Intitolata all’ex-sindaco Vincenzo Giannoni, primo cittadino di Magione dal 1960 al 1965, la piazzetta antistante la parrocchia di Villa. L’iniziativa, ha spiegato il sindaco Giacomo Chiodini, rientra nel lavoro svolto dalla commissione di toponomastica del comune, seguita dalla consigliera Cristina Tufo con delega su questo progetto, che ha visto l’amministrazione comunale impegnata nel rinominare oltre cento vie fino ad ora definite con il nome generico “case sparse”.
Il gruppo di ricercatori, studiosi e conoscitori del territorio di Magione, per porre termine a una situazione che vedeva le nuove zone di tutte le frazioni nominate con il medesimo appellativo ha lavorato per definire nomi che fossero rappresentativi del territorio e della sua storia come in questo caso. La piazzetta oggetto di intitolazione era fino ad oggi priva di nome.
Oltre ai parenti, tra cui i figli Carlo e Carla, sono stati molti gli amici, ex-studenti, colleghi dell’allora Partito socialista Italiano di cui Giannoni era esponente e ex-consiglieri comunali che hanno condiviso con lui quel particolare momento storico, che hanno voluto raccontarne la figura con un loro personale ricordo.
Nel ricordarne la figura di uomo e di politico è stata evidenziata in tutti gli interventi la grande disponibilità all’ascolto e al rispetto nei confronti di chi aveva idee anche molto lontane dalle sue; la capacità di aggregare le persone ponendo la cooperazione come strumento per affrontare i problemi della comunità; la disponibilità personale che lo aveva portato a mettere a disposizione anche alcuni locali della sua abitazione per realizzare una biblioteca con relativo circolo di lettura ad uso pubblico.
“Sindaco dal 1960 al 1965 – ha ricordato Gilberto Burzigotti che di Giannoni è stato prima studente poi collega di partito e infine amico fino alla sua scomparsa – ha saputo interpretare al meglio le necessità della cittadinanza in un periodo difficile caratterizzato dal forte desiderio di tutta la popolazione per una rapida ripresa economica. Numerosi sono stati in quegli anni gli interventi nel campo delle opere pubbliche e per quello che riguarda questo paese mi tornano in mente i lavori di costruzione dell’acquedotto che ancora a distanza di tanto tempo, anche se integrato negli anni, alimenta una parte del nostro paese, la bitumatura delle strade il recupero paesaggistico con creazione di viali e spazi pubblici”. “Ma di Vincenzo – ha poi aggiunto – non si può certamente dimenticare il grande impegno sociale sviluppatosi nel corso degli anni, la sua precisione, trasparenza e professionalità messa a disposizione prima con la crescita della cooperativa sociale, poi con il circolo ricreativo ancora poi con la creazione di in centro di lettura presso la propria abitazione e da ultimo, ma solo in senso temporale attraverso la tenuta di tutta la contabilità e gestione degli aspetti economici riguardanti il completamento dei lavori necessari alla riapertura della Chiesa parrocchiale di Villa danneggiata dal terremoto del 1984 e delle celebrazioni del 25° del Santissimo Crocifisso nel 1989”.
Dal punto di vista politico, ha ricordato ancora Burzigotti: “Vincenzo era uno spirito libero decisamente contrario ad ogni forma di totalitarismo sia di destra che di sinistra pronto a sperimentare anche qui a Magione l’avvio di percorsi politici diversi da quelli precedenti, fondati in una collaborazione nuova e riformista uguale a quella emergente a livello nazionale e cioè di centro sinistra, fra le forze cattoliche e quelle socialiste. Purtroppo nonostante lo sforzo prodotto non riuscì a realizzare l’obiettivo che si era prefisso”.
Tra gli interventi anche quelli di Marcello Panettoni, ex-consigliere della Regione Umbria; Livio Braconi, allora direttore del Consorzio pesca del Trasimeno e capogruppo di opposizione della Democrazia cristiana in consiglio comunale; del’ex-sindaco di Magione Bruno Ceppitelli.