Dopo una mobilitazione di tutta una zona territoriale, al di là dei confini geografici ed amministrativi, di questa vecchia politica. Dopo le iniziative dei comuni di Città della Pieve, di Montegabbione, che ha dato inizio all’opposizione, da un punto di vista legale, richiamandosi ai servizi previsti per le zone svantaggiate, dell’Unione dei Comuni del Trasimeno, del Comitato per il Diritto alla Salute e di quasi tutte le forze politiche. Dopo ricorsi al TAR ed al Consiglio di Stato, che avevano sancito una incomunicabilità fra istituzioni ed una incomprensibile chiusura della Regione. Dopo il ritorno fra gli obbiettivi di questa area, forse tardivamente, di un ospedale unico di base completo, come esistono in tutte le aree dell’Umbria, meno che nel Trasimeno, a conferma che quello di Castiglione non può essere considerato tale.
Dopo che è risultato evidente che a distanza di qualche decennio torna ad essere necessario che siano i sindaci e i comuni a gestire le scelte fondamentali della sanità a livello di base e non gli strumenti tecnici della Regione. Dopo tutto questo, qualche giorno fa è stata annunciata la decisione da parte della Regione Umbria di realizzare a Città della Pieve un “Pronto Soccorso Avanzato” dipendente dal Silvestrini di Perugia.
E’ stato anche annunciato che martedì verranno illustrate, nel dettaglio, le caratteristiche di questo tipo di pronto soccorso, in termini di servizio, attrezzature, personale, collegamenti. Non resta che attendere qualche giorno quindi. Intanto pubblichiamo la nota della Giunta regionale con cui è stata data la notizia. Per farci una prima idea. (g.f)
(ACS). “Un Pronto soccorso avanzato, integrato con il Pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera di Perugia, verrà istituito a Città della Pieve per potenziare i servizi sanitari presenti sul territorio e dare risposte più efficaci ai bisogni di salute dei cittadini che vivono in quest’area interna dell’Umbria”: lo rende noto l’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, dopo che la Giunta regionale ha deliberato le linee di indirizzo per la realizzazione di questo nuova realtà, “in linea con le indicazioni portanti del prossimo Piano sanitario regionale, in via di definizione, finalizzate al raggiungimento del massimo livello di integrazione tra Aziende ospedaliere, presidi ospedalieri e territoriali delle Aziende Usl”.
“L’obiettivo di questo assetto – spiega Barberini – è assistere localmente i pazienti con patologie lievi e trasferire quelli con patologie medio-gravi nei presidi di emergenza-urgenza di primo e secondo livello. A Città della Pieve verrà, dunque, istituito un Pronto soccorso avanzato, posto all’interno della Casa della Salute, a cui competerà il trattamento dei codici appropriati, anche tramite la dotazione di un numero congruo di posti letto per l’osservazione breve dei pazienti. L’integrazione con il pronto soccorso dell’ospedale di Perugia – prosegue l’assessore – verrà realizzata nel rispetto della Dgr. ‘212/2016′, relativa alla riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, e del ‘Dpcm del 12 gennaio del 2017′ sui Livelli essenziali di assistenza, attraverso una serie di azioni e di interventi definiti dall’Azienda ospedaliera di Perugia e dalla Usl Umbria 1, con apposite disposizioni dei direttori generali. Il nuovo Pronto soccorso avanzato, oltre a dare una risposta importante ai bisogni di salute di questo territorio, consentirà la riduzione dei ricoveri inappropriati e dei cosiddetti posti letto aggiuntivi presso gli ospedali delle Aziende ospedaliere”.
“Questa iniziativa – conclude Barberini – s’inserisce nella serie di interventi attivati dalla Regione Umbria a Città della Pieve, dopo la riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, a sensi del decreto ministeriale 70/2015, che ha portato all’apertura della Casa della Salute”.
Un presidio sanitario importante, all’interno del quale è già assicurata la presenza, durante tutta la settimana, di medici specialisti, medici della continuità assistenziale, del 118 e della Aft (Aggregazione funzionale territoriale), oltre all’attività della Residenza sanitaria assistita con 20 posti letto. A breve, inoltre, completeremo l’intervento con la riabilitazione estensiva, il Centro per l’alimentazione incontrollata (Dai), il potenziamento delle attività della diagnostica per immagini e un’ulteriore intensificazione dei rapporti e delle attività con la Residenza protetta”.