Nei giorni scorsi Giacomo Chiodini, sindaco di Magione, è stato eletto Presidente dell’ Unione dei Comuni del Trasimeno, in sostituzione del sindaco di Città della Pieve, Fausto Scricciolo. L’avvicendamento avviene sulla base del dettato statutario dell’Associazione che prevede una turnazione fra i sindaci nel massimo incarico. Abbiamo letto nel sito web personale di Chiodini il post in cui da notizia dell’elezione con una nota che può essere definita “programmatica” per quanto riguarda questo suo nuovo impegno. La riportiamo testualmente di seguito, sotto queste nostre brevi righe.
Brevi righe per dire che per l’importanza che assegniamo all’Unione dei Comuni, sia come strumento per aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione locale, sia come soggetto politico istituzionale per tentare di costruire maggiore peso contrattuale verso ogni altro livello di governo istituzionale, regionale, nazionale e comunitario, le sue prime dichiarazioni ci sono sembrate diciamo “incomplete”. Stimandolo come uno dei giovani sindaci più preparati e ritenendo, come sindaco del secondo comune dell’area e quello più vicino a Perugia, la sua posizione decisiva per mantenere viva questa esperienza, penso che Chiodini abbia semplicemente “sintetizzato” il suo pensiero. Mi piacerebbe sentirglielo dire.
Il Lago Trasimeno è un bene imprescindibile di questa area e non solo. Ed una cartina di tornasole per saggiare le reali volontà di delega, da parte di Regione e Provincia prima, ai poteri locali. Ma il limitare al lago Trasimeno, pur con importanti aspetti innovativi, l’attenzione di qualunque organismo voglia rappresentare quest’area è stata la causa del fallimento di gran parte delle precedenti esperienze istituzionali associate. La particolarità di quest’area non è solo il Lago Trasimeno, ma anche la sua area collinare sud orientale, il suo confine solo geografico con la provincia di Terni e soprattutto il suo confine solo geografico0 con la Toscana. In ogni ambito, dai servizi all’economia, alle infrastrutture. Dimenticare o non valorizzare questi elementi non solo depotenzia il progetto futuro, ma rischia, in questa fase, di aumentare le dinamiche centrifughe che sono in atto e che sono dovute, in gran parte, proprio a quella sottovalutazione ed emarginazione storica che Chiodini giustamente, ricorda. (g.f)
La nota di Giacomo Chiodini
“Nessun compenso. Nessun rimborso spese: tutto su base volontaria, ma con obiettivi fondamentali per il Trasimeno. L’Unione dei Comuni è un’associazione tra enti locali di cui fanno parte tutti i sindaci del lago e che dal 25 luglio – per alternanza statutaria – mi trovo a guidare come presidente neoeletto in quest’ultimo anno di mandato. Lo scopo è quello di gestire insieme, dove possibile, i servizi comuni (turismo, politiche sociali, gare di appalto, ecc.) e tentare di riportare al lago le competenze in capo alla Provincia come demanio, porti e darsene. L’Unione è un ente orgogliosamente “light”, in pratica privo di dipendenti propri e di spese organizzative. Anche se leggera l’Unione può però fare molto per le comunità che rappresenta, sia per i cittadini che per le amministrazioni locali associate. Il cambio di presidenza – dopo l’istituzione dell’Unione sotto il sindaco di Città della Pieve Fausto Scricciolo – risponde alle norme statutarie che individuano come temporaneo e ciclico l’incarico di direzione. La scelta di Magione, con la presidenza al sindaco Giacomo Chiodini, e di Passignano, con la vicepresidenza al neo primo cittadino Sandro Pasquali, rappresentano quindi una normale turnazione. Su cosa lavorerà nei prossimi mesi l’Unione e a che punto si è arrivati fino ad ora in termini di condivisione, e quindi di razionalizzazione, delle funzioni amministrative? Facciamo in breve il punto.
L’Unione, i servizi associati fino ad oggi. Stando agli aspetti meramente tecnici – di quelli politici diremo più oltre – l’Unione, ad oggi ha visto confluire sotto la propria competenza le seguenti funzioni: turismo e promozione turistica; progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini; lotta al randagismo; progetti di sviluppo d’area vasta e accesso a linee di finanziamento dell’Ue, con particolare attenzione all’intervento territoriale integrato (Iti) Trasimeno attivato dalla Regione Umbria; gare e appalti tramite la centrale unica di committenza; osservatorio verso rifiuti zero comprensoriale; nucleo di valutazione posizioni organizzative (entro fine anno). Alcuni di questi erano prima incardinati nelle modalità del comune capofila, assetto tipico degli ambiti sociali a livello regionale. Il passaggio da questa formula a quella dell’Unione cambia completamente il livello decisorio che trova il suo momento all’interno della giunta, di cui sono parte tutti i sindaci, anziché nella conferenza dei sindaci su proposta del sindaco capofila. In questo modo le decisioni sono più partecipate, consapevoli e la responsabilità più diffusa. Nelle scelte più importanti, in base allo Statuto e alla normativa sugli enti locali, viene coinvolto il consiglio dell’Unione dove hanno parte anche le minoranze dei diversi comuni.
