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Squarta (FdI) “Umbria, le dieci cose che non vanno”. E l’emergenza Trasimeno, Pievese, Orvietano?

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Abbiamo letto con grande attenzione ed interesse la dichiarazione di Marco Squarta, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che si qualifica in questa sua nota come portavoce del centro destra umbro, cioè anche di Lega, e Forza Italia., oltre che del partito di appartenenza. Lo abbiamo fatto con interesse ed attenzione, perché prevediamo che il ruolo del centro destra umbro, sarà, probabilmente, dopo le prossime elezioni regionali,  un ruolo di governo e quindi quanto viene oggi detto, prefigura quello che sempre molto probabilmente, verrà fatto. 

Come stampa locale abbiamo criticato fermamente la maggioranza e la giunta di centro sinistra entrata in crisi per le note vicende. Lo abbiamo fatto non pregiudizialmente, ma partendo dal giudizio sull’operato verso i problemi della nostra area territoriale, intesa come Umbria occidentale, confinante con Toscana e Lazio. Un’area che comprende il Trasimeno, il Pievese e l’Orvietano. Il giudizio critico si è basato su quanto fatto, nei servizi ospedalieri, nei collegamenti e nei trasporti, con particolare attenzione al trasporto veloce nazionale, verso le risorse ambientali a cominciare dal Lago Trasimeno, nella riforma dei poteri locali. 

Il giudizio è stato critico anche per alcuni aspetti di politica regionale che sottovalutavano o non prendevano minimamente in considerazione la questione delle dimensioni della nostra regione e i costi dei servizi che vengono fatti pagare ai contribuenti.  Se si dimenticano queste considerazioni si costruiscono allora “giocattolini” per la politica locale, come l’aeroporto di Sant’Egidio. Che è una “barzelletta” non solo per come è stato gestito, ma per averlo solo pensato e finanziato per anni. 

A vedere le dieci cose che non vanno siamo rimasti quindi profondamente delusi. Sappiamo benissimo che si tratta di prime linee generali che necessitano di dettagli ed approfondimenti, ma riteniamo utile comunque segnalare subito la nostra impressione, che non è positiva. 

Anche perché partiti ed esponenti del centro destra, come la Lega, il senatore Briziarelli e il consigliere regionale Marcucci, hanno preso posizioni molto chiare e precise sulla viabilità di questa zona, sui servizi sanitari ed ospedalieri di questa zona, di recente anche a livello ministeriale, sulla fermata del Frecciarossa a Chiusi e sugli interventi straordinari di cui ha bisogno urgente il lago Trasimeno. Con un un importante riconoscimento della valenza generale di alcuni problemi territoriali, di cui si sono fatti interpreti, qui da noi,  nelle ultime elezioni comunali, soprattutto le liste ed i movimenti civici. 

Avremo modo sicuramente di tornare su questi temi, nel confronto e nel dibattito dei prossimi mesi. In particolare con i diretti interessati, se dedicheranno attenzione a quanto abbiamo scritto. Perché pensiamo da tempo che l’Umbria abbia bisogno di cambiare. Ma non  ha bisogno di un cambiamento  qualsiasi. Ha bisogno di un cambiamento reale e profondo. (g.f)

 

(Comunicato stampa). “Il portavoce del centrodestra Marco Squarta individua dieci questioni che non funzionano in Umbria meritevoli di “interventi immediati” nel corso della prossima legislatura. “Ci metteremo al lavoro per migliorare aspetti come il potenziamento delle infrastrutture, la promozione del turismo e il miglioramento dei trasporti”.

1) Lavoro e Pmi E’ necessario riconoscere alle piccole e medie imprese un ruolo centrale nell’economia regionale poiché negli ultimi dieci anni hanno chiuso i battenti circa quattromila imprese artigiane e ciò, inevitabilmente, ha avuto un impatto devastante in termini di occupazione;

2) Start-up e green economy Sarà opportuno incentivare i giovani a rimanere e costruire in Umbria le basi del loro futuro. Su questo punto è essenziale lo sviluppo delle start-up e di progetti legati alla green economy;

3) Aeroporto L’aeroporto di Perugia viene considerato la barzelletta dell’Italia a causa dei voli mai partiti. Il nome San Francesco d’Assisi non è sufficiente ad attirare gente da ogni angolo del mondo nella città più famosa del mondo. Agli umbri va garantito il diritto di volare dall’aeroporto del capoluogo ed è perciò necessario aprire le porte a nuove compagnie realmente interessate a investire;

4) Turismo Sul fronte turismo arte e cultura sono sottovalutate; la nostra storia e le nostre tradizioni non devono più essere trascurate. Bisogna rilanciare l’immagine dell’Umbria, creare un vero e proprio brand;

5) Fondi europei Usufruire di tutti i fondi europei a disposizione per rilanciare l’economia e investire innanzitutto nello sviluppo e nella conoscibilità della nostra regione;

6) Alta velocità ferroviaria Un solo Frecciarossa Perugia-Milano è insufficiente, va aumentato il numero delle corse anche verso le regioni del Sud Italia. Per un perugino raggiungere Roma Termini è ancora un’odissea

7) Strade e cantieri Siamo isolati. Per raggiungere l’autostrada da Perugia si deve  ancora uscire a Orte, nel Lazio, o a Bettolle, in Toscana, correndo il rischio di sprofondare nelle buche del raccordo o della E45 rimanendo intrappolato nelle code provocate dai cantieri;

8) La dignità del Parlamentino umbro Va rivitalizzata l’attività del Consiglio regionale: nel 90 per cento dei casi interrogazioni, proposte e mozioni avanzate in Assemblea legislativa finiscono nel dimenticatoio;

9) Sanità e disabilità C’è un piano sanitario regionale da votare con urgenza. Regione benchmark? I conti saranno pure in ordine ma il vero problema sono le liste d’attesa e la diaspora dei migliori medici che vanno a lavorare altrove;

10) Rifiuti Anche qui non esiste un piano regionale rinnovato. Le discariche esploderanno. Questo tema rappresenta una bomba ad orologeria per i cittadini che a causa della mancata programmazione regionale rischiano nel futuro immediato di essere sommersi dalla ‘monnezza’ per strada. Come a Napoli.”