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Unione dei Comuni del Trasimeno. La presidenza da Giacomo Chiodini a Giulio Cherubini. La relazione di fine mandato del sindaco magionese.

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.(riceviamo e pubblichiamo da Giacomo Chiodini)

Il tempo fugge. Sono già passati due anni dalla mia elezione a capo dell’Unione che – fondata solo nel 2016 – ha creato anno dopo anno le basi per una sempre maggior integrazione amministrativa tra gli otto Comuni del comprensorio del lago.

Come prevede lo statuto l’incarico di presidente è biennale. Così ieri sera a Paciano – con 15 voti a favore e 8 astensioni – il sindaco di Panicale Giulio Cherubini è stato eletto come nuovo presidente dell’ Unione dei Comuni del Trasimeno.

Realtà locali unite da un obiettivo comune: rendere il nostro territorio un luogo con un’alta qualità della vita, uno dei posti migliori dove poter vivere. Un’ambizione alta, ma anche un’idea concreta per la quale vale davvero la pena impegnarsi quotidianamente nelle nostre amministrazioni.

SINTESI DELLA RELAZIONE DI FINE MANDATO 📃
La scelta di rendere l’incarico di presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno con scadenza biennale è apparso fin da subito come un limite. Quando il primo presidente – Fausto Scricciolo di Città della Pieve – venne nominato nel 2016 eravamo in una fase davvero pionieristica, un vero esperimento. Dopo due anni però, nel pieno delle sue conoscenze e capacità amministrative, Scricciolo – sulla base dello statuto – ha dovuto interrompere un’opera che era in quel momento a metà del guado. Il suo è stato un lavoro importante e spesso eccessivo come carico di tempo e responsabilità. Va ringraziato per la determinazione e la lungimiranza delle scelte fatte da lui e da quel gruppo di sindaci

Il mio impegno di presidente nel biennio 2018-2020 si è orientato innanzitutto nella creazione di una comunicazione chiara delle cose che venivano fatte e delle scelte che venivano prese dalla giunta e dal consiglio dell’Unione. Andava raccontata in maniera comprensibile a tutti l’idea di un ente in grado di abbracciare il comprensorio del Trasimeno nella sua interezza, senza limitarlo – era un rischio – a mera struttura tecnica.

Un lavoro quindi politico oltre che amministrativo, del quale vanno rivendicate diverse cose:

Parco del Trasimeno – Si è definito un unico documento – sottoscritto non solo dai sindaci, ma dalla stragrande maggioranza delle associazioni presenti nei comuni rivieraschi (comprese quelle ambientaliste) – che riporta osservazioni di dettaglio al Piano del Parco del Trasimeno. Questo era infatti (ed è tuttora…!) in fase di adozione definitiva da parte della Regione Umbria. Di quel documento però – a causa dei tempi biblici della burocrazia regionale – dopo anni non sappiamo ancora cosa confluirà o meno all’interno del Piano. L’idea di fondo, condivisa da tutti era ed è: “Parco sì, ma non così”. Speriamo che l’iter di approvazione delle nuove regole arrivi a breve. Ne abbiamo parlato da poco con il vicepresidente della Regione Roberto Morroni e sono ovviamente coinvolti anche i due consiglieri regionali del territorio Eugenio Rondini e Simona Meloni. Speriamo che si veda rapidamente la fine di questo lungo percorso.

Una sola voce nel sollecitare gli enti superiori – Si sono portate avanti con forza battaglie sulla viabilità (strade regionali e provinciali su tutto), rimaste indietro in investimenti e manutenzioni. Così come è fondamentale, per essere interlocutori autorevoli, affrontare i problemi cercando di trovare sintesi – spesso difficili tra noi – sul tema delicato della sanità, oppure su turismo, l’ambiente, programmazione europea, economia e lavoro in generale.

