Era l’ultima iniziativa all’interno della Festa Regionale del Pd che si è svolta a Castiglione del Lago dal 7 settembre articolata in numerose iniziative politiche e culturali.
Il tema ufficiale dell’incontro era “Infrastrutture, smart cities e smart territories”. Partecipavano all’incontro l’assessore regionale Giuseppe Chianella, il consigliere regionale Eros Brega, la senatrice Nadia Ginetti, il responsabile infrastrutture del Pd umbro Federico Sbicca e per la segreteria di zona del Pd Massimo Alunni. Erano invitati e presenti tutti i sindaci del comprensorio, meno Magione e Panicale ed era presente anche il sindaco di Chiusi Iuri Bettollini.
Ed è stato in quest’ultima iniziativa che l’area del Trasimeno, con i suoi rappresentanti istituzionali, i sindaci, i suoi problemi e le sue proposte, è entrata in scena nella manifestazione. Vediamo con quali esiti.
Le due brevi relazioni introduttive di Sbicca e Alunni, hanno tracciato il contesto del confronto, definendo le problematiche a livello regionale e locale, subito dopo l’attenzione è stata spostata sui temi caldi che stanno a cuore a questa realtà in questo momento : fermate dell’Alta Velocità, Pievaiola, SR 71 e variante di Castiglione del Lago, manutenzioni. In una ottica non localistica, ma sottolineando l’interesse dell’intera comunità regionale ad agganciare le linee veloci di comunicazione che qui passano a distanza di pochi metri l’una dall’altra. “E se la fine dell’isolamento di Perugia, passasse da ovest’” era stato scritto qualche settimana fa sul nostro giornale. Ovviamente anche con ulteriori interventi sulla Pievarola che vadano oltre le rotonde che si stanno facendo nella zona di Perugia e Capanne.
E’ stato facile per i sindaci intervenuti, Fausto Scricciolo, anche come Presidente dell’Unione dei Comuni, Sergio Batino, Iuri Bettollini, spiegare come per questa area la crescita necessaria dal punto di vista economico passa per una serie di innovazioni di cui il trasporto e le comunicazioni costituiscono il cardine in ogni progetto imprenditoriale ed istituzionale serio. E come la proposta che è stata fatta propria da tutta la realtà politica ed istituzionale di quest0’area al confine fra Umbria e Toscana, di istituire, a breve, almeno un paio di fermate a Chiusi dell’Alta Velocità, potrebbe costituire un primo segnale di attenzione politica da parte del governo e della regione, oltre naturalmente di Ferrovie italiane ed essere una boccata di ossigeno per una economia in difficoltà. Altra partita è quella della stazione Medioetruria, da affrontarsi se e quando sarà all’ordine del giorno.
Si tratta di trovare, a livello politico ed economico, ha detto Bettollini, l’equivalente dei 12 minuti di ritardo che una fermata comporta, per uscire e rientrare dalla linea veloce. Ma sull’altro piatto della bilancia c’è una realtà che si viene integrando e mobilitando in modo unitario al di là dei confini regionali, anche sui progetti sul turismo e sulla valorizzazione del grande patrimonio storico, artistico ed ambientale di cui dispone.
Fausto Scricciolo ha portato lil punto di vista e il consenso del Comune di Città della Pieve e dell’Unione dei Comuni, ribadendo una presa di posizione già fatta nei giorni scorsi.
Sergio Batino, ha chiesto coraggio e ha dichiarato che le proposte che l’area del Trasimeno e della Valdichiana vengono facendo non sono antitetiche ad altre che riguardano altre zone dell’Umbria e della Toscana. Ha chiesto poi, per quanto riguarda la situazione di dissesto delle strade di valutare anche una tassa di scopo, per trovare le risorse necessarie agli interventi ormai indilazionabili.
