La vicenda si svolge, in piena guerra, nel 1941, e racconta di un piccolo villaggio ebraico nel quale, per sfuggire all’imminente arrivo dei tedeschi, si tenta “un’autodeportazione”: finti deportati, finti nazisti su un finto treno. Il Treno è dunque la storia di una fuga… la storia di una fuga verso la Terra santa. Una fuga sgangherata, malinconica, come lo è spesso l’umorismo ebraico.
Lo spettacolo che vedrà in scena Francesco Storelli, Calogero Dimino, Pierangelo Margheriti, Giordano Tiberi, Silvia De Bellis, Giulia Rossi segna l’esordio alla regia di un altro prodotto del “vivaio teatrale” sarteanese: Giacomo Testa che questa volta lascia il palco per dirigere gli altri… Per la verità Testa ha già diretto “La Topastra”, un monologo di Stefano Benni interpretato da Martina Belvisi, ma in questo caso si tratta di uno spettacolo più articolato, più complesso. In questo senso può considerarsi la prima regia vera del giovane regista moianese. Il Giorno della memoria è diventato un appuntamento fisso in quasi tutti i teatri della zona.
Il teatro degli Arrischianti di Sarteano ne ha fatto una tradizione. Si è visto in passato il Mein Kampf di George Tabori e più recentemente la prima assoluta italiana di Dall’Inferno alla Luna di Thiercelin sulla figura di Werner Von Braun, scienziato di prim’ordine passato dai laboratori nazisti a quelli della Nasa. Quest’anno la compagnia ci prova con Il Treno che è ispirato al film Train de Vie di Radu Mihaileanu, con alcune parti e dialoghi di produzione propria. Particolare interessante: le musiche originali sono di Giacomo Rossetti, bassista dei Negrita e altra “eccellenza” del panorama musicale e culturale del territorio, essendo di Città della Pieve (come Testa).
Peccato la concomitanza del sabato sera tra Chiusi e Sarteano, ma la replica domenicale degli Arrischianti, lascia aperta la possibilità di vedere entrambi gli spettacoli. Perché entrambi sono da vedere.”