Organismo intermedio – Si è costituito un organismo intermedio (Oi) per gestire come Unione i fondi strutturali europei assegnatici dalla Regione Umbria. In alcuni casi per essere più pragmatici si è valutato di far istruire le pratiche di alcuni bandi alla stessa Regione, come ad esempio quelli del turismo: assegnazione già fatta di 1,8 milioni di euro per progetti di reti di impresa e bando da 2,2 milioni di euro uscito per le imprese agrituristiche e extra agricole.
La Regione gestisce – sempre garantendo la “riserva Trasimeno” – tutta la parte Psr e la parte Fse (che ha un peso di 2 milioni di euro) già assegnati su politiche sociali su cui stiamo definendo – se ne sta occupando il sindaco di Panicale Giulio Cherubini – i progetti con la Regione Umbria.
L’Unione ha invece una gestione diretta prevalentemente sul pacchetto opere, una già realizzata e liquidata per quasi l’80 per cento al Comune di Passignano, che vi ha realizzato un nuovo splendido lungolago “cerniera” con la vicina area ex Sai. Gli altri circa 6 milioni di euro sono invece a stati di avanzamento diversi. Li citiamo: Magione, con l’estensione e la riqualificazione dell’anello ciclo-pedonale del lago (900mila euro) e interventi sui borghi storici (550mila euro); Città della Pieve con interventi su Palazzo Corgna (500mila), sulla Torre civica (140mila) e percorso di via delle Mura (300mila); Piegaro con interventi sulle mura urbiche di Castiglion Fosco (350mila euro) e viabilità (200mila); Castiglione del Lago con sistemazioni su lungolago e viabilità per complessivi 1,4 mln euro; Tuoro con la riqualificazione dei percorsi pedonali di Isola Maggiore (530mila euro); Panicale con nuovi centri per servizi alle categorie sociali svantaggiate, opere di recupero, riqualificazione centri storici e paesaggistici per complessivi 750mila euro. Paciano con la riqualificazione dell’illuminazione e della viabilità pubblica del borgo per 290mila euro. Tutte opere in buona fase di avanzamento con programmazione nel ’20, ’21 e ’22.
Rimane fuori, ancora da definire, un milione di euro destinato al recupero di digital divede.
L’ultima parte ricordo essere i 400mila euro per l’efficientamento istituzionale amministrativo dell’Unione stessa e i 300mila euro di assistenza tecnica. Un grazie speciale e davvero sentito va a Silvio Cipriani, molto più di un consulente per l’Unione, e al responsabile dell’area tecnica Paolo Orecchini e al suo piccolo staff. Forse troppo piccolo per l’impresa che viene portata avanti.
L’Unione è inoltre in grado di attivarsi autonomamente per trovare fondi europei. L’auspicio è quello di diventare punto di riferimento qualificato per i Comuni per operazioni dirette sui fondi della Commissione europea. Un ottimo risultato è stato ottenuto recentemente con il Progetto Liverur, per il quale si ringrazia Louis Montagnoli e Giulio Cherubini.
A tutte queste cifre ci sono poi i fondi derivanti dal Gruppo di azione locale Gal Trasimeno – Orvietano, oltre a tutti i bandi regionali a cui – senza riserva i nostri comuni possono comunque partecipare. Spesso vinciamo anche quelli, come accaduto a Magione per un progetto di completamento del percorso ciclo pedonale da San Feliciano a San Savino. Di questo ringrazio l’assessore di Magione Vanni Ruggeri.

 Strategia Iti e decisioni politiche – Una valutazione politica su questa moltitudine di fondi europei vorrei comunque farla. L’idea di una riserva Iti – Intervento territoriale integrato – trova i suoi protagonisti negli anni 2014 e 2015 all’interno della Regione Umbria. E’ per questo che è doveroso ringraziare chi propose tecnicamente questa soluzione – che riscattava il Trasimeno, escluso sia dalle aree interne che dall’agenda digitale –, ovvero il dirigente regionale Lucio Caporizzi, e chi promosse e difese politicamente questo approccio, ovvero l’allora presidente Catiuscia Marini. Certo fu un qualcosa destinato al Trasimeno dopo anni di tagli alle spese di manutenzione (sponde, pontili, darsene, dragaggi), ma oggi tutto questo si rivela strategico e vincente. La strategia Iti Trasimeno andrà promossa ed estesa nell’attuale settennato di fondi dell’Unione europea.

Sociale – L’Unione è anche un’eccellenza sul fronte dei servizi e delle spese sociali. Un lavoro notevolissimo e ingente in termini di risorse economiche complessive. Un grazie per questo ad Alessandra Todini e al suo staff e al sindaco con delega Giulio Cherubini.

Appalti e gare con un unico ufficio – Fondamentale è stata la partita della Centrale unica di committenza (Cuc). Una scelta presa con rapidità che ha infine premiato i comuni dell’Unione rispetto ad altre realtà, sia nelle spese che nei tempi di svolgimento degli appalti e delle gare pubbliche. Sono state svolte in due anni 36 procedure di gara per un controvalore a base d’asta di oltre 26 milioni di euro. Le ultime 24 procedure di gara si sono svolte interamente in modalità telematica in ottemperanza all’obbligo introdotto dal Codice appalti. Il personale attualmente dedicato alla Cuc è molto limitaro. Il responsabile Luca Santoni è di fatto tra i professionisti più quotati nel settore: una qualità che ha permesso di concludere tutte le gare senza ricorsi giurisdizionali (un classico in Italia).

