Home Arte e cultura Magione. Premio Vittoria Aganoor Pompilj. Pubblicato il bando torna “SeiLive”

Magione. Premio Vittoria Aganoor Pompilj. Pubblicato il bando torna “SeiLive”

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In occasione dell’uscita torna sulla pagina Fb Magione Cultura il format #SeiLive, conversazioni sul periodo della Belle Époque tra Perugia e il Trasimeno

Pubblicato il bando della XXIII edizione del Premio letterario nazionale Vittoria Aganoor Pompilj dedicato alla valorizzazione e promozione del patrimonio letterario fatto di lettere carteggi e corrispondenze, promosso dall’assessorato alla cultura del Comune di Magione nell’ambito delle iniziative della Biblioteca comunale Vittoria Aganoor Pompilj.

In occasione dell’uscita del bando verranno proposti nella pagina Fb Magione cultura, con il format #SeiLive Una Belle époque di provincia?, sei conversazioni in cui studiosi storici e scrittori parleranno di avvenimenti e personaggi che hanno caratterizzato il periodo storico tra Ottocento e Novecento, più noto come Belle Époque, tra Perugia e Trasimeno.

La prima sezione del premio è riservata ad opere in lingua italiana nelle quali vengono pubblicati carteggi e/o corrispondenze o epistolari di figure rappresentative, in ambito culturale, della società italiana. La seconda sezione, riservata a componimenti in forma di lettera, quest’anno ha come tema “l’incomunicabilità” ispirato alla frase “avrei più “d’un mondo” di ragioni per giustificare il mio silenzio” tratta dal carteggio Vittoria Aganoor, Lettere d’amicizia a Marina Sprea Baroni Semitecolo (1881-1909) a cura di Ornella Pittarello..

“Sei appuntamenti con altrettanti ospiti – commenta Vanni Ruggeri, assessore alla cultura del Comune di Magione promotore dell’iniziativa – tutti condotti in diretta per un coerente itinerario tematico capace di ripercorrere lo spirito di una stagione irripetibile anche restando apparentemente lontani dal palcoscenico della Grande Storia.

Una Belle Époque tutt’altro che dimessa, periferica o asfitticamente provinciale quella che attraversa la Perugia di fine Ottocento e inizio Novecento, e che finì per segnare il destino del Trasimeno: un momento straordinario di modernizzazione economica, percorso da un profondo rinnovamento culturale e animato da forti istanze sociali dal respiro autenticamente internazionale.”

PROGRAMMA #SEILIVE

Si apre con una panoramica sulla Bella Époque venerdì 19 febbraio, ore 17.30, il programma di #SeiLive. A parlarne il giornalista e  storico dell’area del Trasimeno Giampietro Chiodini autore di molti studi sull’epoca tra cui si ricorda Un diario dell’Ottocento, il Giornale magionese di Giuseppe Fabretti, cronaca di costume, politica e fatti quotidiani accaduti negli anni 1798-1869 a Magione, Perugia, Passignano, Corciano, Tuoro e più in generale nel Trasimeno, Edizione Guerra, Perugia 1997.

Il programma prosegue venerdì 26 marzo con una delle storie d’amore più avvincenti del periodo, quello tra la bellissima Marianna Bacinetti Florenzi Weddington (1802-1870) e il principe ereditario, poi re, Ludwig di Baviera. A raccontarci vicende private culturali e politiche che videro coinvolti i due amanti, che si scambiarono oltre quattromila lettere, sarà lo scrittore Paolo  Rosetti autore di un libro che narra, in forma romanzata, il rapporto che unì i due personaggi ma anche il ruolo che Marianna ebbe nel dibattito culturale e filosofico di quegli anni soprattutto nel favorire la conoscenza, grazie a delle sue traduzioni dal tedesco, del pensiero di Schelling con cui ebbe uno scambio di lettere.

con lo storico Michele Chierico autore di pubblicazioni sulla figura e l’operato del deputato perugino Guido Pompilj, che Vittoria Aganoor sposò nel 1900, giovedì 4 marzo alle ore 17.30, nell’incontro “Un’élite… all’opera. I cinquanta anni che segnarono il destino del Trasimeno, si ripercorreranno le vicende che videro protagonista il lago Trasimeno sia come obiettivo dei progetti di politici e proprietari terrieri che ne volevano il prosciugamento sia come luogo di piacere della società che in quel passaggio di secolo vi soggiornava.

