Prosegue questa grande mostra – vero e proprio evento dell’anno – che si è aperta il 18 marzo e proseguirà fino al 30 giugno in tre straordinarie città-gioiello del territorio senese: Montepulciano, San Quirico d’Orcia e Pienza.
A Montepulciano la mostra è ospitata nel Museo Civico Pinacoteca Crociani, in via Ricci, a pochi passi da Piazza Grande. Qui, la sezione dedicata al “buon secolo della pittura senese “, è tutta per il pittore Domenico Beccafumi (1486 – 1551), al quale, in tempi recenti, è stata attribuita con prove documentali una grande tela raffigurante Sant’Angese Segni che tiene in mano la città di Montepulciano.
Ognuna delle tre cittadine ospiterà una sezione espositiva dedicata ad un importante artista senese e al suo ambiente, creando un itinerario alla scoperta di opere altrettanto significative rispetto a quelle esposte ma che, per varie ragioni, sono rimaste nelle loro sedi originali. Una soluzione che permette di completare idealmente la visita con il valore aggiunto di percorrere e scoprire una terra splendida e magnificamente conservata. Tra gli scopi di questa grande mostra, c’è anche quello di donare ai visitatori una visione quanto più esaustiva possibile di un grande secolo un poco dimenticato.
A San Quirico d’Orcia, argomento della mostra sarà “Dal Sodoma al Riccio”; a Pienza, invece, sarà “Francesco Rustici, detto il Rustichino”.
Le mostre sono aperte al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 10,30 alle 13; dalle 15 alle 18,30.
Sabato, domenica e giorni festivi: dalle 10 alle 13; dalle 15 alle 19. Martedì chiuso.
Per tutti i dettagli sulle opere, i luoghi di esposizione e i percorsi proposti,
https://ilbuonsecolodellapitturasenese.wordpress.com/
Museo Civico Montepulciano, Tel. 0578 717300 – www.museocivicomontepulciano.it
IL BUON SECOLO DELLA PITTURA SENESE
Dalla Maniera moderna al Lume Caravaggesco
La grande mostra che si svolge in tre straordinarie città gioiello del Senese e che resterà a parta fino al 30 giugno 2017, si ispira, nel titolo, ad una frase dell’abate Luigi Lanzi, storico dell’arte vissuto tra ‘700 e ‘800 ed è dedicata ad uno specifico periodo storico che va dagli inizi del XVI alla metà del XVII secolo, quando l’arte senese brillava di eccellenti e singolari personalità artistiche, a tutt’oggi, nella maggior parte dei casi, ancora troppo poco note al grande pubblico.
Allo scopo di migliorare la loro conoscenza, nasce l’idea di questa originale rassegna in cui le città di Montepulciano, S. Quirico d’Orcia e Pienza ospitano ciascuna, prendendo spunto da un capolavoro che si trova già sul loro territorio, una sezione espositiva dedicata ad un importante artista senese ed al suo ambiente.
Ogni singola sede quindi è, di per sé, una straordinario scrigno di importanti capolavori che merita un singolo, dettagliato, approfondimento.
MONTEPULCIANO – MUSEO CIVICO PINACOTECA CROCIANI
Il recente, felice ritrovamento di una tela, sinora trascurata, conservata nel Museo Civico Pinacoteca Crociani di Montepulciano e raffigurante Santa Agnese Segni come opera attestata nel 1507 di Domenico Beccafumi, ha riproposto all’attenzione del pubblico e della critica un metodo di ricerca capace di ottenere risultati altamente positivi, correlando la ricerca storica d’archivio con l’analisi dell’opera d’arte secondo il metodo filologico dei conoscitori.
Questa tela, forse in antico un gonfalone civico, fu commissionata dal Comune della città in occasione del podestariato del nobile senese Lorenzo Beccafumi nel 1507 ad un pittore di sua fiducia, quel Domenico di Jacopo Pace, finora ignoto a date così precoci, e che più tardi avrebbe adottato lo stesso nome del suo patrono. Questo documento ha aperto uno spaccato di grande interesse sulla storia politica della Montepulciano rinascimentale e sulla fase giovanile, finora assai incerta, del grande pittore senese. Infatti accanto alla tela poliziana può ormai leggersi agevolmente una nutrita serie dipinti, finora riferiti ad una ‘Maestro delle Eroine Chigi Saracini’ di incerta identità anagrafica, certamente realizzati da Domenico fra il 1505 e il 1510. Questa nuova acquisizione critica, proprio perché “un’opera d’arte è sempre relativa” (Roberto Longhi, 1950) e in rapporto diretto col suo contesto culturale in senso cronologico e geografico, muta sensibilmente l’orizzonte dei rapporti artistici nella pittura toscana del primo Cinquecento e permette di ridelineare lo scambio tra i grandi maestri, che a quel tempo si affacciarono più o meno direttamente a Siena: da Perugino a Signorelli, da Raffaello a Girolamo Genga, a Sodoma, da Leonardo a fra Bartolomeo.
