Voci di possibile chiusura della sede di
Unicredit di San Feliciano, comune di Magione, hanno messo in allarme la
comunità della frazione lacustre nota per essere un luogo di grande attrazione
turistica.
“Se venisse confermata questa decisione –
afferma Daniele Raspati, consigliere residente nella frazione lacustre e
presidente del consiglio comunale – si tratterebbe dell’ulteriore scelta ai
danni dei cittadini rispetto alla quale non resteremo in silenzio. Lo sportello
bancario di San Feliciano è essenziale in questa comunità. In primo luogo per
le persone più anziane, in genere quelle che ancora hanno un rapporto diretto
con gli uffici bancari, che troverebbero difficoltoso doversi spostare verso
altri luoghi. Ma, soprattutto, per il grave danno che arrecherebbe anche
all’economia locale visto la forte vocazione turistica del nostro borgo.
Secondo le indiscrezioni, di ufficiale ancora non abbiamo niente, resterebbe
solo un servizio di bancomat esterno per il prelievo di soldi, servizio secondo
noi totalmente insufficiente a dare una risposta adeguata alle persone in
vacanza”.
“Inoltre – prosegue Raspati – questo lento
processo di razionalizzazione ha, piano piano, impoverito le nostre frazioni
degli sportelli Unicredit. Ricordo che prima di questa paventata chiusura di
San Feliciano, sono state chiuse le sedi di Agello e Sant’Arcangelo con il
conseguente rimandare tutto alla sede di Magione centro, con il rischio di
problemi di disservizi”.
“Comunque – fa sapere il consigliere – qualora
dovesse essere confermata la chiusura, non resteremo zitti davanti a questa
scelta. Come contribuenti non accetteremo in silenzio una decisione che
penalizza in maniera grave la nostra comunità e la nostra economia. Se
necessario si organizzeranno incontri con le associazioni locali e raccolte
firme. Purtroppo l’attuale sistema bancario rende sempre più complesso trovare
gli interlocutori. Ci troviamo davanti a scatole cinesi per cui nessuno sembra
responsabile di quanto accade. Ma questo non ci fermerà”