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Crisi ristorazione e ricettività. Castiglione. Le proposte di Aurora Group per il post emergenza

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Il Gruppo Aurora di Castiglione del Lago, oltre alle critiche per la gestione dell’emergenza Covid-19, ha elaborato alcune proposte per il “post-emergenza”, con la volontà di dare un contributo utile alla discussione politica in atto in Italia in questi ultimi giorni. “Aurora Group” gestisce 3 ristoranti, 1 enoteca e un hotel a Castiglione del Lago ed un Camping Village a Magione e con circa 50 addetti tra dipendenti a tempo indeterminato e lavoratori stagionali rappresenta una delle realtà più importanti del comparto del turismo nel territorio del Trasimeno: un punto di vista autorevole quindi, per capire la realtà economica del territorio. «Questa emergenza sanitaria, oltre ad aver azzerato per l’anno in corso tutta l’economia del turismo, compreso l’imponente indotto che questa economia produce, modificherà per gli anni a venire la percezione dei cittadini e dei viaggiatori, i loro usi e la fruizione stessa del viaggio e dei momenti di svago. Un’attenzione sempre più forte sarà posta, probabilmente anche da parte del legislatore centrale, sul tema della sanificazione e della pulizia. Questo argomento apre a numerose riflessioni, soprattutto su un’area come quella del lago Trasimeno, con il coinvolgimento sia gli operatori privati che le istituzioni pubbliche». Per Aurora, alla riapertura delle attività, numerose saranno le novità che ogni impresa dovrà affrontare e che rappresenteranno un aggravio dei costi di gestione, citandone alcune che sembrano ad oggi essere più verosimili e probabili: «Nuove e più stringenti norme per la sanificazione dei locali pubblici in tutte i loro ambienti; resteranno in vigore le norme relative alla distanza tra persone e alla gestione dei flussi che inevitabilmente avranno un impatto sulle imprese, si pensi alla fisiologica diminuzione di coperti per un ristorante. Questi cambiamenti porteranno da un lato ad un aggravio dei costi diretti per le imprese e dall’altro una diminuzione dei livelli di fatturato.
Ma Aurora pensa anche alla gestione della “cosa pubblica”: «La gestione dei beni pubblici, che rappresentano gli attrattori turistici della zona, dovrà adeguarsi ad un “sentiment” dell’opinione pubblica che porrà estrema attenzione alle tematiche dell’ambiente, dell’inquinamento e della salubrità dei luoghi. Per questo in un territorio come il lago Trasimeno diventerà determinante poter garantire la risoluzione delle annose criticità del lago, perché tutte strettamente legate a quella sensazione di salubrità e pulizia. Non si possono non risolvere le questioni inerenti: la drastica riduzione dei Chironomidi, la manutenzione delle sponde con l’eliminazione delle alghe dalle aree spondali antropizzate, la manutenzione delle aree verdi pubbliche e delle infrastrutture viarie e secondarie, come le ciclovie».

Per Aurora le amministrazioni regionali dovranno avere forza di prevedere linee di finanziamento, anche attraverso bandi veloci da finanziare con i residui della programmazione 2014-2020, per agevolare l’adeguamento delle imprese alle novità in tema di sanificazione e ricircolo dell’aria; una rimodulazione delle tariffe TARI che tenga conto del sopravvenuto cambio di capacità produttiva delle imprese; una cabina di regia tra imprese ed enti locali per il recepimento delle norme e l’immediata applicazione delle stesse, anche coinvolgendo Asl e altre strutture preposte; l’immediata stesura e finanziamento di un piano di gestione del lago Trasimeno in grado di eliminare il problema dei Chironomidi e di gestire la manutenzione delle aree spondali e delle aree verdi pubbliche in maniera strategica e duratura. Solo così, affermano, il territorio avrà le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista nella nuova economia post-coronavirus, fondata sul valore delle comunità e della sostenibilità. (AKR)