Le fonti storiche locali parlano di una Opera Pia Casa di Riposo che ha origine per iniziativa di un comitato di cittadini, i quali, con l’aiuto della Chiesa nel 1922 costituiscono un ricovero per vecchi nell’antico Convento dei Cappuccini con annessa Chiesa e terreni.
Nel 1937 nel suo testamento la signora Creusa Brizi Bittoni fece dono all’Opera Pia di 9 ettari e mezzo di terreni e di alcune case, da qui la intitolazione che è rimasta sino ad oggi. Nel primo trentennio di attività l’Ente Morale si diede un assetto conforme al dettato testamentario con un Consiglio di 9 membri con Sindaco e rappresentante del Vescovo presenti di diritto.
Si succedono poi alcune modifiche statutarie in relazione all’introduzione di alcune novità legislative, fino al 1985 quando con la soppressione formale, quella sostanziale era avvenuta almeno un decennio prima, della Diocesi di Città della Pieve, tutto ciò che era attribuito al vescovo di Città della Pieve , passa all’Arcivescovo di Perugia Città della Pieve.
Nel 1992 la struttura viene autorizzata ad operare come Residenza Protetta. Poi nel 2004, a fronte di alcuni problemi intervenuti viene approvato un complesso progetto di ristrutturazione dell’immobile e da oltre dieci anni il lavoro dell’equipe di gestione è impostato secondo la metodologia V.A.O.R (valutazione anziano ospite in residenza). Nel 2013 viene attribuito dalla Regione Umbria l’accreditamento istituzionale, confermato successivamente nel 2016.
Per quasi un secolo quindi la Casa di Riposo “Creusa Brizi Bittoni” ha costituito insieme all’Ospedale Beato Giacomo Villa un punto di riferimento fondamentale per i bisogni di assistenza e cura per la fascia di popolazione più debole non solo di Città della Pieve ma anche della zona limitrofa.
Ora una recente normativa regionale impone a tutte le istituzioni simili alla Creusa Brizi Bittoni una scelta e l’orientamento emerso all’interno del Consiglio di Amministrazione presieduto da Vincenzo Cappannini è stato quello di costituire una Fondazione giuridica di diritto privato, senza fini di lucro.
Questa scelta e questa nuova veste giuridica dovrebbero consentire di adottare e realizzare un nuovo progetto, una nuova fase nella crescita della struttura, senza venire meno alle finalità ed agli assetti storici.
Un bilancio dell’attività della Casa di Riposo e la presentazione dei nuovi progetti avverrà il prossimo Lunedì 4 Dicembre nel corso di un incontro pubblico cui parteciperanno il Cardinale Gualtiero Bassetti, l’Assessore Regionale Barberini e le autorità cittadine.
La nuova natura giuridica dovrebbe consentire di qualificare ulteriormente i servizi sinora messi a disposizione dei 53 ospiti e dare agli amministratori una ulteriore libertà di capacità operativa. Sono circa 50 le figure che operano oggi all’interno della struttura, nella quasi totalità dei casi, con contratti a tempo pieno.
Una struttura che vanta uno degli indici migliori sia di mortalità che di ospedalizzazione, grazie anche al livello dei servizi sanitari prestati in loco ed alla loro qualità costantemente monitorata da uno specifico programma. Uno sforzo che è stato possibile, per la professionalità di tutta l’equipe impegnata nonostante le tariffe pagate dalla Regione siano bloccate da circa dieci anni.
Il nuovo progetto per la nuova fase della struttura prevede di giungere ad una capacità di 75/80 ospiti ed i nuovi potranno essere anche non convenzionati. Questo per rispondere anche alle tante e diverse esigenze che l’invecchiamento della popolazione oggi richiede ai servizi specialistici dedicati. Sarà uno sforzo notevole che richiederà contributi diversi. Il costo dell’investimento dovrebbe aggirarsi attorno ai 1,6 milioni di euro. Una parte sarà sostenuta con l’autofinanziamento l’altra dovrà essere reperita all’interno delle linee di finanziamento previste appositamente a livello regionale e comunitario. Se tutto andrà per il verso giusto la realizzazione del nuovo progetto potrà portare anche ad un aumento delle unità impegnate per circa 15 nuovi posti di lavoro.
Ma nella lunga ed interessante chiacchierata che abbiamo fatto con il Presidente Cappannini e con i consiglieri Fuso e Barbino, si è tenuto a precisare e ribadire, con forza, che la nuova Casa di Riposo intende mantenere, evidente e vissuta, la “pievesità” della struttura e della missione. Una struttura di servizio qualificata ulteriormente che si “intende mettere con il suo futuro nelle mani della citta” puntando su due vantaggi storici di Città della Pieve; il suo clima collinare temperato e la sua ubicazione di confine fra Umbria e Toscana in una delle zone più belle e civili d’Italia e non solo.
Con queste premesse non c’è che da attendete l’iniziativa del 4 dicembre con grande interesse ed attenzione e da augurare agli amministratori tutto il buon lavoro possibile.
Gianni Fanfano