Home istituzioni Magione. Disagi servizi postali. Il sindaco Chiodini scrive alla direzione di Poste

Magione. Disagi servizi postali. Il sindaco Chiodini scrive alla direzione di Poste

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“Code infinite di utenti di svariate età anagrafiche che stazionano al freddo gelido nonché alle intemperie, attendendo il proprio turno e creando altresì frequenti forme di assembramenti, potenziali veicoli di propagazione del virus sia per la popolazione sia per il personale dipendente che opera all’interno”.

Con queste motivazioni il primo cittadino di Magione, Giacomo Chiodini, fa presente con una lettera a Poste italiane di Perugia i gravi disagi che gli abitanti delle frazioni di Sant’Arcangelo  e San Feliciano stanno vivendo in conseguenza dei pochi giorni di apertura degli sportelli al pubblico raccogliendo anche le sollecitazioni dei consiglieri comunali che risiedono nelle frazioni: Vanessa Stortini, Sant’Arcangelo  e Daniele Raspati, San Feliciano.

Durante il periodo di pandemia causata dal diffondersi del Coronavirus in entrambe i paesi del comprensorio del Lago Trasimeno, i rispettivi ed unici uffici postali, all’interno dei quali è presente un solo operatore, rimangono aperti soltanto tre giorni alla settimana con notevoli disagi sia al personale che vi opera sia al vasto bacino di utenza che vi attinge. Situazione che si presenta ancor più problematica nei giorni del ritiro delle pensioni oppure a ridosso di scadenze fiscali.

“Non è possibile vedere persone anziane che sostano per ore davanti alla porta con il freddo e la pioggia – afferma Raspati –. Dei volontari hanno messo in maniera autonoma due panchine per consentire alle persone di poter stare almeno seduti ma senza alcun riparo. Sarebbe almeno opportuno installare, in prossimità di ciascun ufficio postale, un gazebo che accolga gli utenti in attesa, in osservanza delle regole anti contagio, soprattutto in vista del calo delle temperature e dell’avvicinarsi della stagione invernale”.

“La nostra frazione, località con circa mille abitanti, con significativa vocazione turistica (40mila presenze turistiche annue), – aggiunge la consigliera Stortini –  è una delle più distanti dal capoluogo. Il problema delle aperture si somma qui a quello ormai più volte denunciato: la mancanza di un Postamat con gravi disagi per gli abitanti della frazione”.

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