(Rassegna stampa dal Messaggero Umbria di Italo Carmignani)
E mica c’ho scritto sindaco Sono il sindaco del Comune di Ascelle sul lago Tristaino. Da qualche mese, la notte non dormo più. Succede da quando ho scoperto di avere sulle spalle un debito di venti milioni di euro della Comunità Montana di cui sono diventato socio pagatore a mia insaputa.
Ora, i residenti del mio Comune sono mille, quindi prima dovrei convincere ciascuno a mettere da parte un milione e poi invitarli a consegnarmelo per simpatia. Visto che il loro reddito medio pro capite è di ventimila euro l’anno, smettendo di pagare tutto il resto e avendo pietà di me, non basterebbero comunque 80 anni, praticamente due generazioni e pure longeve.
A consegnarmi il crostino è stata la Regione che ha inventato le Comunità Montane, poi ha permesso loro di spendere e spandere, quindi ha presentato a me e altri sindaci dei Comuni lacustri il conto. Da qualche settimana, non dormo più neanche di giorno. Accade da quando mi è piovuta addosso la tegola dei rifiuti. La società (pubblicoprivata) che si occupa dello smaltimento nel Comune di Ascelle deve portare l’immondizia fuori regione perché le discariche non si possono usare.
L’operazione costa tanto e ha portato a un’esposizione della suddetta società di smaltimento di 5 milioncini di euro. Se aggiungo pure questo al conto per i miei mille abitanti dovrei convincere Montecarlo di gemellarsi con noi e fare alla romana con le spese. Siccome sono realista, faccio il sindaco come missione a milleduecento euro il mese e le elezioni sono tra due anni, faccio un appello: cerco qualcuno cui consegnare subito le chiavi della città. E non solo simbolicamente.