Il tema del futuro della centrale Enel di Pietrafitta e dell’intera area è stato oggetto nei giorni scorsi di una intervista al Sindaco di Piegaro Ferricelli, da parte di Sara Minciaroni pubblicata sulle pagine della Nazione Umbria. Vecchia miniera, centrale, Museo Paleontologico, Valnestore sviluppo, ruolo di Enel e Regione e recente nota dei sindacati sono stati i temi trattati.
Alle preoccupazioni dei lavoratori dell’Enel, Ferricelli, ha così risposto “Tutte giuste e condivisibili. Le stesse che le amministrazioni di Piegaro e Panicale sostengono da tempo. Ho trovato un po’ ingeneroso l’appello alle istituzioni, noi ci siamo sempre stati fattivamente istituendo anche una commissione intercomunale ad hoc”
Mentre sul futuro di Pietrafitta il sindaco vede “Il recupero totale dell’area con in campo diverse progettualità che potrebbero essere già pronte per partire, necessitano solo di una cornice progettuale stimolata da Enel, non più l’inviabile, partendo dal protocollo d’intesa del 2016 con la Regione che adesso deve inderogabilmente coinvolgere i Comuni. Ci sono aziende per tecnologie legate alla mobilità elettrica che si sono già presentate pubblicamente, attività agricole sostenibili, possibilità per la futura logistica della Vetreria ed altro ancora. E non nascondiamo importanti speranze e ambizioni sul progetto di riambientamento che Enel attuerà sull’area ex miniera. Noi non ci accontenteremo della mera riapertura dell’area con qualche metro di terra, questo sia chiaro».
A proposito del Museo e della messa in liquidazione della Valnestore Sviluppo Ferricelli dice “II Museo rischiava non solo il disuso ma anche l’ammaloramento dei reperti archeologici, il lavoro per affidarlo a Mibac ne ha sancito la salvezza e stiamo concludendo le ultime azioni per la sua riapertura. La Valnestore Sviluppo s.r.l. che doveva essere il volano dello sviluppo l’abbiamo trovata con un buco da 2,4 milioni. Una serio problema, oggi la liquidazione avviata magistralmente dai commissari Bufaloni e Graziani ha evitato il fallimento e mantenuto il controllo in una fase tanto delicata da cui altrimenti saremmo stati estromessi»”