“Siamo preoccupati per il futuro, ma anche per il presente. Edilizia e turismo son in ginocchio, prevedo una spaventosa crisi di liquidità”.
Non usa mezzi termini Giacomo Chiodini, presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno e sindaco di Magione per descrivere il momento critico causato dal Coronavirus.
“Ci preoccupa anche il presente, perché le aziende del turismo sono in crisi di liquidità. Idem la parte economica collegata: ristorazione, prodotti tipici, luoghi culturali e zone del divertimento. Speriamo di salvare la seconda parte dell’estate, quando a livello intemazionale ci sarà una prevedibile schiarita visto che per noi incide molto il turismo straniero. Siamo preoccupati per l’impatto sui bilanci dei Comuni, in corso di approvazione, che riportano delle cifre difficilmente vicine alla realtà. La preoccupazione è molto più ampia e riguarda tutta l’economia in generale. Penso all’edilizia, che è ferma, e di conseguenza i lavori comunali come quelli ad Antria che speravamo di completare per giugno”.
Qual è la situazione in questo momento al Trasimeno? Come presidente dell’Unione dei Comuni si sente costantemente con gli altri sindaci?
“Siamo sempre in contatto tra noi. Abbiamo appena fatto il punto sui fondi comunitari, dove emerge una situazione buona in termini di cose fatte e cercheremo in tutti i modi di mantenere, nella prossima programmazione nel settennato che si apre nel 2021, l’intervento territoriale integrato Trasimeno (Iti)”.
Coronavisru, il primo caso di contagio al Trasimeno è avvenuto a Città della Pieve. A Magione i casi sono arrivati relativamente in ritardo: vi siete fatti trovare preparati quindi?
“Abbiamo gestito bene l’emergenza: eravamo pronti già dal primo caso di contagio a Città della Pieve. Molti volontari della Misericordia erano dislocati fuori dal territorio, ma ora è importante la consegna delle medicine e della spesa per chi non può andare di persona. Continuano i trasporti per i dializzati e molti volontari della Pro loco si stanno attivando per rispondere al centralino. È evidente che il numero di casi a Città della Pieve e a Castiglione del Lago è sopra la media regionale. Magione ha avuto un’accelerazione negli ultimi giorni, sull’onda di quella di Corciano”.
Come hanno reagito i cittadini alle restrizioni?
“Ci sono state una ventina di denunce qui a Magione. Le scuole, dove possibile, fanno lezioni online, e i genitori degli alunni si stanno prodigando affinchè gli alunni possano usufruire del servizio.”
Lei si è messo in isolamento volontario dalla sua famiglia perché si era reso conto di essere stato poco attento alla protezione personale. Vuole lanciare un appello ai cittadini del Trasimeno?
“A inizio marzo avevo partecipato a tanti eventi e non potevo sapere con chi fossi stato contatto. Sono passati 15 giorni e da questa sera torno a casa. Il mio può essere un eccesso di prudenza, ma facendo questo si lavora più serenamente e senza la paura di contagiare altri”.