Pubblichiamo quello che può essere considerato il saluto del sindaco uscente Fausto Scricciolo ai suoi concittadini
Finisce qui
Insieme a chi ha sinora condiviso con me questa straordinaria esperienza comunico che non ci sarà una mia nuova candidatura a Sindaco ne una nostra nuova proposta per amministrare questa città. Si ferma qui il lavoro di una squadra affiatata e determinata il cui unico interesse era il bene di Città della Pieve.
In questi anni non abbiamo fatto nulla di cui far vergognare chi ci ha dato a suo tempo fiducia.
Non è vero che Città della Pieve è regredita o si è fermata. Abbiamo avuto meno risorse a disposizione ma abbiamo lo stesso garantito il massimo dei servizi possibili, siamo riusciti a reperire ingenti risorse, tra fondi comunitari, ministeriali, regionali ed altro; abbiamo messo in campo tantissimi progetti ed avviato importanti lavori che nel tempo verranno portati a compimento; abbiamo lavorato per far crescere e qualificare l’accoglienza turistica ed i flussi; abbiamo sostenuto e favorito l’avvio di nuove imprese ed attività.
Con noi è cresciuto il Palio e le tante manifestazioni Pievesi proponendone di nuove, con noi è cresciuta la cultura ed il teatro, con noi è cresciuta l’assistenza ed i servizi sociali, con noi sono cresciuti molteplici servizi ai cittadini, con noi è cresciuta la scuola e l’offerta formativa, con noi è cresciuto il decoro urbano, l’accessibilità, il confronto tematico, la partecipazione, con noi è cresciuto il dialogo coi territori circostanti ed il ruolo di Città della Pieve, si è tutelato l’ambiente ed il paesaggio, non ci sono state speculazioni urbanistiche o edilizie. Ognuna di queste affermazioni può essere documentata e verificata.
Non abbiamo saputo comunicare ? Forse si ! Non per chi ha avuto voglia di seguirci o partecipare attivamente. I fatti però sono sotto gli occhi di tutti. Nessun mutuo, nessuna clientela, nessuna delibera di cui sentirci imbarazzati e lo dico forte sin d’ora non ci saranno nemmeno delibere di comodo dell’ultimo mese. Chi arriva troverà tutto ciò che gli serve per ben amministrare, comprese economie da poter impiegare dopo l’approvazione del bilancio consuntivo. Troverà collaborazione ed informazioni e non dovrà ricostruire gli archivi perché non entrerà in funzione alcuna macchina distruggi documenti come è avvenuto in passato.
Si è cercato di renderci colpevoli della chiusura dell’Ospedale e del fallimento del progetto dell’Ospedale Unico del Trasimeno. La verità, per chi la vuole conoscere, è sotto gli occhi di tutti basta leggere gli atti pubblici. La chiusura e l’aborto dell’ospedale unico sono stati decisi prima del nostro arrivo. Personalmente non ho messo firme di alcun tipo o adottato atti di alcun genere in tal senso; sono solo riuscito, alla fine di una triste vicenda, a recuperare un Pronto Soccorso ed importanti servizi in più per la nostra collettività senza fare promesse assurde o irrealizzabili come qualcuno già inopinatamente propina.
Si è cercato di farci passare per distruttori dell’ambiente. Non c’è un solo intervento che può essere portato ad esempio in tal senso ma molti invece che non sono stati autorizzati. Sull’impianto a biomasse si è pure arrivati al TAR, salvo poi dover accettare la totale correttezza dell’operato e la dimostrazione reale che nessun inquinamento era sta prodotto. Sull’Ambiente questa amministrazione ha fatto ricerche e dato incarichi per fornire risposte su Nichel, Ceneri e Rifiuti Industriali del passato. A qualcuno ha fatto comodo raccontare invece altre storie perché le conclusioni di queste annientavano le distorte congetture su cui si è sempre galleggiato.
Siamo stati scomodi questo si, scomodi perché liberi e legati al solo interesse pubblico. Questo, a differenza di quello che si può credere, non ti fa amare da chi è abituato ad avere vie preferenziali e piaceri, questo allontana da te il consenso ed alla fine porta un Partito a rivolgersi altrove per trovare nuova vita. Questo fa si che si preferisca l’utile al giusto, la strada conosciuta a quella nuova e va a finire che in tutta l’Umbria sarò uno di quei pochissimi sindaci a non ricandidarsi dopo il primo mandato. Debbo scontare le ruggini delle primarie di cinque anni fa, le lotte intestine e tante altre colpe che prima o poi mi/ci verranno spiegate.
Ci fermiamo qui e non ci ripresentiamo perché non avrebbe senso una terza lista civica con due competitori già schierati, non c’è spazio, non c’è più soprattutto la fiducia di chi e in chi speravamo di trovare riscontro e sostegno. Ora possiamo solo prendere atto delle scelte fatte. Ci dispiace per noi e per voi, purtroppo occorre nella vita anche farsi una ragione di come vanno le cose.
A noi non interessa un posto al sole, non abbiamo interessi personali da coltivare e perseguire, ritenevamo di essere una risorsa, gente onesta, seria, laboriosa, determinata, che si metteva a servizio della propria comunità. Quando ho capito che non c’era il necessario sostegno ho fatto un passo indietro sperando, ad onestà del vero, in un ripensamento che non c’è mai stato. Questa esperienza politica, per me e per chi ha combattuto e l’ha condivisa fino in fondo con me, si chiude qui, con amarezza per tanti versi, ma anche con la soddisfazione di poter concludere convinti di aver dato il massimo per far bene, confidando che chi ha creduto in noi lo abbia apprezzato.
Fausto Scricciolo