Fra un secolo avremo fichi d’india e colline disseccate dal sole come in certe zone dell’estremo sud al posto di cipressi, querce e prati come siamo abituati? Se il clima continua a cambiare nel modo in cui ha preso a fare da 20 anni a questa parte fra un secolo i nostri nipoti e bisnipoti vivranno in un paesaggio assai diverso da quello che è da secoli, forse millenni, quello tipico delle nostre zone.
Il mese di aprile che si sta per concludere rimarrà negli annali, quantomeno locali, come il più caldo da quando ci sono rilevazioni, ma probabilmente da molto più tempo.
Le temperature sono state oltre 3 gradi sopra la media, con un andamento climatico generale molto più adatto a maggio che ad aprile.
In questi ultimi giorni valori di 26-27 gradi in collina e picchi fino a 29-30 gradi nelle valli, valori questi assolutamente non consoni al mese che una volte era quello più rappresentativo della primavera, non certo di un anticipo di estate, caldo e secco, lungo oltre 10 giorni.
Come è logico che accada e come peraltro è stato osservato anche negli anni passati però, ad un aprile molto caldo, fatto che ultimamente succede piuttosto spesso, si contrapporrà un inizio maggio più fresco e piovoso. Le temperature non faranno altro che tornare nelle medie per intenderci, ma partendo dai valori tipici di giugno attuali lo sbalzo sarà notevole.
Domani primi temporali convettivi isolati, che probabilmente non interesseranno la nostra zona, mentre martedì 1° maggio il cielo si presenterà molto nuvoloso per gran parte della giornata con piogge sparse e un calo notevole delle temperature massime.
Anche nei giorni successivi il tempo guarirà lentamente e anzi saranno possibili altre precipitazioni, del tutto normali e anzi benedette visto il periodo dell’anno, a meno che non si voglia avere, fra qualche anno, un paesaggio tipico della Sicilia al posto delle verdi colline a cui siamo abituati.
Giaime Marchesini.