(riceviamo e pubblichiamo) Così il senatore umbro della Lega Luca Briziarelli, capogruppo in commissione Ambiente a Palazzo Madama.
“Ho presentato un emendamento al “Decreto Clima” che interviene sulla questione del dragaggio del Lago Trasimeno, la cui soluzione è stata da tutte le forze politiche locali, amministrazioni comunali ed associazioni, richiesta con forza insistenza. Dal 2006,
infatti, a seguito dell’introduzione del Testo Unico Ambientale, il
materiale naturale derivante dai dragaggi, è equiparato a un rifiuto
speciale. Ciò, di fatto, ha impedito di continuare nelle consuete
operazioni che oltre a garantire la navigazione, erano principalmente
volte a combattere l’interrimento naturale del Trasimeno, il quale per
la sua particolarissima natura di lago laminare, rischia di veder
compromesso il delicato ecosistema che ne costituisce una risorsa unica
nel suo genere in Italia. L’emendamento prevede che il materiale
naturale rimosso per esclusive ragion di sicurezza idraulica o di
ripristino della capacità di invaso, non sia soggetto alle procedure
previste per i rifiuti speciali e che la Regione possa prevedere con
proprio provvedimento le modalità di campionamento preventivo per
verificare che i sedimenti non siano pericolosi ai sensi della decisione
2000/532/CE della Commissione del 3 maggio 2000, e successive
modificazioni. Visto l’impegno assunto sul territorio dal ministro
Costa, nel corso della sua recente visita al Trasimeno, confidiamo che
il Parlamento recepisca l’emendamento andando incontro così ad una
comunità che chiede una soluzione efficace e duratura.”
infatti, a seguito dell’introduzione del Testo Unico Ambientale, il
materiale naturale derivante dai dragaggi, è equiparato a un rifiuto
speciale. Ciò, di fatto, ha impedito di continuare nelle consuete
operazioni che oltre a garantire la navigazione, erano principalmente
volte a combattere l’interrimento naturale del Trasimeno, il quale per
la sua particolarissima natura di lago laminare, rischia di veder
compromesso il delicato ecosistema che ne costituisce una risorsa unica
nel suo genere in Italia. L’emendamento prevede che il materiale
naturale rimosso per esclusive ragion di sicurezza idraulica o di
ripristino della capacità di invaso, non sia soggetto alle procedure
previste per i rifiuti speciali e che la Regione possa prevedere con
proprio provvedimento le modalità di campionamento preventivo per
verificare che i sedimenti non siano pericolosi ai sensi della decisione
2000/532/CE della Commissione del 3 maggio 2000, e successive
modificazioni. Visto l’impegno assunto sul territorio dal ministro
Costa, nel corso della sua recente visita al Trasimeno, confidiamo che
il Parlamento recepisca l’emendamento andando incontro così ad una
comunità che chiede una soluzione efficace e duratura.”