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Tutti i vincitori della XVIII edizione del Premio letterario nazionale Vittoria Aganoor Pompilj

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MAGIONE – Premiati a Monte del lago, Magione (pg), i vincitori della XVIII edizione del Premio letterario nazionale Vittoria Aganoor Pompilj. La cerimonia si è tenuta in occasione del Festival delle corrispondenze che per tre giorni ha visto studiosi, giornalisti, scrittori, attori e musicisti, animare il borgo lacustre sul tema della lettera.

La giuria della prima sezione “Lettere”, su dodici carteggi selezionali, ha assegnato il premio al volume “Cesare Brandi, Credi al mio pessimo e tenerissimo carattere – Lettere 1930-1981”  a cura di Vittorio Rubiu Brandi e Marilena Pasquali, Castelvecchi editore. La pubblicazione raccoglie 250 lettere che Brandi – studioso tra i più grandi dell’arte italiana antica e moderna, uno dei maggiori critici e storici dell’arte, fondatore della teoria del restauro, studioso di estetica, saggista, scrittore e poeta – invia a destinatari diversi, tutti di elevato spessore intellettuale, attivi sulla scena artistica e culturale del Novecento (Bianchi Bandinelli, Argan, Giuseppe Raimondi, Tobino, Cecchi, Morandi ecc….).

Per la seconda sezione “Mio caro amico vi porgo le mani”, riservata a componimenti in forma di lettera, il premio è andato alla lettera scritta da Paola Francesca Iozzi di Roma. Secondo classificato Fabio Muccin, Pordenone, terza Eleonora Brasola ancora di Roma.

Il Premio Vittoria Aganoor Pompilj, istituito dal Comune di Magione nel 1998, rende omaggio alla poetessa veneta Vittoria Aganoor, trasferitasi in Umbria dopo il matrimonio, avvenuto nel 1901, con il deputato perugino GuIdo Pompilj. Il premio prende spunto dal grande patrimonio di lettere scritte dalla poetessa che intratteneva fitta corrispondenza con familiari, amici e personaggi eminenti del mondo culturale del tempo. Unico premio in Italia dedicato esclusivamente a corrispondenze, carteggi ed epistole il premio nasce con la volontà di recuperare e salvare un tipo di scrittura che, con gli attuali strumenti di comunicazione, rischia di scomparire; dall’altra, di valorizzare il lavoro fatto da studiosi che si occupano di carteggi ed epistolari, strumenti fondamentali per la ricostruzione e la conoscenza di avvenimenti storici ed artistici raccontati, quasi sempre, da chi li ha direttamente vissuti.