Demanio & non solo – La partita più complessa è stata certamente quella della legge regionale 18/2018, con cui abbiamo ottenuto – dopo trattative estenuanti avviate dal sindaco di Piegaro Roberto Ferricelli e poi portate avanti da Scricciolo e Pasquali, che ringrazio ancora – le deleghe amministrative sul Trasimeno. Un’operazione complessa fatta appena in tempo prima della caduta della giunta regionale nel 2019. Dal 1 luglio dello scorso anno un gruppo di dipendenti della Provincia, guidati da una persona davvero speciale per caratura morale, senso del dovere e professionalità come Silvano Vignali, sono passati sotto l’unione. Si sono cimentati in un lavoro straordinario che è andato oltre le competenze che avevano in origine. Vignali infatti è divenuto responsabile dell’area segreteria, del turismo (sostituendo la bravissima Milena Mezzetti) e anche del personale dell’Unione. Malgrado questo cumulo sicuramente eccessivo l’area demanio si è rivelata una preziosissima novità che consente ai sindaci di tornare protagonisti diretti nella vita del lago Trasimeno.
Oltre alla gestione del “trasloco” dalla Provincia di Perugia, complesso sotto gli aspetti patrimoniali, assicurativi, informatici, contrattuali, l’area demanio si è occupata amministrativamente del progetto chironomidi; degli interventi di somma urgenza su darsene, sponde, approdi e pontili (90mila euro spesi negli ultimi 12 mesi); del servizio legale di contenzioso sulle concessioni demaniali; dei bandi inerenti i fondi Cipe sui dragaggi (2,5 mln su 3,9 complessivi verranno gestiti dall’Unione); delle consessioni demaniali (istanze e canoni); delle licenze di attingimento idrico; delle licenze di ormeggio posti barca su darsene di diretta gestione Unione.

Conti in ordine – Il bilancio che abbiamo appena votato ci dice che siamo un ente solido. Tant’è che faremo in futuro assunzioni per reggere la mole di lavoro. Grazie a Monica Mipatrini e al sindaco con delega Riccardo Bardelli per il lavoro di ragioneria essenziale per l’ente.

Ringraziamenti finali
Vorrei ringraziare la mia giunta comunale – sia precedente che attuale – per il sostegno datomi nel reggere questo ruolo di presidente senza ridurre eccessivamente l’impegno come sindaco di Magione.
Così come ringrazio i colleghi sindaci per la fiducia e la lealtà che hanno sempre dimostrato nei miei confronti. Un grazie particolare a tutti i consiglieri dell’Unione. Un saluto a Augusto Peltristo, capogruppo di minoranza, con il quale per gestire il consiglio mi sono spesso proficuamente relazionato.
In ultimo – ma è il ringraziamento più sentito – consentitemi di riconoscere a Luigi Lepore, segretario dell’Unione, il fatto che senza di lui questo ente non avrebbe visto la luce. Come succede spesso in Italia – Paese corporativo e consociativo come pochi – non è facile superare le resistenze che nascono all’interno degli ordini, delle professioni e delle organizzazioni in genere. Lepore ha dimostrato in questi anni che si può andare oltre e – anche se da parte degli altri segretari comunali, passati e attuali, non si è sempre trovata sufficiente disponibilità – in lui abbiamo tutti trovato energia, competenza e passione in grado di fare dell’Unione quello che è oggi. Nella pubblica amministrazione italiana ci sono talvolta grandi professionalità con senso di abnegazione e amore per le istituzioni. L’Unione è fatta da questo tipo di persone. Li ringrazio tutti, dal primo all’ultimo.

La successione – Sulla successione c’è poco da dire. Serve un sindaco con esperienza, tempo, dimestichezza con le difficili pieghe dei fondi europei, capacità politica. Certamente Giulio Cherubini ha queste caratteristiche e gli vengono riconosciute. Quindi la proposta è il sindaco di Panicale Cherubini.

Oltre il campanile , Oltre il campanilismo il Trasimeno è più forte e può continuare ad essere – come avvenuto dagli Etruschi a oggi – uno dei posti migliori in cui vivere .