“Leopoldo e Alice Franchetti a Villa Montesca: un’unione spirituale tra la promozione del femminismo europeo e l’impegno sociale” è il tema affrontato da Fabrizio Boldrini, direttore Fondazione Villa Montesca venerdì 12 marzo ore 17.30. I coniugi Hallgarten- Franchetti ebbero una profonda amicizia con i coniugi Aganoor Pompilj testimoniata, anche in questo caso, da un ricco carteggio.

Il programma prosegue mercoledì 17 marzo con una conversazione su Militone Moretti (Piegaro 1858-Roma 1931): un personaggio da conoscere e valorizzare” con Mario Squadroni, presidente della Deputazione di storia patria per l’Umbria e venerdì 26 marzo con “Una storia “americana”, Romeyne Robert Ranieri di Sorbello” con Ruggero Ranieri, presidente Fondazione Ranieri d Sorbello.

PROGRAMMA  COMPLETO

Venerdì 19 febbraio

ore 17.30 – Poi tutto cambiò…

Perugia e Trasimeno nella Bella Époque

Conversazione con Giampietro Chiodini, storico dell’area del Trasimeno

 

Venerdì 26 febbraio

Ore 17.30 – Un amore imperiale, Ludwig e Marianna

Conversazione con Paolo Rosetti, scrittore

 

Giovedì 4 marzo

ore 17.30 – Un’élite… all’opera. I cinquanta anni che segnarono il destino del Trasimeno

con Michele Chierico, storico

 

Venerdì 12 marzo

ore 17.30 – Leopoldo e Alice Franchetti a Villa Montesca: un’unione spirituale tra la promozione del femminismo europeo e l’impegno sociale

con Fabrizio Boldrini

Direttore Fondazione Villa Montesca

 

Mercoledì 17 marzo

ore 17.30 – Militone Moretti (Piegaro 1858-Roma 1931): un personaggio da conoscere e valorizzare.

con Mario Squadroni

Presidente Deputazione di storia patria per l’Umbria

 

Venerdì 26 marzo

ore 17.30 – Una storia “americana”, Romeyne Robert Ranieri di Sorbello

Conversazione con Ruggero Ranieri

Presidente Fondazione Ranieri d Sorbello

STORIA DEL PREMIO

Il Premio Vittoria Aganoor Pompilj, istituito dal Comune di Magione nel 1998, rende omaggio alla poetessa veneta Vittoria Aganoor, trasferitasi in Umbria dopo il matrimonio, avvenuto nel 1901, con il deputato perugino GuIdo Pompilj. Il premio prende spunto dal grande patrimonio di lettere scritte dalla poetessa c che intratteneva fitte corrispondenza con familiari, amici e personaggi eminenti del mondo culturale del tempo. Unico premio in Italia dedicato esclusivamente a corrispondenze, carteggi ed epistole il premio nasce con la volontà di recuperare e salvare un tipo di scrittura che, con gli attuali strumenti di comunicazione, rischia di scomparire; dall’altra, di valorizzare il lavoro fatto da studiosi che si occupano di carteggi ed epistolari, strumenti fondamentali per la ricostruzione e la conoscenza di avvenimenti storici ed artistici raccontati, quasi sempre, da chi li ha direttamente vissuti.

La cerimonia si tiene, annualmente, nel piccolo borgo di Monte del Lago costruito su un promontorio affacciato sul lago Trasimeno che conserva la villa Aganoor in cui abitarono i coniugi Pompilj, villa Schnabl, la chiesa di Sant’Andrea, con pregevoli affreschi e resti delle antiche mura.

