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Impianto biomasse San Donnino. Da Fabro si segnala che l’impresa realizzatrice è sotto inchiesta a Grosseto.

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A Città della Pieve e nell’Alto Orvietano, continuano a manifestarsi, a livellopoltico e associativo,   posizioni contrarie alla realizzazione dell’impianto a biomasse a San Donnino. Mentre sono in programma delle iniziative anche a Città della Pieve, è soprattutto il “Comitato per il No Biomasse di Fabro” che si fa sentire sia sulla scelta fatta dal Comune di Fabro, dove c’è attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato, sia su quella di Città della Pieve, dove si esprimono critiche sull’impianto e anche sulle caratteristiche dell’azienda che dovrebbe realizzarlo.

Infatti lo stesso comitato ha fatto pervenire alla stampa locale un articolo uscito nei giorni scorsi sul Tirreno, giornale edito a Livorno, in cui si da notizia che la stessa azienda, la “Tecnologie Ambientali” di Rimini e lo stesso amministratore ( Maurizio Succi) che dovrebbero realizzare l’impianto a Città della Pieve sono “sotto inchiesta per ipotesi di truffa ai danni del Comune di Grosseto per la gestione dell’impianto dei rifiuti della città maremmana.“

Come è evidente si tratta di due questioni diverse. In Toscana si farebbe riferimento ad un appalto di servizi pubblici, qui a Città della Pieve si tratta invece della realizzazione e gestione di un impianto privato. E si parla di una inchiesta che non è ancora conclusa, a quanto pare nemmeno nella fase istruttoria.  Ma la richiesta di chiarimenti che vadano al di là di quelli già dati e la organizzazione di un confronto pubblico con i cittadini interessati, vista l’attenzione e le preoccupazioni suscitate, non sarebbe fuori luogo. E, da come stanno le cose, un confronto non lederebbe gli interessi di nessuno e potrebbe giovare alla causa dell’informazione e della partecipazione.