Non sono ancora chiare le modalitá in cui l’aria freddissima proveniente dalla Russia con moto retrogrado, innescato da un possente fenomeno di riscaldamento della stratosfera polare, come vi dicevo nello scorso articolo, colpirá il nostro continente: se passerà a nord delle Alpi oppure, come sembrerebbe, ci interesserá, almeno parzialmente, nel corso del prossimo fine settimana.
Di sicuro però, in attesa di tale retrogressione fredda e di sapere dove colpirá, le correnti hanno giá cominciato a spirare da est-nordest, le temperature sono in calo e c’é da attendersi una serie di giorni freddi, pur senza eccessi, e con cieli spesso nuvolosi, anche se con precipitazioni solo sporadiche che però, stanti le temperature più basse della media, potrebbero a tratti scendere anche a quote collinari, in particolare ci sono limitate possibilità che ciò accada domani sera-notte e soprattutto tra mercoledì e giovedì, ma anche se ci dovessero essere non sarebbero fenomeni intensi e duraturi.
Molto più interessante, come scrivevo prima, la situazione dal prossimo fine settimana in poi con possibili ripercussioni anche nella prima parte di marzo. Da sabato prossimo in poi si aprono infatti vari scenari che potrebbe andare da una normale e breve fase invernale seguita da un rialzo termico, fino ad un evento di freddo storico, a seconda di come si disporranno le correnti e di come andranno ad interagire tra loro le varie masse d’aria.
Quello che é sicuro é che il vecchio continente si appresta a vivere il periodo più freddo e nevoso di tutto l’inverno e in certe zone il più freddo dal 2012 almeno. Bisogna vedere se anche l’Italia sará colpita. Al momento pare quasi certo l’interessamento del nord, così come pare improbabile invece che sia preso in maniera massiccia il Sud, le nostre zone sono in una ‘via di mezzo’ che potrebbe però riservarci una fine dell’inverno scoppiettante. La primavera, questo é certo, può attendere.
Giaime Marchesini