Molto in sintonia con le esigenze e le proposte dei sindaci si è dichiarato il consigliere regionale Eros Brega, ( un consigliere considerato vicino alle posizioni del sottosegretario Giampiero Bocci) che ha ricordato come alcune scelte fondamentali in questi anni non siano state fatte dalla Regione Umbria, e che si sia perseguita una strategia delle comunicazioni basata sulla gomma piuttosto che sul ferro e si sia privilegiato il rapporto con le Marche piuttosto che guardare anche ad altre realtà come la Toscana e l’Umbria confinante, dove passa la velocità sia su strada che su ferrovia. Il rapporto Terni – Roma e Perugia – Firenze ormai sta diventando dirimente per il futuro della regione e quello con Firenze passa anche dalle proposte che sono state fatte in questa area.
La senatrice Ginetti ha sottolineato come nelle piccole regioni come l’Umbria sia possibile sperimentare nuove forme di programmazione e di progettazione e come sia ormai obbligatorio andare in questi progetti oltre i confini regionali.
L’intervento dell’assessore regionale ai trasporti Chianella è stato quello che ha concluso la riunione.
Chianella ha voluto iniziare ricordando che nonostante tutti i problemi l’Umbria ha uno dei migliori indici di vivibilità del paese, e anche questo vorrà dire qualcosa, versante dei trasporti compreso.
Poi ha ricordato le ragioni storiche che stanno alla base di alcuni limiti. L’Umbria è poco popolata, e continua a registrare lo spopolamento dei piccoli centri. Poi ha ricordato che la Regione Umbria ha una sua idea dei trasporti ed è quella contenuta nel piano regionale dei trasporti approvato nel 2015. In quel piano c’è l’Alta Velocità e c’è la stazione della Medioetruria, con l’indicazione di una preferenza per l’ubicazione in una area che capti il massimo dell’utenza, cioè la Valdichiana a Farneta, vicino Cortona o a Rigutino vicino Arezzo, l’uno più facilmente raggiungibile via gomma l’altro via ferro. .
Sapendo comunque che l’alta velocità è un servizio che si deve finanziare da solo, che prevedeva solo le grandi città e che è stato in qualche modo messo in discussione dalla stazione Medio Padana a Reggio Emilia. Sarà comunque una decisione che prenderà il governo insieme alle Ferrovie, sapendo che si tratta di un investimento sui 50 milioni.
Ora del resto il confronto con le Ferrovie è complicato dal fatto che proprio in questi giorni sono cambiati i vertici aziendali e tutto deve ricominciare daccapo.
Chianella ha poi ricordato quali sono i progetti su cui la Regione è impegnata : raddoppio della Terni – Spoleto per una spesa di 700 milioni, il raddoppio di Spoleto – Campello sul Clitunno, il completamento della Terni – Rieti, il completamento della Terni – Civitavecchia, il collegamento con l’E78 e la Fano Grosseto, il nodo di Perugia (aggravato dalla scelta di collocare l’Ikea a Collestrada accanto al centro commerciale e allo svincolo per Cesena N.d.R) e soprattutto la risoluzione del problema FCU (Ferrovia Centrale Umbra), di cui sono interrotte le corse e si sono avviati i cantieri per una ristrutturazione. E sul tema FCU, l’assessore ha speso gli ultimi dieci minuti del suo intervento.
Questo per sommi ciò che è stato detto, nel corso della assemblea che si è tenuta nella sala antistante quella del consiglio comunale di Castiglione del Lago e che il sottoscritto ha moderato. Il commento è presto detto. Nulla di nuovo sotto il sole. La Regione Umbria non ha nessuna intenzione di cambiare ottica sui trasporti e nessuna intenzione di cambiare ottica verso l’area del Trasimeno. Perché si possono trovare qualche milione per progetti come l’ITI, di cui tanto si è parlato e si parla, ma quando come in questo caso si chiede di cambiare ottica alla programmazione regionale, anzi si chiede di cominciare ad avere un’altra idea dell’Umbria nell’Italia Centrale, anche nell’interesse prima di tutto dell’Umbria e di Perugia, la risposta è la non risposta e la riproposizione di tutta una serie di priorità che abbiamo voluto riportare in modo puntuale, proprio per non farci sfuggire niente. Fra queste dell’area del Trasimeno non c’è traccia.
Gianni Fanfano