Puntualmente si ripresenta, dopo un anno particolarmente difficile per il lago Trasimeno data la scarsa piovosità, il problema delle manutenzioni spondali con annessi e connessi.
Diciamo che il “sistema Trasimeno” questa estate non ha dato il meglio di se vista la mancanza di interventi puntuali atti a garantire una situazione accettabile dal punto di vista estetico e ambientale non può essere giustificata dal fatto che ci sono leggi che impediscono di effettuarli. Tant’è che è stata sufficiente una deroga regionale, fatta con drammatico ritardo rispetto alle esigenze, per fare lavori, oggi, che andavano fatti a luglio e agosto.
E’ da apprezzare lo sforzo fatto dal Comune di Castiglione del Lago, in perfetta solitudine, per porre rimedio, seppur in grande ritardo, alla indecente situazione spondale causata dall’abbassamento del livello a dalla invasione di erba e alghe.
Si è però nel contempo palesemente dimostrato che non è un problema di autorizzazioni ma di tempi di attuazione e di programmazione.
E’ evidente che manca una programmazione e una strategia che permetta di intervenire a tempo debito per affrontare quelle che sono situazioni ricorrenti e, solo periodicamente, emergenziali.
Da quando sono state soppresse le Province, o meglio da quando molte competenze sono passate alle Regioni, la situazione non è certo migliorata almeno per quanto riguarda l’area del Trasimeno.
Con la Provincia nel pieno delle sue funzioni, e anche disfunzioni, gli interventi di manutenzione spondale, dei pontili e delle aree di navigazione erano abbastanza efficienti e fatti nei tempi dovuti.
Ma oggi, anzi da qualche anno, sento invocare “una legge speciale per il Trasimeno” da molti amministratori che, evidentemente, sembrano ignorare che questa legge esiste già ed è stata approvata nel lontano 2002 dalla Autorità di bacino del fiume Tevere e che riporta il nome di “Piano Stralcio per il Lago Trasimeno”.
E’ sufficiente accedere al sito della Autorità di Bacino del Fiume Tevere per prenderne visione e rendersi conto che con questa legge sono state affrontate, pur nell’ottica di venti anni fa, tutte le problematiche che affliggono il nostro lago.
Alcune opere sono state realizzate come la condotta dalla diga del Montedoglio, alcuni importanti depuratori come quello di Castiglione del Lago o la eliminazione della captazione per fini idropotabili sempre per Castiglione del Lago. Così come alcuni interventi per limitare l’apporto di materiali solidi e la pulizia di fossi e canali adduttori. La riconversione agricola con l’avvio della irrigazione a goccia o l’inizio della lotta integrata agli animali nocivi e molesti ecc.
Purtroppo poi questa legge è caduta del dimenticatoio mentre andrebbe ripresa, aggiornata, si pensi ad esempio al problema sempre più evidente delle microplastiche o a nuovi sistemi di lotta integrata ai chironomidi, e rifinanziata perché diventi una forma strutturale di interventi programmati annualmente con tempi e mezzi adeguati e per eventuali situazioni di emergenza.
Una legge che può anche prevedere deroghe specifiche permanenti, purchè motivate, come fu fatto per il parametro della trasparenza delle acque a causa del quale c’era sempre il rischio di divieto di balneazione in tutto il lago.
La rivisitazione del Piano Stralcio (PS2) andrebbe fatta in integrazione con il Piano del Parco regionale che non è fatto per imporre divieti, quanto piuttosto, per definire tempi e modalità per effettuare gli interventi necessari a mantenere l’ambiente e il paesaggio lacustre nel migliore modo possibile e renderlo, nel contempo, vivibile e turisticamente allettante per tutto l’anno.
Per porre fine ad interventi puntuali ed estemporanei che lasciano il tempo che trovano non essendo inseriti in una programmazione di medio e lungo periodo occorre che ciascuno faccia la propria parte per arrivare a mettere in campo progetti, programmi e risorse che facciano uscire definitivamente dall’emergenza per approdare nel campo della prevenzione.
La Regione, che fa parte del CDA dell’Autorità di Bacino del fiume Tevere, e l’Unione dei Comuni del Trasimeno hanno tutte le competenze e le responsabilità necessarie per mettere in campo tutte le iniziative che servono per approvare il Piano del Parco e aggiornare nei contenuti e finanziamenti relativi del Piano Stralcio del Lago Trasimeno che, devono, entrambi agire in sinergia e non in contrapposizione. Questo nell’interesse delle comunità e degli operatori economici.
C’è solo da capire perché non si faccia.
Fiorello Primi
Segreteria Regionale di Articolo 1 Umbria