La grave crisi innescata dalla pandemia costringe tutti a ripensare un modello di vita e di sviluppo basato sulla crescita continua e incontrollata e sul consumo illimitato delle risorse del pianeta. Paradossalmente la specie vivente in cima alla catena alimentare , che è poi quella che conta , è stata messa all’angolo da un organismo microscopico che per riprodursi ha bisogno di cellule di altri organismi non avendo vita propria.
Uno degli argomenti in discussione è quello se vale la pena continuare ad ammassarsi nelle grandi città e nei luoghi del consumo compulsivo (grandi centri commerciali , spiagge e montagne affollatissime ecc…)
Un’alternativa da porre sul tavolo è quella del recupero dei piccoli centri come luoghi da rivitalizzare attraverso la ri-abitazione e il lavoro.
C’è una prima emergenza nazionale da affrontare con interventi e investimenti massici che potrebbero procurare decine di migliaia di posti di lavoro e risolvere alcuni dei problemi più gravi del nostro Paese : la messa in sicurezza dei luoghi.
Infatti non si può parlare di RIQUALIFICAZIONE dei centri storici senza la MESSA IN SICUREZZA degli stessi DAGLI EVENTI NATURALI QUALI TERREMOTI , SMOTTAMENTI E ALLUVIONI e senza il RECUPERO , anche funzionale, DEL PATRIMONIO ARTISTICO E ARCHITETTONICO senza una RIGENERAZIONE DEL TESSUTO COMERCIALE E TURISTICO DI PROSSIMITA’ .
Occorre abbandonare il concetto di “seconda casa” e recuperare quello di “abitare UN LUOGO per viverci e lavorare” .
Recuperare spazi pubblici e privati attraverso incentivazioni per aprire nuove attività che definirei “artigianato 4.0”. Tele lavoro ,ideazione e progettazione di prodotti per l’industria , architettura e design , piccoli centri di analisi e ricerca utilizzando al meglio la rete e le nuove tecnologie offerte dal sistema delle comunicazioni , tecniche di restauro del patrimonio artistico e , naturalmente il turismo legato all’ambiente , al buon vivere , al buon mangiare e bere , alla straordinaria offerta di patrimonio storico, artistico e architettonico. L’Italia che diventa così la nuova frontiera per un modello di vita post-virus e pre-virus (il prossimo che arriverà).
Il commercio che ritorna a essere momento di socializzazione con la riapertura dei negozi di prossimità, quello che è stato definito “il centro commerciale naturale dei piccoli centri” che non è mai effettivamente decollato per la concorrenza dei grandi centri commerciali e degli outlet e, oggi più che prima, delle vendite online.
Occorre che le amministrazioni pubbliche, dal governo centrale alle regioni fino ai comuni si convincano di mettere in campo mezzi finanziari e norme che permettano il rilancio e la rigenerazione delle piccole realtà agevolando, con un occhio di riguardo per i giovani e le giovani coppie, il riuso abitativo e lavorativo di spazi abbandonati o semi abbandonati.
Occorrono agevolazioni e incentivi , occorre mettere mano alla rigenerazione urbana per la messa in sicurezza e per l’accessibilità , la diffusione della rete telematica , l’attivazione o la riattivazione di servizi essenziali quali quelli per il versamento e il ritiro di denaro , per un agevole accesso ai servizi scolastici e socio sanitari. Insomma un grande progetto nazionale che coinvolga tutto il sistema Paese per uscire da una crisi, che non sarà né breve né piccola, con una nuova idea di società e di sviluppo.
Fiorello Primi
Presidente
I Borghi Più Belli d’Italia