Si chiude con un bilancio nel complesso positivo sia dal punto di vista dei servizi garantiti che dal punto di vista delle presenze, soprattutto tenendo in considerazione la particolare situazione generale in cui si è svolta, la stagione turistica della Torre dei Lambardi e del Museo della pesca e del lago Trasimeno che, come ogni anno, per il periodo invernale.
Dal 2 giugno, data fortemente simbolica che ha visto i musei di Magione tra i primi in Umbria a riaprire le porte al pubblico in totale sicurezza, alla data di chiusura, le presenze rispetto allo stesso periodo del 2019 e del 2018, registrano un calo complessivo di presenze di circa il 30% sia per il Museo della Pesca del Lago Trasimeno che per la Torre dei Lambardi.
Il dato è comprensibile in ragione della delicata situazione sanitaria e dei relativi contingentamenti ed è in linea con i macro-dati del settore turismo sia a livello regionale che nazionale.
“Se letti in profondità su base mensile – spiegano l’assessore alla cultura Vanni Ruggeri e Federica Volpi della cooperativa Sistema Museo che gestisce i due spazi museali – gli stessi dati ci forniscono una situazione più articolata. In primo luogo non tutti i mesi presi in esame mostrano un calo di presenze rispetto ai due anni precedenti. Significativo il dato del mese di agosto in cui il Museo della Pesca ha visto aumentare il numero di visitatori con 528 presenze rispetto alle 465 del 2019 e alle 511 del 2018. Un altro elemento che merita di essere tenuto in considerazione è stata la riduzione di giorni di apertura degli spazi rispetto agli anni precedenti, decisione resasi necessaria visti gli effettivi flussi di visita a causa dell’emergenza sanitaria in corso”.
Dal punto di vista della tipologia di visitatori, sono stati soprattutto gli italiani del centro e del nord a venire a scoprire le bellezze naturali e il patrimonio storico-artistico dell’Umbria e del Trasimeno in particolare, rimandone profondamente affascinati e condividendo con entusiasmo le loro impressioni. Presenze anche dal sud Italia e da nord ed est Europa in aumento dal mese di settembre. “Anche in questo caso – proseguono – si tratta di elementi di analisi in linea con il rilancio del cosiddetto “turismo di prossimità” che ha visto famiglie, coppie di ogni fascia d’età e visitatori singoli immersi nella storia locale racchiusa nei due spazi museali con un approccio che ha favorito il dialogo con gli operatori con l’intento di scoprire similitudini e differenze con i loro territori di origine. Un turismo che tende a valorizzare a 360° il luogo prescelto per le vacanze (storia, cultura, natura, gastronomia), un turismo “lento” che con le tempistiche giuste ha saputo godere appieno delle bellezze racchiuse nel nostro territorio”.
Le misure adottare per garantire la massima sicurezza di visitatori e personale, in linea con le norme ministeriali vigenti, sono state rispettate con scrupolo. Mascherina obbligatoria e indossata correttamente, utilizzo di gel disinfettante messo a disposizione dalle sedi museali, distanziamento e ingressi contingentati non hanno creato alcun disagio tra i visitatori che hanno rispettato le indicazioni e atteso con pazienza il loro turno fuori dai musei, dimostrando collaborazione e un grande senso di responsabilità personale e collettiva.