Il bando è consultabile sui siti: www.festivaldellecorrispondenze.itwww.comunemagione.itwww.magionemusei.it

Tutti gli aggiornamenti sul premio possono essere seguiti sulla pagina facebook: Premio Vittoria Aganoor

LE GIURIE

Prima sezione – Maurizio Tarantino (presidente onorario) direttore Biblioteca Classense e MAR di Ravenna; Adriana Chemello (presidente), Università di Padova; Isabella Nardi, Università di Perugia; Mario Squadroni, Università di Perugia; Massimiliano Tortora, Università di Torino;

Fabrizio Scrivano, Università di Perugia.

Seconda sezione –  Vittoria Bartolucci (presidente onorario) poetessa; Mino Lorusso (presidente) giornalista; Fabio Versiglioni, presidente Associazione Editori Umbri;

Giovanni Dozzini, scrittore; Costanza Lindi e Elena Zuccaccia, Studio editoriale Settepiani; Maria Grazia Virgilio e Monica Fanicchi, libreria Libri Parlanti.

I PERSONAGGI

Vittoria Aganoor,

nasce a Padova il 26 maggio 1855, discendente da un antica e nobile famiglia di origine armena. Nel 1900 pubblica la sua prima raccolta di poesie “Leggenda Eterna” che verrà definito da Benedetto Croce il più bel canzoniere d’amore scritto da una donna. Il 28 novembre 1901 sposa a Napoli il deputato perugino Guido Pompilj e si trasferisce in Umbria. In breve tempo entra a far parte di istituzioni pubbliche, di educazione scolastica, ma, soprattutto, prosegue quella fitta corrispondenza con alcuni dei più importanti intellettuali del suo tempo che ci permettono oggi di conoscere ed approfondire quel periodo storico.

Gli impegni in società, legati alla sua vita perugina, sono intervallati da lunghi periodi nella villa di proprietà del marito a Monte del Lago. Nel 1908 pubblica “Nuove Liriche” dedicata all’amato marito dove sono raccolte le poesie dedicate al Trasimeno.

La poesia di Vittoria Aganoor trovò nel piccolo borgo di Monte del Lago il luogo ideale per la sua ispirazione poetica. Suo marito fece costruire anche un giardino pensile con uno splendido albero di magnolia, ancora esistente, proprio per permettere alla sua amata consorte di poter scrivere indisturbata.

Nel 1910, fra il 7 e l’8 maggio, dopo breve ma gravissima malattia, Vittoria Aganoor muore in una clinica privata di Roma e, poche ore più tardi, in una stanza attigua della stessa clinica l’innamoratissimo marito si suicida con un colpo di rivoltella.

Guido Pompilj (1854-1910)

La persona del deputato Guido Pompilj (che fu deputato del primo Collegio di Perugia, sottosegretario di Stato al Ministero delle Finanze, al Ministero degli Affari esteri e per due volte eletto plenipotenziario all’Aja per il Congresso della Pace, nel 1899 e nel 1907) rimane legata al salvataggio del lago Trasimeno dal progetto di prosciugamento attraverso il Consorzio di Bonifica del Trasimeno nato nel 1875. Non solo con la costruzione dell’emissario di San Savino riuscì a controllare il livello delle acque del Trasimeno ma “si preoccupò di commissionare la produzione di una sorta di iconografia del Trasimeno, non limitandosi quindi nella salvaguardia fisica del lago, ma aggiungendo a questa una serie di fotografie che ne avrebbero veicolato l’immagine affidata ad esposizioni e cartoline postali agendo sull’immaginario collettivo dell’epoca e producendo le premesse per quel sentimento turistico che sarebbe poi divenuto la base per lo sviluppo economico di questo settore nell’area lacustre”. Per far ciò si affidò, senza badare a spese, alla più nota famiglia di fotografi fiorentini, i fratelli Alinari. Sconvolto per la tragica scomparsa della moglie si uccise poche ore dopo il suo decesso.