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Sanità umbra. Arrivano le Aft. C’è la fregatura?

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Visti i precedenti storici bisogna vedere bene di che si tratta. Il dubbio che possa esserci qualche fregatura è più che legittimo.  Per esempio Città della Pieve è coperta del cosiddetto pronto soccorso o deve anche in questo caso spostarsi da qualche altra parte? Cosa si deve fare o può fare  a Tavernelle? Qualcuno può “tradurre”? (NdR)

(aun)“In Umbria si potenzia l’offerta dei servizi sanitari sul territorio: sono ormai operative 38 Aft-Aggregazioni funzionali territoriali, presidi che assicurano una apertura ininterrotta per dare risposte immediate e sempre più complete ai bisogni di salute dei cittadini che avranno a disposizione 24 ore su 24, sette giorni alla settimana, le competenze dei medici di medicina generale e della continuità assistenziale e di infermieri di territorio, senza dover ricorrere ai Pronto soccorso ospedalieri”.

Lo ha sottolineato l’assessore regionale alla Salute, Coesione sociale e Welfare, Luca Barberini, aprendo stamani alla Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni l’incontro di presentazione delle Aft, che si è concluso con l’intervento della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al quale hanno preso parte medici, esperti, dirigenti delle Aziende sanitarie e ospedaliere e della Regione Umbria, coordinatori delle Aft delle Usl Umbria 1 e 2.

“Oggi presentiamo uno straordinario risultato, frutto di un grande lavoro di squadra – ha detto Barberini, ringraziando i professionisti e tutti coloro che hanno collaborato per l’attivazione delle Aft – e che è già certificato dall’apprezzamento dei cittadini. Siamo fra le prime Regioni in Italia ad attivare questi servizi di prossimità, che si inseriscono tra le priorità del Piano sanitario regionale che presenteremo nei prossimi mesi e che ha come pilastri in particolare l’assistenza territoriale e la prevenzione”.

“Abbiamo l’ambizione di innovare e migliorare ancora – ha aggiunto -, con l’obiettivo anche di attenuare l’accesso inappropriato al Pronto Soccorso, riducendo il numero dei ‘codici bianchi’. Stiamo lavorando inoltre alla creazione di un analogo presidio con i pediatri di libera scelta”.

“Ancora una volta la sanità umbra si distingue e si mostra all’altezza del suo compito – ha sottolineato la presidente della Regione Marini – accogliendo le riforme e le innovazioni che si introducono, nell’interesse del rafforzamento delle prestazioni, dell’assistenza e della cura per la comunità e per i cittadini. Siamo fra le prime Regioni – ha rimarcato – ad attuare un modello organizzativo molto innovativo, non in via sperimentale, ma in forma gestionale, più prossimo e vicino ai cittadini”.

“I servizi sanitari di territorio in Umbria non sono uno slogan – ha affermato – ma azioni e passi avanti concreti per i cittadini, ai quali dobbiamo far capire sempre più che questa è la risposta sanitaria principale e che all’ospedale si deve ricorrere solo per urgenze e laddove sul territorio non ci siano servizi adeguati”.

“Con le Aft – ha detto – possiamo potenziare la presa in carico dei cittadini da parte del sistema sanitario, in modo particolare dei pazienti cronici e soprattutto degli anziani, con una capacità di mantenere presso il domicilio gran parte delle prestazioni connesse a malattie croniche”.

“Lanciamo un messaggio di rassicurazione ai cittadini – ha proseguito – che possono aver sempre fiducia nei servizi a disposizione sul territorio. Le Aft consentono una maggiore integrazione con i servizi distrettuali e territoriali, facendo sì che il cittadino riceva cure e assistenza nella maniera più appropriata, facendo ricorso al sistema ospedaliero solo in caso di effettiva necessità”.

“Questo modello organizzativo e gestionale – ha rilevato – dà inoltre fiducia ai medici del territorio, ne rafforza il ruolo all’interno della comunità.  La presenza delle Aft ci consente di garantire cure e assistenza del servizio sanitario nelle 24 ore, sopperendo anche a carenza di prestazioni che si potevano evidenziare nel territorio diffuso della regione”.

