Sanità al centro dell’attenzione dell’Unione dei Comuni del Trasimeno. «Accelerare i lavori strutturali già previsti, incrementare diagnostica sui punti di erogazione e riconoscere le esigenze di servizi aggiuntivi provenienti dal territorio: il Trasimeno deve aumentare la qualità e quantità della propria offerta sanitaria, anche a Città della Pieve». Sono queste le richieste che emergono unitariamente dai sindaci dell’Unione dei Comuni del Trasimeno, riassunte in una nota destinata alla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e all’assessore regionale alla sanità Luca Barberini. Nella missiva si sollecita un incremento ed una qualificazione di medici di personale infermieristico anche per i servizi domiciliari e strumentazioni e nuove specialistiche, scelta considerata dai sindaci come il miglior viatico per evitare la strada, tortuosa ed aleatoria, dei ricorsi amministrativi innescati tra comuni e Regione sulla legittima richiesta di maggior qualificazione dei servizi a Città della Pieve e nell’Alto Orvietano. «Va ricercata – aggiungono i primi cittadini del Trasimeno – un’organizzazione dell’emergenza-urgenza efficiente, che integri unità di 118 con servizi di pronto soccorso, anche in quei territori geograficamente più distanti dai dipartimenti di emergenza sanitaria di riferimento. Invitiamo quindi la Regione Umbria ad attivare un tavolo con i sindaci che possa superare le divisioni dipartimentali tra le Usl di Perugia e Terni e riesca a far emergere con chiarezza le criticità esistenti, anche sospendendo le decisioni in corso su laboratori di analisi, punti di emergenza ed altre scelte organizzative. Si riconosce la bontà complessiva del modello di sanità in Umbria, ma si chiede un scatto di qualità nell’abbattimento delle liste di attesa e nella distribuzione territoriale dei presidi di Magione, Passignano, Castiglione del Lago, Panicale e Città della Pieve che deve vedere il Trasimeno alla pari con il resto della Regione».
Fonte di AKR.