Questa tela, in assenza del documento, non era stata finora riconosciuta come opera del grande maestro perché in effetti non si tratta di un capolavoro che seduce a prima vista, di quelli ai quali siamo abituati in una società che spesso tratta le opere d’arte come feticci da ammirare e dai quali restare colpiti come da un raptus. L’iconografia ieratica e volutamente arcaizzante della santa lascia a prima vista perfino un po’ interdetti ed è solo osservando il dipinto, soprattutto nei particolari, che scopriamo i tratti inconfondibili, per la loro qualità eccelsa, del protagonista della pittura senese del Cinquecento.
Attorno a questo dipinto viene allestita nel Museo Civico di Montepulciano una mostra di studio ma anche di grande attrattiva per i visitatori, dedicata proprio all’attività di Beccafumi giovane e al suo contesto culturale di riferimento. Potremmo eccezionalmente usufruire per l’esposizione soprattutto della disponibilità di alcune tavole, tele a anche piccole sculture della Collezione del Monte dei Paschi di Siena e della Collezione Chigi Saracini: due raccolte ricchissime per l’arte senese del Rinascimento. Altre opere d’arte provengono invece dal territorio o da importanti musei, come la Pinacoteca Nazionale di Siena. La scommessa è quella di unire la qualità scientifica della mostra, la coerenza del suo progetto scientifico con l’attrattiva anche per un pubblico più vasto, offerta dalla qualità straordinaria delle opere d’arte in rassegna.
La mostra prosegue idealmente anche nel territorio circostante a Montepulciano, negli antichi domini della Repubblica senese e in particolare a Sarteano, nelle cui chiese si conservano capolavori di artisti del tempo, come Girolamo del Pacchia, Lorenzo Marrina o lo stesso Beccafumi, eseguiti su commissione di alcuni grandi committenti come la famiglia Tedeschini, dei nipoti di Pio II e come quella Gabrielli, per la quale Beccafumi realizzò il suo ultimo capolavoro, la stupenda Annunciazione di Santa Vittoria. Il cielo cangiante e quasi romantico di questo estremo capolavoro del grande maestro richiama ancora quello, mutevole e arrossato, della tela giovanile con Santa Agnese del Museo Civico di Montepulciano che ha dato lo spunto per la nostra rassegna.
Proprio il fatto di aver ritrovato un dipinto artisticamente tanto prestigioso nel suo territorio di origine e così legato alla storia di una città importante politicamente come Montepulciano nel Rinascimento, si connette a quel concetto di patrimonio artistico da conoscere e tutelare nel suo contesto originario, che stette così a cuore ad uno dei padri della Costituzione italiana come Piero Calamandrei, che a Montepulciano era di casa. Così ci piace concludere questa breve presentazione della mostra con queste sue parole memorabili del 1954: “Voi lo sapete: in Italia e specialmente in Toscana, ogni borgo, ogni svolta di strada, ogni collina, ha un volto, come quello di una persona viva: non vi è curva di poggio o campanile di pieve che non si affacci nel nostro cuore col nome di un poeta o di un pittore, col ricordo di un evento storico che conta per noi quanto le gioie o i lutti della nostra famiglia” (..,) e che per la sorte di un quadro o di una statua o di una cupola si può stare in pena come la sorte del congiunto o dell’amico più caro”.
