(comunicato stampa) La Camera del Lavoro di Perugia esprime pieno sostegno alla lotta dei lavoratori della Centrale Enel di Pietrafitta e della Filctem CGIL di Perugia, che hanno proclamato lo stato di agitazione con l’obiettivo di ottenere “un miglioramento delle condizioni occupazionali e in particolare della distribuzione dei carichi di lavoro”. Contestiamo in particolare il dimensionamento previsto da Enel, che porterà le unità operative in centrale a 24, numero che non consente una copertura dei turni adeguata senza il ricorso allo straordinario, né una corretta distribuzione dei carichi in un impianto che attualmente funziona a ciclo continuo e sette giorni su sette, creando inoltre difficoltà anche a livello della manutenzione degli impianti, cosa che ha già causato diversi disservizi.
La lotta dei lavoratori di Pietrafitta non riguarda solo le loro condizioni di lavoro, ma anche il futuro della Centrale e il conseguente impegno di Enel sul territorio, che rimane a nostro avviso essenziale per lo sviluppo di tutta la vallata.
Il 9 maggio scorso, Regione Umbria, Comuni di Piegaro e Panicale ed Enel Produzione sottoscrissero un protocollo di intesa che avrebbe dovuto avviare l’iter per la scelta di cosa fare del sito di Pietrafitta. Protocollo sul quale esprimemmo tutte le nostre perplessità sia nel metodo (che escludeva il coinvolgimento dei soggetti sociali) sia nel merito, che consideravamo povero di elementi concreti.
A distanza di tre mesi sarebbe interessante conoscere il punto della situazione e, intanto, l’esito della campagna di ascolto del territorio che Enel e Comuni di Piegaro e Panicale avrebbero dovuto promuovere nel periodo maggio – luglio, (con il Museo Paleontologico come incubatore per le proposte e i progetti che ne fossero derivati).
In una situazione di crisi come quella che attanaglia la Val Nestore non possiamo permetterci il lusso di non mettere a leva una superficie come quella della centrale (400 ettari circa) recuperando riqualificando rigenerando (questi sono i termini di moda) anche tutta l’area di proprietà della Valnestore s.r.l.
La CGIL torna quindi ad incalzare (ed è almeno la terza volta quest’anno) tutti gli attori di questa annosa vicenda:
La Regione, sulla base degli impegni assunti dal vicepresidente Fabio Paparelli lo scorso febbraio, riteneva il perfezionamento di questo accordo un “elemento strategico per il futuro dell’area della Valnestore”;
Enel che si è impegnata tra l’altro a verificare la fattibilità da parte di società del Gruppo Enel per installare su una parte delle aree eventuali impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili o sistemi di accumulo (con esclusione di impianti attinenti al ciclo dei rifiuti) dovrà farsi carico di un progetto per la riconversione energetica e riqualificazione della centrale di Pietrafitta;
i Comuni di Panicale e Piegaro per supportare lo sviluppo delle iniziative produttive che si insedieranno nel territorio anche attraverso le opportunità e le risorse riservate alle Aree di crisi non complessa.
Tre erano gli elementi qualificanti del progetto “Futur-E che gli amministratori locali sottolineavano: i tempi certi per le risposte ai progetti presentati dalle imprese del territorio; l’impegno rispetto alle risorse da destinare a sostegno dei progetti stessi; la definitiva esclusione dell’inceneritore e di qualsiasi altra attività legata al ciclo dei rifiuti.
Noi torniamo a dire per l’ennesima volta che bisogna passare dalle parole ai fatti, e richiamiamo tutti i soggetti coinvolti, a partire da Enel per arrivare alle istituzioni, a fare la propria parte e ad onorare gli impegni presi anche nella recente campagna elettorale. Questo territorio merita rispetto e non può più essere portato per il naso da una tornata elettorale all’altra.
Mauro Moriconi
CGIL-Camera del Lavoro Territoriale Perugia
Resp. Zona Lago Trasimeno-Media Valle del Tevere