioni delle tragedie e all’interno dei costumi e dei riti simposiaci, comastici e funerari sia in Grecia antica che in Etruria ed aveva la caratteristica di creare un forte impatto emotivo. Durante la conferenza sarà illustrato lo studio compiuto dal ricercatore “sonoro”Francesco Landucci che, in collaborazione con l’archeologa Cinzia Murolo, ha permesso di ricostruire un “Aulos” (flauto) etrusco di Chianciano – come detto – a partire dal reperto frammentario della collezione del Museo civico archeologico di Chianciano Terme. La presentazione è a cura di Giulio Paolucci, direttore di questo museo.
L’Aulos era formato da un tubo di canna, di legno, oppure d’osso o avorio, con imboccatura a bulbo e relativa ancia. Spesso lo si vede raffigurato nella forma a due tubi divergenti. Sarà un viaggio emozionale, unico nel suo genere, fatto di musica, suoni e parole che vuole trasportare il visitatore nella vita quotidiana, rituale e funeraria degli etruschi. Francesco Landucci è un musicista polistrumentista e produttore musicale, un chitarrista, in realtà, che suona anche alcuni strumenti etnici e strumenti che si costruisce in maniera artigianale. Landucci ha fondato una sua label digitale “Tilakmusic” che privilegia contaminazioni sonore tra generi musicali diversi possibilmente con una radice etnica.