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Passignano riabbraccia il suo caduto in guerra Antero Terradura

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Passignano ha riabbracciato il caduto Antero Terradura. Sono trascorsi quasi 80 anni dalla sua scomparsa, ma gli effetti del suo sacrificio sono ancora vivi. E tutta la comunità lacustre ha accolto con emozione l’arrivo delle spoglie del suo concittadino, dato per disperso nella regione russa di Kirov fino a pochi mesi fa.

Era gremita la Chiesa parrocchiale Santa Maria Nuova di Passignano martedì scorso, quando è giunta l’urna contenente i resti di Antero, nato sulle sponde del Trasimeno il 16 gennaio del 1913 e partito per la seconda guerra mondiale come artigliere di montagna, senza più farne ritorno. A casa lasciava moglie e due figli, Eugenio e Giovanni, uno dei quali ancora in grembo.

Arruolato nell’11° raggruppamento del Corpo d’armata alpino, venne dato per disperso sul terribile fronte russo dal 21 gennaio 1943. Un silenzio lungo 75 anni, interrotto solo recentemente, quando a seguito di un’attività di ricerca nella regione di Kirov svolta dal Commissariato generale per le onoranze ai caduti del Ministero della Difesa, sono stati individuati i suoi resti mortali, insieme a quelli di altri caduti italiani. L’identificazione è stata possibile grazie alla presenza della piastrina di riconoscimento personale.

La riconsegna ufficiale delle spoglie alla famiglia, di cui rimane la nuora Rita Corucci e il nipote Mirco, è avvenuta il 2 marzo a Cargnacco (Udine), mentre la sua cittadina d’origine gli ha tributato gli onori del caso nella cerimonia di martedì scorso, alla presenza delle autorità religiose, civili e militari.

Ad officiare la funzione religiosa è stato il parroco don Marco Cappellato: “Non vogliamo più la guerra – ha dichiarato nell’omelia – ma per fare questo con il nostro corpo dobbiamo compiere azioni di pace e viverla nei nostri rapporti quotidiani. In Kosovo – ha poi aggiunto il sacerdote – ho sempre visto l’esercito italiano gettare semi di pace”.

“Siamo qui a salutare – sono state le parole del sindaco Sandro Pasquali al termine della cerimonia religiosa – un passignanese il cui nome rimarrà scolpito nella storia, nostra locale e quella internazionale dell’umanità. E’ con il sacrificio di uomini come lui che l’Italia è libera, unita e repubblicana”.

L’urna di Antero è stata accolta dal picchetto d’onore dell’Esercito, guidato dal colonnello Vincenzo Nazzaro. Presente alla cerimonia anche il consiglio comunale dei ragazzi di Passignano. Da ieri il caduto Terradura riposa nel cimitero di San Marco a Perugia.