“Città del Trasimeno”, quel ruolo politico per far “pesare” la nostra “particolarità” Il numero di funzioni associate e da associare sotto la competenza dell’Unione è un elemento fondamentale per aumentare l’omogeneità amministrativa del territorio e quindi – di riflesso – anche il peso istituzionale e politico. Più l’Unione è forte più è forte la voce del Trasimeno, troppo spesso marginale nelle dinamiche regionali e ancor più in quelle nazionali. Un peso politico per fare cosa? Per riconoscere uno status specifico al Trasimeno, quarto bacino d’Italia e primo dell’area peninsulare. Il lago è particolare perché la sua gestione, dall’antichità fino allo Stato della Chiesa, dall’unità d’Italia fino alla drammatica siccità degli anni Cinquanta del Novecento, ha avuto regole e ragioni del tutto autonome e peculiari. Oltre a viabilità, sanità, istruzione, sicurezza ed economia – comuni a tutti i territori dell’Umbria – il Trasimeno porta con sé la gestione stessa del bacino. Quali elementi da governare possiede il nostro territorio che nessun altro ha? Proviamo a fare un elenco sommario: pesca professionale, ripopolamento ittico, pescicoltura, pesca sportiva, navigazione da diporto e trasporto pubblico navale, polizia lacuale; gestione dell’ecosistema, con controllo sulla proliferazione di alghe, chironomidi, animali nocivi e specie ittiche alloctone o infestanti, nonché tutela dell’avifauna migratoria; darsene, pontili, dragaggio fondali, fenomeni d’interramento graduale del bacino, concessioni demaniali, manutenzione sponde pubbliche o private, salvaguardia del canneto e del suo ecosistema; bonifica reticolo idrogeologico, gestione del livello delle acque e controllo della qualità delle stesse; amministrazione e regolamentazione del parco naturale e delle isole; applicazione dei vincoli naturalistici (direttive europee), paesaggistici (soprintendenza) e idraulici (autorità bacino del Tevere); promozione del turismo e di un’economia eco-sostenibile basata su agricoltura di qualità, percorsi ciclo-pedonali, sport acquatici. Tanti temi, molti dei quali esclusivamente ricadenti in questa zona dell’Umbria, sui cui l’Unione vuole giocare la sua parte; sia amministrativamente che politicamente. Gli intenti sono riportati in un documento, firmato anche da molte associazioni ed imprese, depositato in sede di partecipazione al nuovo piano del parco del Trasimeno: leggi qui.
Prossimi obiettivi Unione: ottenimento deleghe sul lago dalla Provincia In prospettiva – è l’ambizione dell’Unione dei Comuni riportata nel suo Statuto – si vorrebbero associare anche le seguenti funzioni comunali: “ufficio unico per i procedimenti disciplinari; controllo di gestione; servizi informatici e telematici in rete”. I comuni aderenti – sempre sulla base dello Statuto – hanno inoltre manifestato l’interesse a “promuovere la condivisione di politiche nelle seguenti materie […]: sicurezza e coordinamento della polizia locale; tributi comunali; pianificazione urbanistica e della governance territoriale”. In ultimo lo Statuto richiama la funzione di “tutela e salvaguardia del lago Trasimeno e del bacino imbrifero relativo ai corsi d’acqua del territorio dei Comuni aderenti”, che rappresenterebbe il passaggio sotto le funzioni dell’Unione di competenze a tutt’oggi in capo a Provincia di Perugia ed ex Comunità montana; tra queste la gestione del demanio lacuale del Trasimeno e delle darsene, nonché gli interventi idraulici di bonifica, in particolare sul reticolo demaniale (fossi di rango demaniale). Sull’acquisizione di queste nuove deleghe – nell’ottica di superamento del campanilismo locale tipico dei nostri borghi – l’impegno della nuova presidenza dell’Unione sarà massimo.
Giunta dell’Unione dei Comuni, distribuzione delle deleghe tra i sindaci
- Giacomo Chiodini, presidente: rapporti istituzionali, comunicazione e politiche rifiuti e Osservatorio verso rifiuti zero;
- Sandro Pasquali, vicepresidente: ambiente e lago Trasimeno;
- Fausto Scricciolo: fondi Iti e personale;
- Giulio Cherubini: ambito sociale e nuove funzioni da associare;
- Riccardo Bardelli: bilancio;
- Sergio Batino: turismo;
- Roberto Ferricelli: rapporti con Provincia di Perugia e Regione Umbria;
- Patrizia Cerimonia: cultura ed eventi”
dal sito web di Giacomo Chiodini Sindaco di Magione e Presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno