(comunicato stampa) «Una sconfitta elettorale che nasce da lontano e che deve far riflettere il PD dell’Umbria. In questo difficile contesto il PD del Lago Trasimeno è comunque riuscito a tenere alta la bandiera, sia in termini di percentuali di voto che per aver eletto Simona Meloni come consigliere regionale». Queste sono le conclusioni dell’Assemblea Comprensoriale del Partito Democratico del Trasimeno e riassunte dal segretario Sergio Batino.
«Siamo una delle poche realtà che dopo la passata tornata elettorale regionale si è da subito riunita per confrontarsi, comprendere ed esaminare le ragioni profonde del risultato ottenuto. Invitiamo tutta l’Umbria a fare altrettanto, aprendosi al dialogo e dibattito, soprattutto in quei territori dove più marcato è stato il risultato negativo. Questo anche per convogliare la discussione all’interno degli organismi preposti e non su canali personali di comunicazione che generano confusione negli organi di stampa e disorientamento tra la popolazione. Per riprendere un percorso comune nessuno si può erigere a detentore di verità assolute. Il Pd del Trasimeno ha svolto una assemblea molto partecipata e tutti gli interventi hanno sottolineato l’esigenza di ripartire dai territori, attraverso l’ascolto e la vicinanza ai problemi “reali” dei cittadini.
Sollecitiamo quindi il commissario Verini all’avvio immediato delle procedure congressuali. Lo invitiamo pertanto a convocare immediatamente una assemblea regionale con tutti i rappresentanti del PD umbro, a partire dai circoli e dagli eletti. In questo percorso il commissario non può essere lasciato solo, ma dovrà essere affiancato dai rappresentanti delle organizzazioni di partito più significative della regione, a garanzia di un congresso svolto in maniera trasparente, democratica e coinvolgente.
Fermo restando che ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità a cominciare da chi ha guidato negli ultimi anni il nostro partito e le istituzioni regionali e locali, l’obiettivo è di agevolare la costituzione di un nuovo gruppo dirigente (veramente NUOVO) che abbia idee e proposte da portare all’attenzione della cittadinanza. Infatti, a nostro avviso, il congresso non può essere la classica “conta” tra candidati ma deve partire da un dibattito sui contenuti, su cosa fare per i nostri territori e su come condurre la vita democratica del partito stesso. Il congresso deve ripartire dal basso, coinvolgere in primo luogo i circoli e le persone che nei territori si impegnano quotidianamente per stare in contatto costante con la popolazione. Deve essere l’occasione per stimolare i circoli ad una maggiore apertura e rigenerare nuove energie.
In questo contesto il PD del Trasimeno invita a rispettare la volontà degli elettori e le espressioni di voto anche nell’attribuzione di incarichi e ruoli istituzionali, perché è emersa con chiarezza una esigenza di rinnovamento. Basta con i personalismi e con le logiche di corrente sia nel dibattito che nell’individuazione dei ruoli di partito e istituzionali. Siamo convinti che serva il contributo di tutti e che il Partito Democratico debba essere il più inclusivo possibile nella logica di una comunità che si ritrova unita anche nei momenti più difficili».
La Segreteria della Federazione del PD del Trasimeno