 La scheda. Attive da settembre 2018, le AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) sono ambulatori integrati, aperti 7 giorni su 7, di medici di medicina generale, medici della continuità assistenziale e infermieri di territorio, che collaborano per garantire, come in ospedale, un’assistenza H24 per una risposta sempre più completa ai bisogni di salute delle persone. Questa nuova forma organizzativa delle cure primarie, che permette ai medici di famiglia di offrire ai cittadini un’assistenza più capillare sul territorio nell’arco dell’intera giornata, nella nostra regione è articolata in 38 presidi, uno ogni 20/30mila abitanti.

L’obiettivo delle AFT (22 nel territorio della Usl Umbria 1 e 16 in quello della Usl Umbria 2) è quello di assicurare un presidio della medicina generale che offra una assistenza continuativa sul territorio e risposte immediate in tutti quei casi in cui non sia necessario rivolgersi all’ospedale. Nelle AFT, oltre alle visite mediche, il cittadino può ricevere consigli di educazione sanitaria, prestazioni diagnostiche semplici, medicazioni, prescrizioni di farmaci, esami strumentali e certificazioni. Coloro che sono affetti da una malattia cronica, invece, trovano nell’AFT il medico e l’infermiere di famiglia, insieme ai terapisti della riabilitazione e agli psicologi, in grado di programmare le terapie e gli accertamenti necessari, mentre, nel caso di ricoveri, le AFT collaborano con i nosocomi per eventuali dimissioni protette.

La “mission” di questi presidi di assistenza continuativa, che vanno a potenziare i servizi sanitari territoriali, è anche quella di evitare gli accessi inappropriati al pronto soccorso, lasciando agli ospedali la gestione dei casi di effettiva complessità.

Fondamentale nelle AFT è anche la figura dell’infermiere di territorio che, in collaborazione con il medico di medicina generale e la farmacia dei servizi, contribuisce ad offrire consigli utili per un corretto stile di vita e per rendere le persone sempre più responsabili nei confronti della loro salute.

Con medico e infermiere è possibile stringere un vero e proprio “patto di cura”, per esempio smettere di fumare, iniziare l’attività fisica, seguire una corretta alimentazione e monitorare nel tempo i miglioramenti negli stili di vita più corretti.

Le AFT della Usl Umbria 1 sono così articolate: nell’Alto Chiascio (Gubbio e Gualdo Tadino), Alto Tevere (San Giustino, Città di Castello, Trestina, Umbertide), nell’Assisano (Santa Maria degli Angeli e Bastia Umbra), nella Media Valle del Tevere (Todi, Marsciano, Deruta), nel Perugino (Perugia centro, Madonna Alta, San Marco, Ellera, Castel del Piano, Ponte San Giovanni, Ponte Felcino), nel Trasimeno (Magione, Castiglione del Lago, Tavernelle).

Le AFT della Usl Umbria 2 sono situate: nel Ternano (Terni nord, Terni centro, Terni sud Arrone, Terni nord Acquasparta), nel Folignate (Foligno centro-Spello, Foligno Nord-Nocera Umbra, Foligno Sud-Trevi, Bevagna-Montefalco-Gualdo Cattaneo), nel Narnese-Amerino (Narni e Amelia), a Spoleto, nell’Orvietano (Orvieto e Fabro), Valnerina con due sedi (Cascia e Norcia).

Gli ambulatori AFT sono aperti dal lunedì al venerdì, dalle 12 alle 16 e il sabato dalle 8 alle 14.  Nelle restanti fasce orarie, l’attività ambulatoriale è svolta dal proprio medico di famiglia, negli orari già conosciuti.

Per sapere a quale AFT rivolgersi, è possibile consultare il proprio medico di famiglia, visitare i siti www.uslumbria1.gov.it  e www.uslumbria2.it  o chiamare il NUS all’800 63 63 63, il numero unico della sanità regionale.

 

 

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