L’aspetto di Andrea Bongusto è quello di un signore d’altri tempi: foulard al collo e un parlare lento da cui emergono ricordi fiorentini, luogo dove ha trascorso parte della sua infanzia pur essendo originario di Palermo. “Dipingo da quindici anni – spiega in occasione della piccola mostra allestita nei locali dell’oratorio della parrocchia di Magione –. È un’attività che mi aiuta molto. Proprio il gesto del dipingere, soprattutto quando posso scaricare il colore direttamente sulla tela. Forse per questo amo Pollock e lo imito in alcuni miei quadri”. Il percorso artistico di Andrea si è incrociato con scelte di vita non sempre facili che lo hanno portato a fare uso di droghe e in carcere. Oggi è ospite della casa Tulipani per malati di Aids a Montebuono di Magione.
«Una struttura di questo tipo – afferma – dovrebbe essere un vanto per una comunità perché è un profondo segno di civiltà». «Il mio – racconta – è stato un percorso di vita certamente da non prendere come esempio. In venti anni da drogato ho fatto uso di ogni sostanza stupefacente. Sono stato in carcere e lì ho capito il valore della libertà che non vuol dire fare ciò che si vuole. Le regole servono e avessi oggi un figlio non gli darei il telefonino senza controllo. Si dovrebbe, inoltre, reintrodurre a scuola educazione civica per riscoprire le regole di una società più civile. Mi rendo conto con la mia esperienza dell’importanza di non consentire a un figlio di fare tutto quello che vuole e, quando ci sono dei problemi, non illudersi di potercela fare da soli, come non basta l’aiuto della sola famiglia».
«Questa mostra – spiega Carlo Cremona, responsabile della casa alloggio I Tulipani – è un piccolo mattone che vogliamo mettere sulla strada che vuole condurre ad un’apertura della nostra struttura al territorio. Lo scambio tra gli ospiti e la comunità è fondamentale anche se, purtroppo, molto complesso per la difficoltà delle persone a rapportarsi con un malato di Aids. Quello che noi vogliamo fare è proprio far capire l’importanza di un colloquio che aiuti anche a comprendere cosa è oggi questa malattia, come è cambiata, magari anche aiutando i più giovani a prevenirla. Per questo ringraziamo la parrocchia di Magione e il Ser.T per averci dato questa opportunità».
Nel salutare Andrea esprime un piccolo desiderio: «sarebbe bello che per Natale il sindaco venisse a farci gli auguri».
Referente Luigina Miccio