L’associazione “Franco Rasetti” di Pozzuolo Umbro organizza, all’interno del progetto di riscoperta dei personaggi che hanno caratterizzato la storia del territorio nelle loro attività professionali, un convegno dedicato alla figura del dottor Gino Galeotti, patologo di fama internazionale e zio di Franco Rasetti. L’appuntamento è per sabato 14 luglio alle ore 17 a Palazzo Moretti, sede dell’associazione.
Gino Galeotti nasce a Gubbio nel 1867 e compie i primi studi a Perugia e Pisa, per poi laurearsi in Patologia all’Università degli Studi di Firenze nel 1890. Subito dopo la laurea va in India come patologo per portare soccorso ai malati di peste: il suo contributo sarà di notevole importanza scientifica verificando l’efficacia di vaccini e sieri sperimentati dell’Università di Firenze. Al ritorno dall’India diventa docente di Patologia Generale all’università di Cagliari. Nel 1917 Re Vittorio Emanuele III incarica Gino Galeotti di rappresentare l’Italia al convegno sulla peste tenuto a Mukden in Manciuria, che fu la prima conferenza internazionale organizzata dalla Cina, Paese pesantemente colpito dalla peste. «Presso il nostro archivio storico di Palazzo Moretti – spiega il presidente della Rasetti Claudio Monellini – abbiamo la medaglia donata a Gino Galeotti dall’imperatore cinese per il suo contributo scientifico».
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Gino Galeotti si arruolò volontario e al fronte si occuperà della cura dei soldati feriti e delle malattie infettive. Farà anche da coordinatore e allestirà dei corpi di soccorso lungo il fronte. Nel 1918 inizia a lavorare allo studio delle attitudini dei primi piloti di aerei durante il volo e inventerà l’ergoestesiografo, apparecchio che permette di studiare la sensibilità del senso muscolare e che sarà utilizzato per l’esame delle attitudini muscolari degli aspiranti piloti. Lo studio si estese anche per altre attività come quella della montagna con l’amico Gino Levi, padre di Natalia Ginzburg, con il quale faceva test sull’adattamento dell’essere umano all’altitudine e alle basse temperature. E proprio in montagna, il nipote Franco Rasetti viene utilizzato come “cavia” e lì nasce la sua passione per la montagna.
Il convegno vedrà la partecipazione del dottor Giuseppe Bacci, dell’assessore alla cultura Ivana Bricca, del presidente dell’associazione Claudio Monellini e coordinerà l’evento uno studente dell’istituto di scuola superiore “Italo Calvino” di Città della Pieve con la collaborazione di altri studenti, partecipanti al progetto di alternanza scuola-lavoro.