_
Informazioni complete sulla mostra al link https://ilbuonsecolodellapitturasenese.wordpress.com/
I sezione_
Montepulciano 1507: il podestà Lorenzo Beccafumi e Domenico di Jacomo
1. Documento per il pagamento di una ‘Santa Agnese di Montepulciano’, Montepulciano, Archivio e Biblioteca Piero Calamandrei
Anonimo, Un miracolo all’interno del Palazzo Comunale, ex voto, Montepulciano Museo Civico, olio su tela cm 70,5 x 81,5 (resta in sede)
2. Testamento dei genitori di Beccafumi, Notarile Antecosimiano 708, 8 agosto 1495; Notarile Antecosimiano 814, 2 agosto 1496, Siena, Archivio di Stato
II sezione_
Gli esordi di Beccafumi e la pittura a Siena nel primo decennio del Cinquecento
3. Giorgio Vasari, Le vite dei pittori, scultori e architettori… 1568, Collezione privata
4. Cristiano Banti, Domenico figlio di Pacio colono trovato a disegnare le pecore dal suo padrone Beccafumi, del quale ne ebbe poi il cognome, Asciano, Museo Cassioli, olio su tela, cm 87 x 117
5. Domenico Beccafumi, San Michele Arcangelo pesa le anime (parte di cataletto), Siena, Pinacoteca Nazionale (n.118 depositi, tempera su tavola, cm 55,5 x 52,5)
6, 7, 8. Domenico Beccafumi, Giuditta, Artemisia, Cleopatra, Siena, Collezione Chigi Saracini MPS, inv. n. 844, 847, 848, tempera su tavola, cm 77 x 44 ciascuna
Domenico Beccafumi, Sant’Agnese da Montepulciano, Montepulciano, Museo Civico Pinacoteca Crociani, tempera su tela, cm 163 x 23 (resta in sede)
9. Domenico Beccafumi, Madonna col Bambino e San Giovannino, Firenze, collezione privata, olio su tavola, cm 72 x 58
10. Domenico Beccafumi, Venere distesa con tre amorini, Siena Fondazione Monte dei Paschi di Siena, olio su tavola, cm 73 x 57,3
11. Domenico Beccafumi, Madonna col Bambino e San Giovannino, Perugia, Fondazione Orintia Carletti Bonucci, olio su tela, cm 95 x 78
12. Domenico Beccafumi, Madonna col Bambino, Siena, Pinacoteca Nazionale, olio su tavola, n. 350, cm 60,5 x 45
13. Domenico Beccafumi, Sant’Agostino, San Paolo, San Galgano, Cristo in pietà (tavole di cataletto), Siena, Pinacoteca Nazionale, inv. nn. 612-613, olio su tavola, cm 66 x 49
14. Girolamo Genga, Madonna col Bambino, Siena, Pinacoteca Nazionale, inv. n. 503, olio su tavola, cm 87×59
15. Fra’ Bartolomeo, Riposo nella fuga in Egitto, Pienza, Palazzo Borgia Museo Diocesano, olio su tela, cm 125 x 116
16, 17. Girolamo del Pacchia, Carità, Fortezza, Siena, Pinacoteca Nazionale, tempera su tavola, cm 89 x 51 ciascuno
18. Girolamo del Pacchia, Madonna col Bambino, San Giovannino e due angeli, Siena, collezione privata, tempera su tavola, cm 55,8 x 42,2
19. Lorenzo di Mariano detto Marrina, Tomiri con la testa di Ciro, Siena, Collezione Chigi Saracini, inv. 147, marmo, cm 54,5 x 30 x 15
20, 21. Lorenzo di Mariano detto il Marrina: progetto del monumento sepolcrale di Giovanni Battista Tondi; Domenico Beccafumi: progetto per il monumento sepolcrale di Giovanni Battista Tondi, Grisaldi del Taia, 12, inserto n. 56, Siena, Archivio di Stato
22. Sodoma, Allegoria dell’Amor Celeste, Siena, Collezione Chigi Saracini, inv. 12, cm 96 x 49,4
23. Andrea del Brescianino, Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista e Girolamo, Buonconvento, Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia, tempera su tavola, cm 95 x 75
_
Itinerario esterno
Girolamo di Giovanni del Pacchia, Angelo annunciante, Madonna Annunziata, Sarteano, chiesa di San Lorenzo (resta in sede)
Lorenzo di Mariano detto il Marrina, Tabernacolo eucaristico, Sarteano, chiesa di San Lorenzo (resta in sede)
Lorenzo di Mariano detto Marrina (?), Pietra sepolcrale dei Piccolomini Tedeschini, Sarteano, chiesa di San Lorenzo (resta in sede)
Lorenzo di Mariano detto il Marrina, Busto di Santa Caterina, Torrita di Siena, chiesa di Santa Flora (dalla Collegiata di San Martino)
Domenico Beccafumi, Annunciazione, Sarteano, Sala d’Arte Beccafumi (resta in sede)
III sezione.
L’immagine di Agnese: da ‚gloriosa madre‘ dell’ordine domenicano a patrona di Montepulciano.
24. Beato Raimondo da Capua, Legenda Beatae Agnetis, Montepulciano, Archivio vescovile, membranaceo, mm 245 x 177
25. Beato Raimondo da Capua, Legenda Beatae Agnetis, Siena, Biblioteca comunale degli Intronati, ms. K.VII. 1 (codice miniato), mm 305 x 205