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Grand tour Trasimeno. Oltre 100mila euro dalla Regione per la valorizzazione del sistema museale

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Il progetto coinvolge direttamente sette Comuni con Magione capofila e 14 strutture museali. Il Trasimeno fa rete e firma un progetto per la fruizione innovativa del patrimonio culturale che rappresenta un autentico cambiamento di paradigma nelle politiche di valorizzazione museale, nonché nel potenziamento degli attrattori territoriali, nell’ampliamento del pubblico potenziale, nella definizione di una comune esperienza di visita.

Sviluppato in forma associata da sette Comuni: Magione (capofila), Castiglione del Lago, Città della Pieve, Corciano, Paciano, Panicale e Piegaro; il progetto Grand Tour Trasimeno coinvolge direttamente 14 strutture museali, oltre ad una vasta platea di partner e stakeholder territoriali: istituti scolastici, altri luoghi della cultura come biblioteche, archivi, teatri, associazioni locali e imprese.

Al progetto, presentato nell’ambito del programma annuale di interventi per la salvaguardia e la valorizzazione del sistema museale e dei beni culturali connessi è stato riconosciuto un contributo regionale di 103mila euro - il più alto tra quelli concessi a soggetti pubblici - cui si aggiunge la quota di cofinanziamento da parte dei singoli comuni coinvolti, per un intervento complessivo che sfiora i 150mila euro.

Dopo essere stato illustrato in anteprima presso la Regione Umbria, alla presenza dell’assessore alla cultura Paola Agabiti Urbani e della dirigente del servizio Antonella Pinna, insieme agli altri 9 progetti ammessi a finanziamento, Grand Tour Trasimeno inizia ora una fase di partecipazione e disseminazione nei territori e nelle strutture oggetto dell’intervento le cui linee di indirizzo sono state illustrate nell’incontro tenutosi a Panicale.

“Grand Tour Trasimeno – ha spiegato Vanni Ruggeri, assessore alla cultura del Comune di Magione nonché responsabile scientifico e coordinatore del progetto – è un progetto di ricerca e sviluppo che ha per obiettivo la realizzazione di una piattaforma tecnologica innovativa, longeva e scalabile per la fruizione del patrimonio museale ma anche turistico, culturale e paesaggistico, sia materiale che immateriale. Esso si basa su un modello di storytelling emozionale ed immersivo, che mira a riproporre, attraverso l’impiego delle più moderne tecnologie digitali (fotografia 360°, realtà aumentata, realtà virtuale, ricostruzioni 3D, geolocalizzazione e gaming), l’esperienza europea del Grand Tour, del viaggio di formazione, di scoperta e di conoscenza, alla ricerca di specifici “monumenti di civiltà” e “luoghi di esperienza”: l’antico, il Medioevo, il Rinascimento, il pittoresco”.

Il patrimonio museale e culturale del territorio, letto, raccontato e declinato secondo queste linee tematiche, restituisce una proposta narrativa contemporanea e potentemente unitaria, garantita dalla presenza di avatar multimediali che evocano i viaggiatori (reali o immaginari) del Grand Tour, moderne guide del visitatore del presente. Fusione esperienziale, interazione-interattività con l’utente, traduzione multilingua dei contenuti e risorse disponibili on site, off site e on line costituiscono altrettante scelte operative che mirano a ripensare complessivamente la fruizione museale, laddove la presenza fisica del visitatore o la navigazione virtuale in remoto sono parti integranti e non alternative della stessa esperienza.
Elemento qualificante della proposta progettuale è anche l’attenzione verso il pieno coinvolgimento della popolazione scolastica, con moduli specifici, risorse didattiche e contenuti originali dedicati, ma anche del pubblico con disabilità, attraverso supporti e materiali in comunicazione aumentativa e alternativa, lingua dei segni, traccia audio, in una prospettiva di autentica democratizzazione della cultura.

“Un risultato davvero importante – ha commentato l’assessore –, che arriva al termine di un intenso lavoro di progettazione, analisi e concertazione di bisogni, necessità e prospettive e che afferma con forza il superamento del campanilismo e la definizione di una comune identità culturale e turistica per il Trasimeno e non solo.
Un obiettivo di cui, come responsabile scientifico e coordinatore del progetto, sono particolarmente orgoglioso, nella convinzione di aver contribuito, insieme ai sindaci, agli assessori e ai tecnici che hanno condiviso questo percorso, alla definizione di una precisa scelta strategica per lo sviluppo futuro del nostro sistema museale territoriale, capace di guardare con fiducia alle sfide del presente”.

 

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