Home Ambiente e Territorio Umbria Acque. Gli ex amministratori Ceppitelli e Burini replicano all’ex-assessore Calabrese

Umbria Acque. Gli ex amministratori Ceppitelli e Burini replicano all’ex-assessore Calabrese

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“L’azienda partecipata Umbra Acque non ha mai corso il rischio di portare i libri contabili in tribunale. I debiti verso i Comuni discendevano da una situazione complessa legata agli adeguamenti tariffari e le problematiche legate alle buche lasciate sui manti stradali ci sembra che continuino ad essere consistenti in tutta l’area della città di Perugia indipendentemente dai lavori di Umbra Acque”. È la risposta degli ex-consiglieri di Umbra Acque per la parte pubblica Bruno Ceppitelli e Fabrizio Burini in risposta alle recenti dichiarazioni su un canale social dell’ex-assessore ai lavori pubblici del Comune di Perugia Francesco Calabrese.

“Riteniamo corretto – spiegano – nel rispetto del lavoro fatto da tutto il consiglio di amministrazione uscente dell’azienda rimasto in carica fino allo scorso 30 settembre, visto che il post di replica è stato cancellato, precisare che riteniamo non corretta la dichiarazione secondo cui sono da accreditare esclusivamente al tandem costituito dal sindaco di Perugia Andrea Romizi e al presidente uscente di Umbra Acque Gianluca Carini la solidità della società cancellando quanto fatto dal consiglio di amministrazione di parte pubblica i cui componenti hanno messo a disposizione competenze, acquisite anche in precedenti esperienze amministrative,  come è avvenuto nel caso degli arretrati dei Comuni in cui proprio grazie a queste esperienze è stato possibile arrivare a positive soluzioni e ignorando i tre amministratori delegati succedutesi che in una società per azioni della fattispecie hanno un ruolo determinante”.

“Da rilevare, invece, – aggiungono – il comportamento contraddittorio del Comune di Perugia in occasione della risoluzione della Corte dei Conti sulla questione del controllo pubblico delle aziende partecipate. Non riteniamo inoltre corretto considerare Umbra Acque una partecipata del Comune di Perugia allo stesso livello di Adas (azienda farmaceutica) in quanto il Comune di Perugia, aldilà della quota azionaria del 33% è comunque uno dei 38 comuni che ne fanno parte oltre la componente privata Acea che ne detiene il 40%. Anche per questo riteniamo  non corretto che i consiglieri della lista presentata dal Comune di Perugia e nominati dall’assemblea dei soci debbano sottoscrivere l’impegno a sostenerne gli indirizzi. Concludiamo affermando che nell’amministrare e governare un territorio con le sue strutture di servizio in un sistema democratico plurale non è necessario utilizzare toni “goliardici” come strumento di contrapposizione ma apprezzare gli aspetti di collaborazione”.

Ufficio stampa Comune di Magione